Ma questo Maertens perché vince sempre?

Ma questo Maertens perché vince sempre? Moser solo secondo nel "Baracchi Ma questo Maertens perché vince sempre? [Dal nostro inviato speciale) Brescia, 24 ottobre. « Mi sembrava di andare forte come l'anno scorso e come due anni fa, quando ho vinto. Poi sentivo i tempi di Maertens e Pollentier e non mi pareva possibile. Pensavo: quei due. anziché i pedali, devono avere un motorino. Volavo e perdevo terreno, continuamente. E non posso neppure accusare Schuiten: ha cominciato un po' contratto, è vero, ma si è ripreso bene, ha leso come me ». Mentre Moser parla, un tifoso gli grida: « Francesco, sei sempre II più forte », ma in cambio del complimento riceve una occhiata gelida. Non è giornata, è meglio stare zitti. Un Maertens così, d'altra parte, zittisce tutti. E' stato dì parola: « Non vedo chi possa batterci », proclamava prima del via, con aria strafottente. Come faceva a essere così sicuro? Il Trofeo Baracchi si vince o si perde in due e puntare a occhi chiusi su Pollentier sembrava un po' azzardato. Eppure Maertens insisteva: « C'è qualcuno che vuol scommettere? Vi avverto, buttate via i soldi ». Fra le sue doti, indubbiamente, manca quella della modestia. Ma ha avuto ragione lui. Oggi il campione del mondo ha conquistato la sua cinquantacinquesima vittoria stagionale, dominando assieme a Pollentier il Trofeo Baracchi a 48,350 di media (non è record, mj poco ci mancai: al secondo posto Moser e Schuiten, staccati di 2'12" cioè di parecchio: al terzo, a 2 '41", Boi fava e Marcussen, che per essersi attardati nella scia dei vincitori sono stati penalizzati di 23" (la loro prova, comunque, resta ottima). E gli altri? Letteralmente seminati per strada. Maertens ha voglia di pole¬ mizzare: » Avevo dei dolori alla schiena, eppure ho corso lo stesso, io mantengo la parola. Senza quei dolori, avrei vinto ancora meglio. Ma scommetto che nessuno ne parlerà ». Ma stavolta perde la scommessa. Però se quei dolori fossero stati veramente forti, come avrebbe fatto Maertens a pedalare per 95 chilometri a quasi 49 di media? Resta il fatto, comunque, che II belga (vincitore del titolo mondiale e poi anche del Gran premio delle Nazioni) si è confermato un « cronoman » di assoluto valore. Molti dicono che il nuovo Merckx è lui, ma questo forse è un po' troppo: il Merckx dei tempi d'oro era quasi imbattibile anche nelle gare a tappe, perché non aveva paura delle salite. E Pollentier, salvo che nel finale, oggi è stato quasi alla sua altezza. A vederlo pedalare, verrebbe voglia di consigliargli di cambiar mestiere, tanto è sgraziato: un vero campione dà l'Impressione di accarezzare I pedali, lui li prende a calci: le gambe divergono, la testa ciondola, un disastro. Ma solo all'apparenza, perché ha una potenza Incredibile. E anche tanta grinta: l'anno scorso, sempre al « Baracchi », cadde e si fratturò una clavicola. Eppure arrivò al traguardo e conquistò con Maertens il secondo posto, dietro a Moser e Baronchelli. Per Moser, Insomma, un ennesimo secondo posto. Una specie di abbonamento, che Francesco ha fatto controvoglia, perché per lui piazza d'onore significa soltanto sconfitta, se mai ancora più amara. E' stato un « Baracchi » senza storia, senza il pepe dell'Incertezza. Sempre Maertens e Pollentier ai comando, sempre Moser e Schuiten secondi, con le «lepri' che si allontanavano anziché avvicinarsi: 40 secondi al ventesimo chilometro, un minuto al trentacinquesimo, 2'09" al sessantaselesimo, due minuti e mezzo al settantaquattreslmo. Alla fine, 2'12" per una lieve crisi di Pollentier. E chi cerca attenuanti, dopo questo verdetto del cronometro, deve arrampicarsi sugli specchi. C'è chi ha deluso più di Moser, è vero: Thevenet, in coppia con Van Den Broucke (che giunse secondo alla Sanremo dietro a Merckx, ma poi fu squalificato per doping), ha accusato un ritardo di quattro minuti e si è latto battere anche da Algeri e Zanoni: Zoetemelk in tandem col vecchio Brake è finito ancora più indietro; De Muynck è giunto addirittura nono — cioè ultimo — a più di otto minuti, ma per lui una grossa attenuante c'è. Il suo improvvisato compagno. Bettoni, stentava a stargli a ruota. Ma Moser non si guarda alle spalle, guarda avanti, come è giusto. E davanti a lui c'è ancora Maertens. Proprio come quel maledetto giorno, a Ostunl. Maurizio Caravella Classifica: 1. Maertens-Pollentier, km 95 in 1 ora 57'53"4 media 48,350 orari; 2. MoserSchuiten a 2'12"; 3. BollavaMarcussen a 2'41"8; 4. AlgeriZanoni a 3'56"4; 5. ThevenetVan Den Broucke a 3'59"8; 6. Borgognoni-Lualdl a 4'37"8; 7. Brake-Zoetemelk a 5'36"; 8. Biddle-Neil a 6'35"9; 9. De MuynckBettoni a 8'11"7. Trofeo Valco (per dilettanti): 1. Pizzoferrato-Fraccaro; km 95 in 2 ore 1'17"7, media 46,993; 2. Bertagnoli-Polinì a 51 "5; 3. Algeri-Ceruti a 1'41"4; 4. Biason-Andretta a 2'23"3; 5. Casatl-Colotti a 2'38"6.

Luoghi citati: Algeri, Brescia, Pizzoferrato, Sanremo