Cantanti e canzoni per un tuffo nel passato
Cantanti e canzoni per un tuffo nel passato Spettacolo-revival al Teatro Nuovo con dieci "vecchi divi,, della musica leggera Cantanti e canzoni per un tuffo nel passato Wilma De Angelis, Luciano Bonfiglioli, Achille Togliani, il Duo Fasano e Betty Curtis: l'altra sera a Torino si sono riascoltate le loro voci in un concerto nostalgia Alcuni già cantavano alla radio, quando queste erano ancora grossi apparecchi un po' gracchiatiti e i notiziari annunciavano la vittoria repubblicana al referendum, l'attentato a Togliatti, le vittorie di Bartali e Coppi, parlavano di « guerra fredda » e « legge truffa ». I loro volti si vedevano raramente, sui giornali e sui primi rotocalchi. Poi è venuta la televisione ed erano i tempi in cui avere un apparecchio era un privilegio e tutto il vicinato si radunava attorno al video per seguire con entusiasmo e apprensione i vari festivals di Sanremo e di Napoli. Ieri sera si sono ritrovati al Teatro Nuovo per uno spettacolo-revival dal titolo forse un po' ambizioso: « Canzoni di sempre ». Capelli brizzolati, un po' appesantito: Achille Togliani. Negli Anni 50 era l'idolo delle ragazze, ma anche delle mamme che vedevano in quel bel giovane dal viso pulito quasi un ideale di figlio (magari dottore, quando la laurea voleva dire carriera sicura). Due signore bionde sui cinquantanni: quando hanno cominciato a cantare erano ragazzine che infondevano tenerezza: il duo Fasano. La corporatura e la stessa, massiccia, il carattere sempre simpatico, solo alcune rughe segnano il volto: Giorgio Consolini. E poi ancora Luciano Bonfiglioli, Fio Sandon's, Michele Montanari, Wilma de Angelis, Nella Colombo, Gianni Ferraresi, Betty Curtis. « Amici vicini e lontani »... E chi poteva presentare uno spettacolo così se non Nunzio Filogamo? Quante generazioni ha accompagnato quel suo slogan alla radio? Tante, però lui è ancora scattante, allegro, pronto alla battuta. Tutti questi cantanti li ha presentati lui, al debutto sulle scene, e loro gliene sono grati. Prima dello spettacolo si sono ritrovati tutti nella splendida cornice di Palazzo Barolo. Sembrava un qualsiasi pranzo tra vecchi colleghi, anche se il mestiere che li accomuna è un po' particolare. Qualcuno continua a fare tournées, a incidere dischi, altri — i più — hanno attività diverse e si ritrovano a cantare solo in occasioni particolari: sono proprietari di negozi, alberghi, agenzie, uno fa il pittore, un altro il medico. Tra una portata e l'altra discorsi un po' banali (la salute, i figli) ma anche ricordi, aneddoti. Sono tutti amici: le rivalità, le polemiche quando, dietro le quinte dei concorsi canori, si aspettava con ansia il verdetto della giuria, sono ormai sfumate nel ricordo. Abiti sportivi, pettinature semplici, le cantanti sembrano tranquille signore borghesi. Alla sera però non resistono alla « civetteria » di presentarsi al pubblico in abito di gala. Certo non c'è la « tradizionale » orchestra del maestro Cinico Angelini (suona un complesso di quattro elementi: i Giolo), il palcoscenico è triste e spoglio in confronto a quello di Sanremo sempre « invaso » dai fiori. Ma la « verve » e soprattutto la voce non mancano. E non manca il calore del pubblico: tanti applausi, anche richieste di « bis ». Ci sono alcuni giovani (curiosità, autentico interesse o reminiscenze dell'adolescenza se non addirittura dell'infanzia?) ma la maggior parte sono coppie sulla mezza età. Per quanti di loro queste canzoni sono state « galeotte » quando il grammofono con i primi « 45 giri » accompagnava le festicciole in casa e le discoteche non si potevano neppure immaginare? 1 motivetti allegri, del tipo «canta che ti passa», si alternano agli « slow » sentimentali, ai drammoni a suon di tango, ai primi ritmi sudamericani. Un tuffo nel passato per tutti, cantanti e pubblico, con simpatia. s. mar.
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