Sorpresa torinese: Dailer vince il Derby

Sorpresa torinese: Dailer vince il Derby Grande rimonta condotta abilmente dal driver Pino Rossi Sorpresa torinese: Dailer vince il Derby (Dal nostro inviato speciale) Roma, 10 ottobre. Dailer, portacolori del torinese allevamento Veranno ha vinto il 49' derby italiano di trotto. Vittoria chiara ed indiscutibile, di un cavallo chiaramente superiore che oggi ha finalmente sfoggiato appieno il suo eccezionale potenziale atletico e che Pino Rossi ha guidato con estrema abilità. Per il guidatore, milanese di nascita, ma ormai torinese di adozione (vive e lavora nella capitale piemontese ormai da 15 anni) si è trattato della seconda vittoria nella massima prova italiana del trotto: la seconda su tre partecipazioni. Aveva già vinto con Sharif di Jesolo nel 1972, che era favorito e oggi ha saputo cogliere II grande traguardo con un outsider, che ha pagato al totalizzatore 351 lire ogni dieci di scommessa. Non che Dailer fosse un cameade qualunque; ma sembrava un cavallo che non riusciva ancora a sfruttare tutto II suo potenziale atletico; più volte aveva sciupato ottime prove con improvvise e non sempre spiegabili rotture. La sorte non era stata certo benigna con il portacolori dell'allevamento Veranno, che fa capo alla signora Anna Vergnano che ha raccolto gran parte dei soggetti della disciolta scuderia Spartana. Infatti Dailer non era riuscito finora in carriera a mettere insieme tutti gli elementi necessari (risultati, record, somme vinte) da tarlo entrare nel novero dei sette cavalli Ira i quali venivano sorteggiati I numeri di partenza in prima fila. Relegato fra gli altri, la sorte lo aveva trattato malissimo, e Dailer si è trovato a dover portare in oorsa II numero 23, che voleva dire partire addirittura in quarta fila; ad andar bene, venticinque metri più indietro dei migliori: «Se II cavallo non fosse già stato a Roma quando ho saputo dove doveva partire — diceva dopo la corsa Pino Rossi — avrei rinunciato. Per fortuna era già stato mandato via da Vinovo». Giornata eccezionale di questo autunno romano, quasi un pomeriggio d'estate; ed infatti moltissimi I jeans e gli abiti estivi nel numerosissimo pubblico che affollava l'ippodromo di Tor di Valle sulla via del mare per questa corsa, la più ricca in assoluto — 96 milioni e 800 mila lire in palio, 44 milioni al proprietario del vincitore — dell'ippica italiana. Ventiquattro cavalli alla partenza, tre soli oggetto delle attenzioni della maggior parte del pubblico: Drupa, a 2 contro 1; Cornish Cris accompagnato da Codex e Atollo, l'idolo di Roma, a 3 contro 1. Gli altri trovavano amatori, ma nessuno era oggetto di vere attenzioni. Quando l'autostart si è mossa, i lo schieramento di partenza era I ancora un po' evanescente; poi la j prima fila si è composta abbastanza bene, quelle dietro molto meno. Pino Rossi ha visto spazio davanti a Dailer e non è stato a perdere tempo. I primi 300 metri erano quanto mal farraginosi, costellati di rotture. Nicone andava In testa, ma sotto l'attacco di Atollo si disuniva appena imboccata la curva; intanto sbagliavano anche Cornish Cris, che doveva compiere un pericoloso slalom fra i rivali, rompeva Drupa e con lei parecchi altri, rompeva poco dopo Codex. Dopo mezzo giro Atollo era decisamente al comando della corsa, lo seguiva Naucide, poi Nicone che aveva ritrovato la camminata, poi il gruppo. Dailer aveva superato un palo di intralci e figurava in settima-ottava posizione. Davanti alle tribune, mentre Atollo proseguiva davanti a Naucide la sua corsa di testa, Dailer cominciava ad avanzare. Il penultimo rettilineo vedeva Pino Rossi guadagnare terreno a vista d'occhio, all'inizio della curva finale già superava Naucide e puntava su Atollo; in dirittura ancora un attimo di attesa, poi Dailer allungava e passava di forza; Atollo perdeva mordente ed anche Naucide lo superava, mentre dal gruppo emergeva Drupa che a conferma delle sue possibilità e ad onta dì una corsa sfortunata, veniva ad occupare il quarto posto. Non lontano dal primi anche l'altro torinese Amodio. Il tempo del vincitore, di 1'19" 6/10 al chilometro, è uno dei migliori del Derby e con l'aggiunta che Dailer si è costruito il successo viaggiando sempre all'esterno. Tutto torinese naturalmente l'entusiasmo in pista al giro d'onore ed alle scuderie al rientro di Dailer e di Pino Rossi. Un cavallo che il pubblico di Vinovo ben conosce, ma che probabilmente non ha mai visto così sicuro, maneggevole e potente. «Ho indovinato — diceva Pino Rossi — a evitargli in questi due mesi di preparazione strappi potenti; Dailer è capace di parziali eccellenti, ma se si scatena, diventa difficile dosarlo: invece l'ho abituato a lunghi trottoni, veloci, ma senza strappi e l'ho portato al massimo». Quando gli è sembrato di poter vincere II Derby? «Ma, la convinzione l'ho avuta sul rettilineo di fronte, quando ho spinto in avanti Dailer, nessuno si è opposto: arrivato all'altezza di Atollo non avevo più dubbi». // momento più diffìcile è stato In partenza? ■ Certo la fase iniziale non è stata facile, fra l'altro ho corso il rischio di investire Cornish Cris In rottura; ma i sudori freddi mi sono venuti dopo, all'ingresso In dirittura. Proprio in quel momento cosi delicato, Dailer ha sentito II bisogno di andar di corpo. Ho dovuto smettere di comandarlo, reggerlo bene in mano; era un momento quanto mai difficile. Poi. appena l'ho sentito a posto, gli ho chiesto lo scatto decisivo. Mi ha risposto ed ha vinto». Elvio Rossi 49° Derby Italiano del trotto (L. 96 milioni 800 mila, m 2100): 1) Dailer (Giuseppe Rossi), di allevamento Veranno; 2) Naucide (Mario Ventura), 3) Atollo (Carlo Bottoni), 4) Drupa (Luciano Bechicchi). 24 partenti; tempo al km I'19" 6/10. Totalizzatore: vinc. 351, piazz. 69-142-24; acc. 1802.

Luoghi citati: Jesolo, Roma, Vinovo