L'atleta non è proprio Casanova

L'atleta non è proprio Casanova Cadono i tabù a Coverciano (ma anche i miti) L'atleta non è proprio Casanova (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 10 novembre. L'aula magna di Coverciano oggi è deserta. Gli aspiranti allenatori sono in campo, vento e nuvole basse, a vedere i giovani della Juniores in partita. Italo Allodi cura le pubbliche relazioni, ascolta, parla al telefono, è sempre molto gentile. Al bar e nei corridoi, comunque, l'argomento principe è uno solo: la conferenza sul sesso tenuta ieri dal prof. Igino Terzi. Attorno al problema, se lare o non fare all'amore, e sul come farlo, l'interesse è tuttora vivissimo. Discussioni, scambi di opinione, perplessità, assensi: alcuni sono d'accordo sulle tesi illustrate, altri si grattano il mento un po' scettici, ma tutti dimostrano di affrontare la materia con consapevolezza e serietà. E questo vuol dire che il primo obiettivo è stato raggiunto: il sesso, almeno fra gli aspiranti allenatori di Coverciano. ha cessato di essere tabù. Che poi le nozioni apprese possano diventare il tramite per un radicale mutamento di una mentalità arretrata come quella del calcio, è cosa sulla quale non mi sentirei di scommettere. Il prof. Terzi, nella sua introduzione, ha parlato ieri di emotività, come componente essenziale del calcio, come legame fra attori e spettatori dello stesso spettacolo. Ebbene, dal momento che questo è corretto, bisogna anche comprendere che II tifoso, probabilmente, non sarà disposto ad accettare di buon grado un allenatore che trat ta II sesso con giusta spregiudicatezza, soprattutto se la squadra va male. La colpa in questo caso novanta su cento, verrà imputata al calciatore: fa troppo all'amore, si dirà, e I dirigenti di società correranno ai ripari -restaurandola tradizione. A meno di non lare scuola di sesso anche a pubblico e presidente, ancor più sprovveduti, ma questo è compito dì altre componenti la nostra società. Il problema di iondo è semplice: rispetto a nazioni più evo- Iute siamo Indietro di cinquantanni, è necessario l'insegnamento del sesso nelle scuole. La considerazione generale rinforza una impressione personale che mi sono fatto qui a Coverciano seguendo un po' le lezioni. Dall'università del calcio usciranno allenatori preparatissimi, torse troppo avanti rispetto alla situazione con la quale saranno costretti a lare I conti ogni giorno. Un problema Importante, su cui vale la pena di ritornare con calma. Oggi Invece scriviamo ancora di sesso: del tabù superati abbiamo parlato ieri, ora affrontiamo I miti crollati. Il calciatore, ha detto II prof. Terzi, ha II mito dell'ipervirilità. Gioca bene a pallone, è l'eroe, quindi può conquistare e possedere tutte le donne che vuole. Un ruolo che, ancora una volta, gli viene affidato dall'emotività popolare. Tutto ciò è falso, e il relatore l'ha spiegato con motivazioni profonde. Il rapporto sessuale dev'essere estremamente breve-. Improntato a criteri di puro egoismo, le posizioni da adottare devono essere comode e rilassate, le esigenze della partner, in simili condizioni, contano poco o nulla. Non è quanto dì meglio si possa chiedere ad un corretto rapporto sessuale. Direi anche che se la pratica diventa normalità, I pericoli possono essere maggiori: il mito dell'ipervirilità unito alla considerazione della donna come poco più di un oggetto dì piacere (punto di vista purtroppo generalizzato) può creare anche non poche ambiguità Ideologiche. Il princìpio vale pure nei riguardi dell'omosessualità, che nasce sovente nell'ambiente del calciatori a causa della difficoltà di am¬ bientamento o dell'improvviso mutamento dì condizioni sociali. Il prof. Terzi ha affermato a chiare lettere che l'omosessualità In nessun modo, nel calcio, è motivo di Inferiorità tecnico-atletica. Ma diventa causa dì emarginazione perché la collettività (in questo caso la squadra di calcio) tende a prendere le distanze da un soggetto che • tradisce » // mito fasullo dell'ipervirilità: Il fatto che ci sia In formazione un omosessuale, fa diminuire agli occhi degli altri anche la propria capacità d'essere Irresistibili con le donne. Infine la masturbazione, fenomeno da analizzare con mente sgombra da pregiudizi: nel giusti limiti non è dannosa, in nessun caso, fino ai 18 anni è addirittura necessaria come esigenza fisica, poi può far sorgere problemi, ma soltanto dal punto di vista psicologico perché crea uomini ed atleti frustrati. Finora sull'argomento sono apparsi solo studi tipo rapporto Kinsey o affini, che non toccano assolutamente il problema del calcio. Sarebbe bello che la relazione dì Coverciano, arricchita dal dibattito, fosse fissata In una pubblicazione. Carlo Coscia • IL PRESIDENTE DELLA FIFA (federazione internazionale di calcio), Jcao Havelange, farà una visita ufficiale alla Flgc (federazione italiana giuoco calcio) dal 16 al 18 novembre prossimi. Nell'occasione assisterà mercoledì a Roma alla partita Italia-Inghilterra e giovedì 18 terrà una conferenza alla stampa italiana nella sede della Flgc in orario che sarà precisato nel prossimi glomi.

Persone citate: Carlo Coscia, Casanova, Havelange, Igino Terzi, Italo Allodi, Kinsey

Luoghi citati: Coverciano, Firenze, Roma