In velluto a tutte le ore

In velluto a tutte le ore Esposizione di tessuti organizzata a Milano In velluto a tutte le ore (Nostro servizio particolare) Milano, 10 novembre. Se pensate ancora al velluto come simbolo di lusso e di benessere, come il tessuto sontuoso per un'eleganza riservata alla sera eccezionale, se vi siete fermati al velluto come attributo di un abbigliamento per caccia e pesca, inutile fare un salto allo studio Marconi, dove quattro «grandi» della produzione italiana di velluti, hanno esposto le novità per il 77. Qui il velluto esprime tutta la sua vitalità di continuo reinventata, in trame e colori, rivoluzionata nell'ambito del liscio e delle coste larghe e piatte, strette e a cupola o tagliate in tempestate figure geometriche, non solo da toni pittorici — certi azzurri, alcuni rosa e le tinte «fondant» — ma da disegni di gusto persiano, orientale, art deca o liberty, capaci di aprire spazi impensati, a questo tessuto, che troppo spesso si dimentica esser fatto di puro cotone. In queste ultime stagioni la volontà di contenere i prezzi dei capi d'abbigliamento ha puntalo sul velluto; velluto anche per l'interno, antifreddo e antivento; per il cocktail, lieve e fioriio; per lo sport, dinamico, antimacchia e antipiega. Velluto anche per l'arredamento e non a caso Roberta Di Camerino si è accordata con «Visconti di Modrone» per la creazione di velluti stampati nei suoi caratteristici disegni a grata, a catena in bianco, rosso e blu. Velluto per l'estate: Visconti di Modrone presenta tessuti leggerissimi, due¬ centotrenta grammi per metro quadrato, adatti ad abiti, gonne e pantaloni dalle tinte tenui o violente. Velluto per donna in giacche dai fiori nebbiosi; per uomo, in classica trama a coste, non più soltanto nei tradizionali toni del sabbia, del ruggine o del vinaccia, ma in grigio, verde, nero per abiti e mantelli. Fra disegni di Già Pomodoro, cornici vuote, lignei angioletti senesi, scale e pavimenti con guide di velluto nei colori dell'iride, «Legler», «Bellora», «Visconti di Modrone» e «Cantoni» hanno ambientato mazzette di velluti, srotolato pezze, appeso abiti e tute, boleri e giubbotti. Vallette in sari, tuniche, pantaloni indiani, naturalmente di velluto come i sandali o le scarpe apparivano in color pesca o verde luminoso. Cifre impensate saltavano agli occhi da pannelli a lettere cubitali: qua un fatturato di venti miliatdi l'anno, là una produzione di settanta milioni di metri di velluto, centoventi colori. E ancora i titoli, inneggianti al velluto, nelle maggiori riviste italiane: il tessuto è definito «carissimo, intramontabile, ottimo per vestirsi dalla testa ai piedi, sempre, a tutti i costi, prescelto dalla moda». Più che altro una festa degli occhi e mille idee per un modo di vestirsi domani, all'insegna dell'economia e della creatività. Soprattutto da «Cantoni», che non per nulla è la ditta leader nel velluto stampato, grazie all'alta qualità della stampa per corrosione, e al suo contenuto moda, messo a punto da stilisti di fama mondiale come Bernard Nevill e Kenzo. Immagini da mille e una notte su fondi scuri o trascoloranti, giardini cupi su grigio, lesene fiorite divise da righe binarie bianche su nero, si alternano a grandi rigati di tono secentesco, a confusi verzieri di corolle piccole o immense, ma annuvolate nel loro colore tenero su opachi fondali. Lucia Sollazzo iiiititiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Bellora, Bernard Nevill, Legler, Lucia Sollazzo, Marconi, Roberta Di Camerino, Visconti

Luoghi citati: Milano