Dramma sul filo del telefono per salvare donna avvelenata
Dramma sul filo del telefono per salvare donna avvelenata "Muoio,, e sviene con la cornetta in mano Dramma sul filo del telefono per salvare donna avvelenata Trentacinque anni, telefona alla madrina: "E' finita" - La donna cerca invano di richiamarla, poi corre a casa e avvisa la polizia - Si salverà Una giovane donna, stanca di vivere, ha tentato di uccidersi avvelenandosi con i barbiturici. Poi, prima di perdere i sensi, ha telefonato alla madrina, e le ha riferito la sua estrema decisione. E' incominciata così una drammatica corsa contro il tempo per salvare l'aspirante suicida. Si chiama Carla Bernardi in Barbero, 35 anni, via Monte Pasubio. Ieri alle 18 ha telefonato alla madrina Luigia Avara in Torre, via Pietro Belli 50. «Sono stufa di vivere — le ha detto la Bernardi con un filo di voce — non riesco più a tirare avanti». Luigia Avara, conoscendo la situazione della parente — afflitta da una grave forma depressiva e ai centro di una delicata situazione familiare — ha cercaio di rincuorarla: «Non dire queste cose, coraggio, cerca di calmarti. Perché non mi vieni a trovare? Facciamo quattro chiacchiere insieme». «E' inutile — le ha risposto Carla Bernardi — ormai non c'è più niente da fare. Ho inghiottito un flacone di pastiglie». La madrina si è allarmata: «Chiama subito un medico», ma in quel momento ha sentito un rumore dall'altra parte del filo e ha capito che Carla era svenuta ed aveva lasciato cadere la cornetta del telefono. Ha rifatto il numero tre volte, ma inutilmente. Allora ha chiamato la madre, che abita in via Borgomanero 36, ma non ha ricevuto risposta. Col cuore in gola, si è precipitata in via Monte Pasubio, ha fatto squillare il campanello a lungo, ha battuto i pugni contro la porta. Nulla. Si è rivolta alla polizia, che ha subito inviato la volante 14. Gli agenti non hanno perso tempo: sfondata la porta, hanno cio, elni ribili mno trovato la donna priva di sensi sul pavimento della camera da letto. Accanto, un diario aperto su una pagina scritta con calligrafia incerta: «Ho sbagliato tutto, che vale ancora vivere?». Trasportata al Maria Vittoria, è ricoverata in osservazione.
Persone citate: Barbero, Bernardi, Carla Bernardi
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