Dietro le lievi accuse a Pietroni c'è il sospetto di legami mafiosi di Guido Guidi

Dietro le lievi accuse a Pietroni c'è il sospetto di legami mafiosi Il magistrato romano arrestato dal pm Fiasconaro Dietro le lievi accuse a Pietroni c'è il sospetto di legami mafiosi Quattro episodi banali, che possono nascondere altre colpe ben più gravi - Al centro della vicenda l'amicizia dell'imputato con Italo Jalongo, consulente fiscale del boss Frank Coppola Roma, 26 settembre. Romolo Pietroni, ex consigliere giuridico dell'Antimafia, è finito in carcere a Spoleto per colpa di un frigorifero da 60 litri, tre o quattro chili di formaggio paesano, trecentomila lire guadagnate commerciando un discreto numero di dollari ad un cambio diverso da quello ufficiale ed infine un prestito di un milione e mezzo regolarmente restituito nel giro di un paio di anni. L'ex sostituto procuratore generale sino a tre anni or sono era il numero 2 della magistratura inquirente romana, quale collaboratore e uomo di fiducia del procura- tore generale della corte d'ap-pello, Carmelo Spagnuolo ( sul quale stanno indagando i giudici di Firenze per una strana vicenda in cui sono coinvolti anche Frank Coppo la e il questore Angelo Man- gano). Ora s'è giocato onora-bilità, prestigio, carriera e li- berta per una serie incomprensibile di sciocchezze: un classico piatto di lenticchie. Il sostituto procuratore della Repubblica di Spoleto, Fiasconaro, è convinto, però, che questi quattro episodi abbastanza banali siano soltanto la punta di un iceberg che af- fiora sull'acqua: il resto da scoprire sarebbe molto più grave e più interessante, ed è per questo che, dopo avere lasciato trascorrere l'estate, ha deciso di arrestare il suo collega. Romolo Pietroni aveva intuito che prima o poi sarebbe stato preso un provvedimento così severo e, tre settimane or sono, aveva compiuto l'ultimo disperato tentativo: aveva presentato le dimissioni al Consiglio Superiore della magistratura che, dopo averlo sospeso dal grado e dallo stipendio, gliele aveva respinte in attesa che si con- I eludesse l'indagine penale, j in verità esistono tre moti. vi con i quali il dottor Fiascoj naro ha giustificato la sua deI cisione: 1) chi ha offerto il | frigorifero, il formaggio, i dollari a un cambio migliore e il prestito in danaro è stato ■ sempre Italo Jalongo che, 1 consulente fiscale del boss mafioso Frank Coppola, aveva qualche noia con la giustizia; 2) Romolo Pietroni intervenne, come pubblico ministero, nel procedimento in cui si doveva decidere se inviare Jalongo al soggiorno obbligato e chiese, ottenendolo, il rinvio del dibattimento per 1 acquisizione di un documen-to, 3) Pietroni, in libertà, po- i teva«inquinare le prove». L'ex sostituto procuratore generale si ritiene assoluta- I mente innocente e attende I martedì per confermarlo quando, assistito dall'avvoca! to Luciano Revel, sarà interrogato dal p.m. Fiasconaro. L'accusa da cui si deve difendere si articola su tre reati: 1) corruzione, perché ha accettato quei regali di cui si è già detto; 2) interesse privato •li atti d'ufficio, perché è in-tervenuto in un procedimento \ chiedendo il rinvio del dibat- Lmento nei confronti di Ja-longo al quale, se non altro, era legato da un vincolo d'a- ìnicizia; 3) violazione del segreto d'ufficio, perché avvertì Jalongo sui risultati delle indagini che l'Antimafia stava compiendo nei suoi confronti. Romolo Pietroni si difende sostenendo che non è reato accettare regali di un amico i d'infanzia, che il prestito fu j regolarmente restituito e che ] si rivolse a Jalongo per acqui- stare i dollari a un cambio |migliore in assoluta buona fe-1, I j ì!de (gli servirono quando tre anni or sono si imbarcò su una nave di linea come commissario di bordo, e fu durante questo suo viaggio che l'Antimafia venne a sapere dei suoi rapporti con Jalongo). Per l'accusatore, invece, tutti gli incontri e i legami fra il magistrato e il commer- i j soprattutto nell'ambiente giu ] ciiziario. E' Pietroni che rac comanda Jalongo ai suoi col | leghi e che gli dà consigli. In 1 una conversazione telefonica , oialista sono meritevoli di sospetto: Jalongo, infatti, è I sempre presente ogni qual j volta Pietroni è protagonista di un episodio dagli aspetti ì oscuri. Anzi, Pietroni intervie! t.« sempre ogni qualvolta Jalongo ha bisogno di qualcosa: tra Coppola e Jalongo, che venne registrata dalla polizia, vi è una frase alla quale il dono del frigorifero e del formaggio, i dollari cambiati in modo vantaggioso e il prestito, sia pure restituito, danno un particolare valore: «Non si preoccupi, perché lì a Palazzi abbiamo Pietroni». Guido Guidi

Luoghi citati: Firenze, Roma, Spoleto