Imparano a scuola a difendere i fiori di Gianfranco Quaglia

Imparano a scuola a difendere i fiori Creato in Valstrona un corpo di guardie ecologiche Imparano a scuola a difendere i fiori Novara, 1 novembre. Sanno tutto sulla «gentiana vulgaris» e il «narcisus poeticus», sulla «primula officinalis» e il «Leontopodium alpinum». le trenta «guardie dei fiori» che avranno il compito di proteggere la flora alpina, dando vita ad un esperimento tra i primi in Italia. L'iniziativa è stata presa a Valstrona, un piccolo comune che dà nome alla valle omonima, nell'entroterra del lago d'Orta, quasi a cavallo tra il Novarese e la Valsesia. Promotrice la comunità montana. La Valstrona è zona impervia e poco conosciuta nella cerchia alpina. Molti dei suoi abitanti sono scappati, gli anziani si dedicano ancora oggi alla produzione artigianale dei mestoli e dei cucchiai di legno. In estate però la «valle dei mestoli» è meta di villeggianti. Il progetto di creare un corpo di «guardie dei fiori» ha destato interesse fra i giovani. Dice l'assessore alla cultura della comunità montana. Lino Cerutti: «Già trenta adesioni, fra qualche mese si inizierà la scuola, un corso complessivo di nove lezioni ». La comunità della Valstrona ha già redatto una bozza di statuto che dovrà essere approvata dall'Amministrazione provinciale: il turista potrà cogliere non più di tre steli per i fiori alpini a protezione totale, sarà consentito un mazzetto per tutte le altre specie. L'organico sarà composto da volontari che al termine del corso presteranno regolare giuramento. Muniti di un tesserino di riconoscimento, potranno intervenire in qualsiasi momento per bloccare devastazioni ed eventualmente segnalare alle autorità il turista che può essere passibi- le di contravvenzione. «/ villeggianti — dice Lino Cerutti — sono pertanto avvisati e stiano con gli occhi aperti. Chiaro che la nostra iniziativa non è una crociata contro i forestieri, di cui invece abbiamo bisogno per il rilancio della valle. Al contrario vorremmo che i turisti capissero e collaborassero con noi. Non sarà mai proibito loro di raccogliere fiori perché è giusto che ognuno porti a casa il profumo delle nostre montagne ma abbiamo fissato dei limiti precisi. Le guardie saranno intransigenti». Con la campagna Pro flora alpina promossa dalla comunità della Valstrona è d'accordo anche il capo dell'ispettorato ripartimentale foreste della provincia di Novara, dottor Poggiali, il quale aggiunge però che il problema è più vasto: «Il reato sussiste solo per chi viene colto sul fatto mentre le guardie volontarie non potranno mai aprire il baule di un'auto. Per la detenzione dei fiori ci sono ancora parecchie riserve e la legge deve essere più chiara in materia». L'esempio della Valstrona, pilota nella difesa della fiora alpina, potrebbe essere seguito in altre valli. E' quanto si augurano un po' tutti gli amanti della natura e i difensori del patrimonio. «Il piano — aggiunge il capo dell'ispettorato foreste di Novara — deve essere coordinato. I turisti non devono avere l'impres¬ sione di venire osteggiati su tutti i fronti». In cambio della cortesia e del rispetto della flora l'ispettorato delle foreste sta predisponendo una serie di aree attrezzate per i week-end e i pic-nic. «Dove la gente di città potrà scorrazzare e divertirsi con poche limitazioni ecologiche», dice il dottor Poggiali. Ma guai a chi tocca i fiori. Non è escluso che nelle vallate del Novarese si debba pagare per averli. Gli anziani abitanti della Valstrona stanno pensando di effettuare una coltura intensiva di mughetti, genzianelle, ciclamini, primule e venderli ai turisti. Un altro modo per dare impulso all'agriturismo. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Lino Cerutti, Poggiali