Dure accuse a don Coppola per il rapimento Montelera di Vincenzo Tessandori

Dure accuse a don Coppola per il rapimento Montelera Al processo contro 1'«Anonima sequestri» Dure accuse a don Coppola per il rapimento Montelera (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 novembre. In discussione al tribunale di Milano, che deve giudicare sulle attività dell'« Anonima sequestri », consorteria specializzata in reati a scopo di estorsione, il significato del termine « mafia » e dell'aggettivo « mafioso » usato per indicare gli imputati, Luciano Leggio detto Liggio, don Agostino Coppola e suo fratello Domenico, Giuseppe Ugone senior, la famiglia Taormina, il clan Pullara, Nello Pernice. Con disinvoltura aveva asserito il difensore di Giuseppe Pullara: «Mafioso è colui che viene ritenuto tale ». Una specie di vittima, insomma. Il patrono di Giacomo Taormina aveva aggiunto: «La mafia è una sorta di associazione, un gruppo di gente che si stima e si aiuta». L'avvocato Giuliano, che al problema aveva dato più vasti contorni sociologici: « La mafia è espressione di una classe al potere. Poiché non si sono visti contadini al potere, essi non possono essere mafiosi ». I Taormina, appunto, i carcerieri presunti di Torielli e di Rossi di Montelera, proprietari della cascina di Treviglio, dove venne trovato il giovane industriale torinese. A costoro, stamane, ha replicato l'aw. Vittorio Chiusane patrono di parte civile della famiglia Rossi. « Queste sono interpretazioni fuorvianti. Non si deve dimenticare che uno dei modi in cui si esprime la mafia è delinquenziale e criminoso ». Per chiudere l'argomento l'aw. Chiusano ha poi letto un passo della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione quando confermò l'ergastolo a Liggio: « Associazione mafiosa è equivalente di associazione per delinquere perché entrambe si concretano in un accordo generale e continuativo tra gli associati diretto alla commissione di una serie indeterminata di reati ». « Il padrino » Liggio — secondo i difensori — è vittima di una sporca congiura di palazzo che, innocente e ignaro, lo ha gettato fra le braccia della polizia. Replica Chiusano: « Siamo fuori da una qualunque possibile concretezza. Le prove raccolte contro Liggio se sono servite per incastrarlo, come si dice, significa che sono valide ». Il processo ai presunti rapitori di Pietro Torielli, Emilio Baroni e Luigi Rossi di Montelera è « anche » un processo indiziario. Ha precisato l'aw. Chiusano: « Lo stesso prof. Pisapia, difensore di Liggio, ha riconosciuto la difficoltà della prova in materia di mafia ». E se per alcuni imputati la « prova provata » è indiscutibile, per altri esistono indizi che « sono un'altra categoria di prova ». Legami inesistenti, secondo la difesa, conoscenze negate, rapporti smentiti: la linea difensiva dei mafiosi è stata omogenea in questo senso. Nessuno ha ammesso di conoscere i Taormina o Giuseppe Ugone, i carcerieri, « perché chi tocca questi carcerieri nell'attuale processo è spacciato. Eppure i legami ci sono, fra Ugone e Pullara, fra Pullara e Liggio ». Ancora: don Agostino Coppola non avrebbe « agito a fin di bene » come ha sostenuto. Secondo l'accusa privata sarebbe lui il misterioso «signor Traporti» che scriveva alla famiglia Rossi per trattare. Ed era informato di tutto, dettava al gesuita padre Aiello, suo impaurito portavoce, le condizioni per la famiglia del rapito, ne controllava i movimenti. Ha aggiunto Chiusano: « Non riesco a capire un'azione caritatevole inserita in una simile situazione processuale ». Sul riconoscimento di Giacomo Taormina da parte di Luigi Rossi di Montelera, posta in dubbio dalla difesa, lo avv. Chiusano ha sostenuto che esso è attendibile. Aveva scritto il giovane industriale a pagina 290 del suo memoriale: k II capo l'ho visto quando mi ha rapito ». Ha spiegato Chiusano: « Forse il riconoscimento non può essere definito così, in senso tecnico, ma è uno degli elementi particolarmente importanti che contribuiscono a chiudere il cerchio delle responsabilità ». La condanna quindi degli imputati dovrà essere la logica conclusione del dibattimento, hanno confermato i rappresentanti della accusa pubblica e privata. Domani inizieranno le repliche, la sentenza è prevista per venerdì. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Liggio, Milano, Taormina, Treviglio