Supertestimone catturato mentre ruba dal macellaio

Supertestimone catturato mentre ruba dal macellaio Svolta decisiva nel delitto di via Cavour? Supertestimone catturato mentre ruba dal macellaio E' il marito dell'amante della vittima - Preso con due complici Delitto di via Cavour 14: la ™ tizia ha arrestato, mentre tentava di rubare in una macelleria, un giovane che potrebbe sapere tante cose sull'omicidio. E' Savio Vitella, 21 anni, via Madama Cristina 21. Contro di lui c'è solo l'accusa di tentato furto; in merito al delitto è interrogato come «tpstimone importante». Forse sono ad una svolta decisiva le indagini sulla morte di Mario Serra, 24 anni, ucciso con tre colpi di pistola la notte tra domenica 26 e lunedì 27 settembre. Ricordiamo il fatto. Mario Serra, immigrato da Torralba di Oristano nel '61, non aveva un lavoro fisso, vìveva di piccoli espedienti, era già incappato una volta nelle maglie della giustizia per un furto. Si faceva vedere in giro in compagnia di pregiudicati, biscazzieri, gente poco raccomandabile. Non era sposato, ma le donne non gli mancavano. Si compiaceva, parlando con gli amici, dì avere un certo fascito, soprattutto sulle compaemne che corteggiava con successo. Il pomeriggio di domenica, poche ore prima di morire, Mario Serra era allegro, come al solito, e scherzava con la fidanzata, Marilena Porceddu, di 17 anni. Con loro, in un baidi via Nizza, c'era un'altra coppia: Franco Zavaglia, 21 anni, via Maria Vittoria, e la sua ragazza. La compagnia si sciolse alle 20: lo Zavaglia, sulla sua macchina, accompagnò a casa le donne, Mario Serra se ne andò. Pochi minuti dopo mezzanotte, un passante nota, sotto l'androne di via Cavour 14, due giovani discutere «serenamente». Uno è Mario Serra, l'altro è alto circa un metro e 70, ha capelli lunghi e chiari, indossa un giubbotto scuro. All'improvviso, un grido: «Bastardo, mi spari?», poi tre detonazioni. Il passante (la polizia non ha mai voluto fare il suo nome) si volta, vede un giovane a terra, l'altro che fugge. Mario Serra muore prima di giungere all'ospedale. Le indagini. Prendono due direzioni precise. Una, il sottobosco della piccola malavita, dei furti sulle macchine, dei «bidoni» nella spartizione dei bottini. Mario Serra, un duro con le donne, potrebbe aver voluto fare il duro anche con qualche balordo come lui. Ed è stato eliminato senza pietà. Una pista credibile, ma priva di ogni riscontro obiettivo. L'altra, quella delle avventure galanti. Un giovane che cambia ragazza ogni settimana, che si vanta — sia pur con discrezione — di essere irresistibile, non può che suscitare risentimenti e rancori tra i rivali in amore, tra mariti gelosi. Uno di questi, a quanto pa- re, sarebbe Savio Vitella. Sposato con Liliana Rizzo, 18 anni, in questi ultimi mesi aveva deciso di andarsene dì casa per dissapori con la moglie. In realtà, Liliana avrebbe avuto una relazione con Mario Serra. La circostanza ha indotto il dottor Faraoni e il maresciallo Di Stella della «Mobile» a cercare subito, poche ore dopo il delitto. Savio Vitella. Ma non l'hanno trovato. La scomparsa, o la fuga, ha ingigantito i sospetti che l'uomo potesse sapere qualcosa di molto interessante sulla morte del Serra. Titoli sui giornali, fotografia. Nulla. Svanito. L'altra notte, una pattuglia interviene in via Gaidano 57 dove c'è la macelleria di Enrico Bronzino. Tre ladri stanno facendo man bassa di quarti di vitelli, e vengono sorpresi in piena attività. Portati in questura, sono identificati per i fratelli Adriano e Giorgio Andreis, di 30 e 35 anni, via Ormea, e per Savio Vitella. Interrogato come teste, il giovane risponde in modo evasivo e poco convincente: «Non sapevo di essere ricercato. Da tanto tempo non dormo a casa, ecco perché non mi trovavate; dormo sulle panchine, o dove mi capita. Sì, è vero, ho avuto una discussione col Serra, a proposito di mia moglie. Ma, in fondo, a Mario sono sempre stato amico. Delitto? E che ne so? Non c'entro per niente con la morte di quel poveretto». Le indagini sono a questo punto. Oggi, dopo altri interrogatori, potrebbero giungere alla svolta conclusiva. tm pgve«cdnlSs

Luoghi citati: Oristano, Torralba