Tennis, ma questi campionati sono a livello di dopolavoro?

Tennis, ma questi campionati sono a livello di dopolavoro? Barazzutti, e la Marzano vincono gli assoluti a Pescara Tennis, ma questi campionati sono a livello di dopolavoro? (Dal nostro inviato speciale) Pescara, 3 ottobre. Che il tennis italiano fosse inesistente dopo i quattro azzurri di Coppa Davis era risaputo. In passato si sosteneva che il livello della prima categoria italiana era basso, perché mancavano i tornei Ma da due anni a questa parte, l'accusa è decisamente falsa. Prima il trofeo Rothmans e quest'anno il Lotto-Spalding hanno assicurato tornei a chi ne avesse interesse, ma alla resa del campionati, il più in forma dopo i quattro azzurri è risultato il maestro Peppe Pozzi di 36 anni, che gioca al massimo due tornei all'anno. Segno che tutti gli altri di prima categoria hanno approfittato dei tornei in programma negli ultimi anni, solo per racimolare grano, senza minimamente allenarsi. I due giovani rincalzi, poi, Ocleppo e Merlone, fuggitivi dal «college» di Formiti, anche con il nostro applauso hanno poi tradito propositi di serità ed impegno nella loro residenza abituale. Così Barazzutti ha conquistato il 64° titolo contro Roberto Lombardi, che però ha rimediato solo un game in più di Ocleppo, battuto in semifinale. Più che una finale per lo scudetto tricolore, sembrava di assistere a una finale del torneo sociale del Tennis Club Tanaro di Alessandria, di dieci anni fa, quando Lombardi era un allievo più che promettente e Corrado si accingeva a vincere la Lambertenghi, trampolino di lancio per una ottima carriera. Quale l'avvenire dei campionati? Pescara ha toccato il fondo, peggio di Verona 1969, quando Pietrangeli ccnquisctò II suo ultimo titolo nazionale, battendo Panche Di Matteo, ma costretto a tostare in campo più di Barazzutti oggi, contro Lombardi. Poi, l'anno successivo spuntò l'astro Panatta, che iniziò a Bologna la sua era, conclusasi lo scorso anno a Bari, non tanto per merito degli avversari, quanto per autonoma decisione. Meglio perdere per Adriano a Caracas contro Nastase, Connors o Borg, che vincere contro Ocleppo e Barazzutti a Pescara. Ma il prossimo anno, basteranno gli eventuali premi in denaro per riscuotere successo alla prossima edizione? Le lire potranno anche assicurare la presenza del quattro big, ma non potranno sollevare i resti della prima categoria, giocatori ormai del tempo che fu senza la benché più che minima ambizione, se non quella di assicurarsi qualche discreto utile da parte delle ditte interessate allo sport della racchetta. Se i giovani non bruceranno le tappe nei prossimi cinque anni, saranno dolori ed Ocleppo e Merlone non sapranno inserirsi al livello degli altri, a costo di sacrifici ed allenamenti dei quali li riteniamo difficilmente capaci di assuefarsi. Lombardi contro Barazzutti ha cercato ogni tattica per opporsi al rivale ma ha solo potuto prolungare la durata del match, mentre lo « score » è decisamente contrario al futuro professore di matematica, che oggi difende I colori del Tennis Club Perugia. Corrado Barazzutti ha confer- mato che attualmente, I suoi limiti maggiori sono nel servizio, poi, per il resto, ha giocato con regolarità decisamente maggiore a quella dell'avversario. Ora ha vinto il suo primo titolo italiano degli «Assoluti», giustificando la sua presenza a questa declassata edizione dei campionati, solo con la speranza di aggiudicarsi circa 5 milioni In più rispetto al contratto, con la ditta che lo veste quando gioca a tennis. Con questo titolo, Barazzutti completa la serie degli scudetti vinti da ragazzo nei campionati italiani delle varie categorie agonistiche. In campo femminile, Daniela Porzio Marzano ha vinto il suo primo titolo assoluto, battendo Evelyne Papale Terras, che ha confermato la sua incapacità a vincere un titolo nazionale, dopo cinque tentativi già falliti (3 da ragazza, in Francia, 2 in Italia contro Lea Pericoli a Perugia e Palermo). Entrambe mamme di due belle bambine, hanno dato vita ad un incontro più avvincente della finale maschile. La Marzano, finalmente lucida e con I nervi a posto più che in passato, ha dominato nel primo set, poi ha saputo soffrire nel secondo, quando si è profilata la «nikefobia», ma Daniela ha saputo controllare il proprio sistema nervoso ed è riuscita ad aggiudicarsi il match alla seconda palla-gara. Nel misto, vittoria del tandem genovese composto da Antonella Rosa ed Enzo Vattuone sui romani Maurizio Aracri e Silvana Belardinelli, la nipote del direttore tecnico nazionale; mentre ieri, nel doppio maschile, il tandem della Lancia, composto da Ocleppo e Giordano Maioli si è aggiudicato il titolo contro Gasparlni e Borea e nel doppio femminile. Daniela Marzano, con Rosalba Vido, aveva avuto ragione dei pallonetti di Lucia Bassi e di Leo Pericoli, che per la prima volta, pur rinunciando al singolare, ha concluso i campionati, senza poter aumentare il bottino di 26 scudetti tricolori conquistati in passato. Rino Cacìoppo Risultati finali Singolare maschile: BarazzuttiLombardi 6-2, 6-2, 6-1. Singolare femminile: MarzanoPapale 6-1, 6-4. Doppio misto: Rosa-Vattuone battono Belardinelli-Aracrl 2-6, 6-4, 6-2.