Palermo: cadavere legato in un sacco

Palermo: cadavere legato in un sacco Chiuso regolamento di conti tra malviventi Palermo: cadavere legato in un sacco La vittima, un pregiudicato di 28 anni, era scomparso il 10 agosto quando due suoi amici furono eliminati (Dal nostro corrispondente) Palermo, 26 settembre. Un altro conto fra malviventi — potrebbe trattarsi di rapinatori — è stato regolato con un'orrenda esecuzione di tipo mafioso a Palermo. Il corpo di un uomo, fra i 25 e 35 anni, in avanzato stato di decomposizione e perciò difficilmente riconoscibile, è stato rinvenuto per caso, poco prima di mezzogiorno, in un uliveto a una ventina di chilometri dalla città. Legato con uh filo di ferro, chiuso quindi in un sacco di plastica e abbandonato tra i rovi, il giovane quasi certamente è stato soppresso con alcuni colpi di rivoltella. Il cadavere è stato trovato su un'altura compresa nel triangolo Montelepre-Partinico-Carini nell'entroterra di Palermo dal contadino Calogero Mannino, 41 anni, mezzadro di una possidente, Lucrezia Prestigiacomo, da tempo emigrata negli Stati Uniti. La vittima, secondo ì carabinieri, potrebbe essere Vito Mangione, un pregiudicato di 28 anni, scomparso da Carini un mese e mezzo fa. In quella stessa zona, infatti, una settimana dopo la sua improvvisa sparizione era stata trovata la sua « Alfa Romeo ». Se davvero l'ucciso è Mangione (il corpo si trova ora all'istituto di medicina legale per il riconoscimento) la sua soppressione è da collegare con quella dei suoi presunti complici, Vincenzo Schifaudo e Nicolò Malfattore, due ventenni assassinati a pistolettate il 10 agosto in un rione popolare di Palermo. Mangione non tornò più a casa alcuni giorni dopo la uccisione dei suoi amici, tanto che in un primo momento carabinieri e polizia avevano avanzato sospetti su di lui. L'ipotesi per ora più valida è che i tre omicidi siano avvenuti per contrasti sorti nella spartizione dei proventi di alcune rapine in agenzie di banca e uffici postali della provincia di Palermo. « Stavo raccogliendo fichi d'India — ha riferito Calogero Mannino al sostituto procuratore Francesco Scozzari, che coordina le indagini — quando ho visto spuntare un piede tra i rovi. Ho subito pensato che mi sarei trova- ! to davanti a un morto ». a. r.

Persone citate: Calogero Mannino, Chiuso, Francesco Scozzari, Lucrezia Prestigiacomo, Mangione, Nicolò Malfattore, Vincenzo Schifaudo, Vito Mangione

Luoghi citati: India, Montelepre, Palermo, Stati Uniti