Le vittime di un delitto da «caccia alle streghe»

Le vittime di un delitto da «caccia alle streghe» Da domani sera in tv il caso Rosenberg Le vittime di un delitto da «caccia alle streghe» Da domani sera (rete 1, 20 e 45) vedremo a puntate una ricostruzione del tragico caso dei coniugi Rosenberg. Il programma s'intitola L'affare Rosenberg e attraverso una sceneggiatura basata su precisi documenti e su testimonianze e attraverso una finzione drammatica con attori il più possibile vicine alla realtà, intende ripercorrere le tappe di una angosciosa vicenda che ha dell'incredibile. Siamo attorno al 1950, negli Stati Uniti. E' in corso la guerra fredda, milioni di americani sono ossessionati dalla minaccia dell'Unione Sovietica. Imperversa sinistramente il maccartismo che vede comunisti in ogni angolo e accusa chiunque sia appena lontanamente sospetto di marxismo d'essere mortale nemico della patria americana. A poco a poco si crea un clima di violenta tensione e, in certe circostanze, di vero e proprio isterismo: tale clima s'accentua con la guerra di Corea. Lo sceneggiato risale all'inizio della tragedia. In Inghilterra viene arrestato come spia dei sovietici lo scienziato Fuchs il quale ha il nome di gente con cui teneva rapporti al di là dell'oceano: e si arriva così ad una piccola figura, tale David Greenglass, meccanico presso il centro atomico di Los Alamos. Questo Greenglass ammette « di aver lavorato per l'Urss » e d'avere addirittura consegnato i segreti della bomba atomica a suo cognato, l'ingegner Julius Rosenberg, che, secondo lui, è il capo, il cervello, l'anima di una diabolica organizzazione spionistica al servizio di Mosca: ossia Rosenberg sarebbe il traditore che, in pratica, ha messo Stalin nelle condizioni di togliere agli Stati Uniti la tranquillità di una schiacciante superiorità bellica. Dalla ricostruzione televisiva ci sarà ricordato come Rosenberg e sua moglie Ethel, considerata collaboratrice attiva e complice a piena responsabilità, venissero subito trattati da criminali abbietti e condannati a morte in partenza. I due coniugi ricono¬ scono con franchezza di essere filocomunisti e di auspicare una risoluzione di pace e dì accordi internazionali. Non possono nascondere di essere ebrei. Già le dichiarazioni ideologiche e la « razza » li accusa agli occhi dell'America più reazionaria e suggestionata dalla ossessionante propaganda maccartista. Apprenderemo dallo sceneggiato (una produzione francese adattata per l'Italia: protagonisti Gilles Segai e Marie José Nat) che i coniugi dichiarano e dichiareranno sempre, sino all'ultimo, di non aver mai esercitato dello spionaggio. E in effetti manca — oltre alla confessione anche minima, anche di dettagli — una qualsiasi seria pro¬ va. Il meccanico Greenglass, uomo di cultura elementare, dice di aver trasmesso al cognato disegni « decisivi » riguardanti la bomba atomica. Sembra impossibile che questi disegni siano veramente « decisivi ». Al processo non vengono esibiti e pochi anni fa, finalmente liberati dal segreto di Siato, si rivelano documenti grossolani, quasi infantili, privi di sostanza e dì importanza, « inadatti » dirà uno scienziato americano « per fabbricare anche una semplice cartuccia di Fiobert ». I dubbi sulla colpevolezza dei Rosenberg aumentano nella stessa America: e nel resto del mondo si diffonde la certezza di un orrendo errore giudiziario. Ma la sorte dei coniugi è segnata. Nel 1951 la sentenza è di morte, con motivazione infamante. Nel 1953, nonostante gli appelli e le proteste, i Rosenberg — e il programma tv li seguirà sino alla sedia elettrica — vengono giustiziati: o assassinati, come sostengono molti. Lasciano due figli, Michael e Robert, e sono loro che adesso, unitamente a migliaia di altri concittadini, esigono la revisione del processo (celebrato, tra l'altro, da giudici di assai dubbie qualità morali) e la riabilitazione dei genitori « vittime » com'è stato scritto « della più folle caccia alle streghe che la storia d'America conosca ». Ugo Buzzolan '^^jLA^^Mim^ filli TRAMONTO TRAGICO A SJNC-SfNG I Rosenberg giustiziati {frittiti['- * itfìremtt - oftt ritparti * / /i1 r&it/rotitt *mtthm\mU la morte ail'1,06 (ora italiana) por Julius o allo 1,16 por Etfce! tttn* ««a» «*#.* «tenti. 4* t.t* (t*. u*'»- «Wì. 9>«(< <■*.»<< A*pa> f«v« ».W ;» ** ***•*.»<» . (R,. 'w. •.• • 0«ìm» I* !«*H»rk***l<tMtP 8ft r«l»*«* intronata L'esecuzione dei Rosenberg il 20 giugno 1953: la notizia come apparve sulla prima pagina de « La Stampa »