Qualche novità nel messaggio inviato dai cinesi alla Russia di Livio Zanotti

Qualche novità nel messaggio inviato dai cinesi alla Russia Si comincia a parlare di "relazioni tra gli Stati 99 Qualche novità nel messaggio inviato dai cinesi alla Russia (Dal nostro corrispondente) Mosca, 8 novembre. Al messaggio sovietico per i 27 anni della Repubblica Popolare Cinese, lo scorso primo ottobre, Pechino ha risposto ieri indirizzandosi al «presidium» del Soviet supremo e al consiglio dei ministri dellUrss, che celebravano il 59° anniversario della Rivoluzione d'ottobre. E' nella tradizione dei rapporti tra i due Paesi. Dalla lettura dei due testi ufficiali (e naturalmente a lungo meditati da entrambe le parti), si cerca di comprendere se il gruppo di Hua Kuofeng vuole davvero imprimere un tono nuovo al confronto con il Cremlino, ridurne le asprezze del recente passato oltre che evitare gli scontri diretti di quello più remoto, e avviare le premesse di un dialogo. Appaiono delle novità. Ma sono a tal punto sottili che sono avvertite solo dagli specialisti e riguardano le relazioni tra Stati, non quelle tra i partiti. I sovietici avevano affrontato il tema con maggiore ampiezza. Il loro telegramma del 1° ottobre era accompagnato da una lunga nota della Pravda, che riassumeva mezzo secolo di vicende comuni ai partiti dell'Urss e della Cina, per riproporre un ritorno alla collaborazione. Più asciutti, da Pechino hanno replicato adesso con poche parole di parziale conciliazione e alcune condizioni irrinunciabili. \ Scrivono che «il popolo cinese ha sempre tenuto in gran conto i suoi legami rivoluzionari con quello sovietico». E fin qui niente di compromettente, come tutt'altro che nuovi suonano i saluti calorosi al popolo dell'Urss e l'omaggio incondizionato a Lenin (anzi, a voler leggere certi passaggi alla luce delle vecchie dispute ideologiche, vi si può perfino cogliere una punta polemica appena velata). Mentre, questo si da tempo i dirigenti di Pechino non dicevano più che «il governo e il popolo cinesi, convinti che i contrasti su questioni di principio non dovranno impedire normali rapporti tra i due Paesi, appoggeranno e svilupperanno le relazioni tra gli Stati». Il governo si associa così al Paese e l'augurio diviene impegno. Permangono alcune delle condizioni dette e ripetute nel passato, fin dall'enunciazione degli storici 25 punti del giugno 1963. Sono appunto quelle relative ai rapporti tra gli Stati, a conferma che delle differenze tra i partiti almeno per il momento neppure si pensa di ridiscutere. Riguardano il rispetto reciproco per la sovranità e l'integrità territoriale, la non aggressione reciproca, la non interferenza negli affari di un altro Stato, l'eguaglianza e la coesistenza pacifica. Livio Zanotti

Persone citate: Lenin

Luoghi citati: Cina, Mosca, Pechino, Russia, Urss