La convergenza con la Confapi all'origine del "caso Corbino" di Emilio Pucci

La convergenza con la Confapi all'origine del "caso Corbino"La sostituzione al vertice della piccola industria La convergenza con la Confapi all'origine del "caso Corbino" Roma. 6 novembre. Una ventina di voti contrari e nove favorevoli hanno messo Ieri sera sotto accusa la gestione di Mario Corbino alla presidenza del piccoli industriali che aderiscono alla Confindustria. Al suo posto, il consiglio della piccola industria, subito dopo la « verifica », ha eletto Marcello Mediano, presidente della Associazione Industriale di Trieste e titolare delle « Fonderie officine meccaniche triestine ». Nelle dichiarazioni ufficiali si parla di cambio della guardia avvenuto all'Insegna della « collegialità» delle decisioni da adottare e della strategia da condurre. In sostanza, sostiene la tesi ufficiale, negli ultimi tempi l'azione di Corbino avrebbe suscitato fra la base alcune riserve, non sulle scelte di fondo, ma sul metodo di portare avanti la comune linea politica. Divergenze che si sono rivelate comunque insanabili al momento della « verifica ». Ma gli amici di Corbino sostengono oggi che si tratta di « una vera e propria defenestrazione» ad opera dell'ala più conservatrice dei piccoli imprenditori che non avrebbe gradito certi suoi contatti con i sindacati e le sinistre, 1 tentativi di avvicinamento all'altra associazione della piccola Industria (la Confapi) e, infine, anche il tipo di gestione accentratrice. Secondo alcune Indiscrezioni da noi raccolte in serata lo spunto per 11 siluramento di Corbino sarebbe stato offerto da certi suoi Interventi sulla stampa che, come ha ammesso Modlano, « non sono piaciuti alla maggioranza del piccoli industriali». Ma quali interventi? Corbino dall'aprile del 1975, giorno della sua elezione, ad oggi ha rilasciato numerose interviste e dichiarazioni. L'ultima dichiarazione è del 2 novembre scorso, rilasciata al quotidiano del pei l'Unità. All'ex presidente del piccoli Industriali la giornalista Tamburi-ino aveva domandato il perché della proposta di unificazione da lui avanzata alla Confapi. « Nella difficile trattativa di rinnovo del contratto di lavoro — rispondeva Corbino — l'attuale /razionamento del fronte imprenditoriale rappresenta un punto di debolezza nei confronti di una controparte che, viceversa, si presenta compatta. La mia idea — aggiungeva — ha provocato un vivace dibattito all'interno della Con/api. Ma lo sviluppo più interessante consiste nel /atto che 10 scontro .tra le due confederazioni, che ho sempre considerato lesivo degli interessi delle aziende che rappresentiamo, si viene gradualmente a modificare in un confronto sui contenuti dell'azione dei due organismi associati ». Dichiarazioni certamente non sconvolgenti, ma stigmatizzate da una parte dei piccoli Imprenditori perché dette sul giornale ufficiale del partito comunista. Come pure a Corbino non è mai stata perdonata un'altra sua affermazione in un'Intervista concessa al Corriere della Sera 11 27 luglio 1975: « SI, Lama, il segretario della Cgil, lo vedrei bene al ministero del Lavoro ». E cosi Mario Corbino, repubblicano da sempre su posizioni certamente non filo-pel (« Ci sono comunisti in buona fede — aveva detto di recente — ma sarebbero le prime teste tagliate se 11 pei conquistasse la maggioranza ii) si sarebbe visto cadere addosso l'accusa di una certa predisposizione al dialogo con 11 pel. La sostituzione di Corbino non ha in ogni caso precedenti nella storia della Confindustria. E' la prima volta, infatti, che viene rimesso un dirigente prima della scadenza del suo mandato o delle sue dimissioni. A detta di qualche osservatore, Corbino sarebbe stato messo In minoranza ieri e non tra qualche mese, perché a marzo gli organismi rappresentativi confederali si sarebbero rinnovati e lo schieramento di forze della piccola Industria si sarebbe potuto modificare. Emilio Pucci

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