Iva: terribili minacce per i piccoli evasori

Iva: terribili minacce per i piccoli evasori Paradossi delle nuove norme Iva: terribili minacce per i piccoli evasori Lo schema delle modifiche e delle integrazioni del Decreto istitutivo dell'Iva, che dovrebbero entrare in vigore il primo gennaio prossimo, comporta una diversa sistemazione delle sanzioni per le violazioni formali e sostanziali delie disposizioni che regolano l'imposta. In particolare, le nuove norme prevedono spesso sanzioni penali per violazioni di scarsa o scarsissima entità; ciò non può corrispondere ad una visuale corretta del problema dell'evasione che va combattuta con mezzi idonei, ma non con la previsione di pene che vanno ben oltre l'importanza del fatto. Infatti, secondo lo schema proposto, è sufficiente l'evasione superiore a lire seimila di Iva nel corso di un anno per ottenere la condanna di un artista o di un professionista all'arresto fino a tre mesi ed è sufficiente, per ottenere la stessa condanna per un imprenditore, l'evasione di Iva, nel corso dell'anno, di un importo superiore all'uno per mille del volume di affari dichiarato per l'anno precedente. Pertanto, sarà sufficiente per un imprenditore avere iniziato l'attività negli ultimi mesi dell'anno precedente (ed avere, quindi, un volume d'affari ridotto) per essere punibile con l'arresto per l'evasione Iva di poche lire. Ma ciò non basta: in base al secondo comma del proposto articolo 50 bis la condanna all'arresto per i reati suddetti comporta inoltre: — la sospensione da uno a sei mesi dalla professione, arte, industria o commercio; — la cancellazione, per un anno, dall'albo nazionale dei costruttori e dagli albi o elenchi dei fornitori delle Pubbliche amministrazioni; — la decadenza da incarichi conferiti dall'autorità giudiziaria o da uffici onorari e l'esclusione, fino ad un anno, da tali incarichi o uffici; — l'incompatibilità con l'ufficio di componente delle commissioni tributarie; — la decadenza dagli uffici di componente di organi di amministrazione e di controllo delle persone giurìdiche e l'esclusione fino ad un anno dagli uffici stessi. Il Decreto oggi vigente prevede, invece, sanzioni accessorie simili a quelle proposte nelle ipotesi di evasione Iva superiori a cinquanta milioni di lire per le quali è stabilita la pena della reclusione. Queste ultime sanzioni potevano essere rese applicabili anche ad evasioni inferiori a lire cinquanta milioni, ma sembra che la via ora propo¬ sta comporti un'eccessiva severità delle sanzioni, che, storicamente, non ha mai portato ad effetti positivi. Al contrario, temiamo che si venga a creare una sorta di regime di polizia, in quanto siamo anche convinti che l'evasione di poco superiore alle lire seimila possa, in molti casi, essere discutibile per la stessa poca chiarezza dei testi legislativi e che la stessa debba essere sanzionata con una pena, anche se superiore a quella prevista attualmente, ma sempre adeguata. Gianfranco Gallo-Orsi

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