Né illusioni né sfiducia

Né illusioni né sfiducia Né illusioni né sfiducia Il discorso di Andrcotli si può riassumere con tre proposizioni: siamo isolati; con sempre maggiore fatica troviamo chi è disposto ancora a farci credito; per salvarci da una «spirale che ci soljoca» dobbiamo provvedere soprattutto con le nostre forze. Le prime due proposizioni sono state verificate in questi giorni dal ministro del Tesoro Stammati nel suo giro per le capitali europee; la terza è la conseguenza delle prime due. Androni ha contenuto la sua relazione entro un ambito freddamente economico — ma oggi constatiamo quanto l'economia sia politica — senza nessuna concessione demagogica o appello ai sentimenti. Le difficoltà sono enormi; il tempo per porvi rimedio è minimo. Un solo esempio: oggi si studia come aiutare Comuni e Province a sopravvivere almeno fino al 31 dicembre 1976. Due sono i pericoli di una simile esposizione: che i cittadini finiscano per abituarsi ai richiami sulla gravità e, abbagliati da un momento ancora consumistico, non reagiscano positivamente, e che, per contro, gli operatori economici si lascino prendere dalla sfiducia e non si impegnino con coraggio e inventiva. L'un pericolo non esclude l'altro: se si sommano possono rendere ingovernabile il Paese.

Persone citate: Androni