Ragazzi soli nel momento più difficile

Ragazzi soli nel momento più difficile Quando si diventa adulti Ragazzi soli nel momento più difficile Al liceo e alle altre scuole medie superiori si accede verso i 16 anni, quando la pubertà ha da poco compiuto una mirabile serie di trasformazioni che portano i ragazzi (e le ragazze ben s'intende) ad assumere le sembianze di persone adulte. Nei maschi colpiscono i mutamenti che interessano la crescita in altezza, il cambio della voce, l'irrobustimento del corpo, la comparsa di peli al viso, e in altre zone, la maturazione delle ghiandole sessuali (sono presenti ormoni sessuali e spermatozoi). Nelle ragazze avvengono logicamente altri fenomeni, fra i più appariscenti la crescita e la comparsa di peli alle ascelle e al pube, l'aumento di volume del seno, la particolare disposizione dell'adipe (grasso sottocutaneo), lo scoppio delle cellule-uovo dall'ovaio. Le ragazze assumono, quasi improvvisamente, in pochi mesi, l'aspetto di vere donne. Sul piano psicologico le modificazioni sono notevoli anche se più lente di quelle che avvengono nel loro organismo. I giovani, di ambo i sessi, cambiano gusti, idee, modo di vestire, di pensare, di giudicare. Contestano i «matusa», gli insegnanti, la società: sembra loro che tutto ciò che li circonda sia superato, stantìo, immobile e che la società (scuola compresa) sia impegnata più a conservare i propri privilegi, le proprie comodità, che a ricercare valori su cui basare l'esistenza. Negli anni che precedono l'adolescenza il loro mondo gravitava attorno ai compagni dello stesso sesso. Verso i 15-16 anni, nel 95 per cento dei casi, vi è uno stacco deciso verso l'eterosessualità, con manifestazioni che si possono esaurire nelle semplici amicizie o che si spingono più in là, con espressioni comportamentali di tipo eroticoaffettivo. I maschi sono più vivaci e intraprendenti perché, sul piano culturale-educativo, restano «privilegiati» rispetto alle ragazze, che pur avendo subito trasformazioni biologiche e psichiche sono ancorate (non per colpa loro) alla tradizione che le vuole riservate, sottomesse. Trasformazioni biologiche non sempre vanno di pari passo con quelle psicologiche; la maturazione di una persona e la sua evoluzione psicosessuale avvengono lentamente. Esiste comunque al liceo e alle scuole affini e fra tutti i giovani in genere, desiderio di vivere, di conoscere, di non perdere tempo, di fare cose importanti. La situazione che si prospetta a questi ragazzi-adulti è piuttosto ambigua. Avvertono «dentro» che qualcosa di nuovo si muove: hanno reazioni, emotività che non sanno valutare, sono coinvolti in fenomeni biologici (polluzioni e mestruazioni) il cui significato non viene sempre ben compreso. Si sono accorti che il sesso è sempre circondato da mistero; ogniqualvolta si accenna a problemi interessanti la sessualità gli adulti diventano riservati, cauti o addirittura si spaventano come quasi tutti i genitori. I giovani non arretrano, non disarmano ma si sentono soli. Soli in un momento particolarmente difficile, nel passaggio dalla fanciullezza all'età post-puberale, cercano di scoprire la realtà. La maggior parte (almeno nel 90 per cento) subisce questo non facile impatto, nella ignoranza dei fenomeni, nell'ipocrisia che li circonda, nell'indifferenza di coloro che hanno la responsabilità della loro crescita. Nella ricerca di un appoggio, nel tentativo di scoprire la verità e la realtà i ragazzi-adulti si sfogano a discutere (è il minimo che possano fare) fra loro di questi problemi. Altri bruciano le tappe, riescono a consumare esperienze più o meno complete, anche se per molti non saranno sempre felici data l'instabilità affettiva ed immaturità psicologica legate all'età. Scoppiano allora i casi del liceo Parini di Milano, anni fa, e del Visconti di Roma, e più recentemente del Canizzaro a Palermo. Nell'uno e nell'altro caso, constatato che a scuola si è parlato di sesso, si è scritto su argomenti sessuali, sono state fatte ricerche su questi problemi, è scattato un unico provvedimento di tipo repressivo (denunce, processi eccetera) che finisce per lasciare tutto come prima; l'assoluzione dei ragazzi-adulti è la regola. Ma chi meritava un processo (e non solo giudiziario), genitori e scuola, stanno a guardare indifferenti come sempre. Gianni Caletti

Persone citate: Canizzaro, Parini, Visconti

Luoghi citati: Milano, Palermo, Roma