Alla facoltà di Scienze si lotta per non morire

Alla facoltà di Scienze si lotta per non morire Radiografia dell'Università in crisi Alla facoltà di Scienze si lotta per non morire Otto corsi di laurea, 6000 studenti, edilizia disastrosa - Il preside Boi elio: "Subito provvedimenti a livello dipartimentale" Facoltà di Scienze: un esempio di strenua lotta per la sopravvivenza. Circa 6 mila studenti, otto corsi di laurea (fisica, matematica, chimica, chimica industriale, scienze biologiche, scienze naturali, scienze geologiche, informatica), più un biennio di ingegneria, esigenze molto pesanti di laboratori ed attrezzature, borsa dei soldi molto leggera, situazione edilizia disastrosa. Il 31 ottobre c'è stato il cambio della guardia fra il preside uscente prof. Kigault ed il nuovo eletto prof. Borello, che fu già preside dal '72 al '74. Dice Eigault: « Sono convinto che occorre il ricambio ». Afferma Borello: « Mi hanno chiesto di tornare. Ho accettato, guanti altri 10 avrebbero fatto? ». I problemi sono cosi incancreniti che spaventano ed allontanano dalla sedia della presidenza. Spiega il prof. Borello: « Come al solito abbiamo i laboratori di mineralogia, scienze biologiche e zoologia "ospiti provvisori" da circa 40 anni nel vecchio S. Giovanni; è fermo dal '72 l'ampliamento dell'Istituto fisico al Valentino, soldi per l'edilizia non ce ne sono ». Per di più, un altro grosso guaio in vista: 11 Centro di Calcolo, se non interverranno gli enti pubblici con il progettato Consorzio, chiuderà a fine anno. Dice Borello: « Siamo coscienti che le facoltà scientìfiche sono destinate a morire d'asfissia se non si prendono provvedimenti a livello dipartimentale ». Gli istituti hanno finanziamenti sempre più scarsi « anche perché il potere d'acquisto è sceso vertiginosamente, e perché occorre il deposito di valuta per il materiale straniero ». In questo modo la ricerca diventa quasi impossibile. Ma Scienze si ribella ad una pura vita vegetativa. « Nei mesi scorsi abbiamo elaborato un programma — spiega il prof. Borello — per riunire le forze fra le varie facoltà creando attrezzature comuni ». Il ministero, infatti, ha assegnato fon- di a gruppi di istituti. Aggiunge Borello: « Abbiamo ottenuto dal consiglio di amministrazione che le somme destinate all'Università venissero impiegate per l'acquisto di un microscopio elettronico per la nostra facoltà, insieme con medicina, veterinaria, agraria, economia e commercio. Un altro finanziamento consentirà la formazione di un laboratorio linguistico per le facoltà umanistiche ». Si tratta di prime assegnazioni per circa 300 milioni, « ma c'è la promessa di completare la spesa il prossimo anno ». Con i fondi destinati invece specificamente a Scienze, la facoltà prevede di migliorare le attrezzature per l'analisi e la struttura delle molecole. Intende, inoltre varare un programma di potenziamento del laboratori didattici per i biologi, per i fisici e per il settore dell'informatica. Ma alla realizzazione completa di questo progetto si frappone l'insufficienza dei locali in rapporto alla massa degli studenti. A chi volesse iscriversi ad un corso di laurea in Scienze, che cosa consiglierebbe il preside? « Esistono vocazioni — dice Borello — per quanto riguarda determinate discipline che non si possono contrastare. Sarebbe assurdo sconsigliare matematica o fisica a chi vuole fare ricerca in questo campo. Non ci resta che mettere gli studenti di fronte alle realtà dei singoli corsi di laurea ». Uno sguardo alla situazione. Le strutture sono in grado di recepire ancora studenti a chimica, matematica e fisica; pochi scelgono geologia che dispone di strutture limitatissime; sono superaffollati i corsi di scienze naturali e di scienze biologiche, costrette a sopravvivere nel vecchio S. Giovanni che, nonostante tutti gli sforzi per una sistemazione decorosa, rischia di scoppiare. Ad Informatica, vagante fra Palazzo Campana ed il Valentino, c'è una dura selezione naturale che permette agli studenti del secondo biennio di lavorare con discreta serenità a prezzo di molti abbandoni nel primo. Il biennio di ingegneria è soltanto serale e non può accettare più degli attuali iscritti che superano di poco il centinaio. Maria Valabrega II preside Enzo Borello

Persone citate: Borello, Enzo Borello, Maria Valabrega Ii