Superbollo non basta si cercano altri soldi

Superbollo non basta si cercano altri soldi I provvedimenti per salvare il Friuli Superbollo non basta si cercano altri soldi Altre tasse o prestito? Il governo tenta anche di varare 1'"operazione risparmio" Domani il Consiglio dei ministri riunito per affrontare il problema energetico Roma, 19 settembre. Il governo chiede sacrifici per il Friuli e per la crisi, e contemporaneamente fa un primo gesto di buona volontà nella lotta contro gli sprechi, bloccando da questa domenica le auto blu della presidenza del Consiglio; un provvedimento che sarà esteso nell'immediato futuro a tutti gli altri ministeri. Da quando è esploso lo scandalo delle auto ministeriali, troppo numerose e troppo spesso usate per scopi non di servizio, è questo il primo provvedimento adottato per risolvere il problema. Rumor, presidente del Consiglio, annunciò di avere aperto un'inchiesta sugli abusi, ma le indagini rimasero senza seguito. Il caso di per sé rilevante rientra in un discorso più ampio di risparmio per la pubblica amministrazione, auspicato dal ministro del Tesoro Stammati, così da ridurre il deficit del bilancio dello Stato, e in una politica ancora più generale di risparmio per il Paese. Di uno degli aspetti del problema «risparmio» si occuperà martedì prossimo il Consiglio dei ministri. I ministri Morlino (Bilancio) e DonatCattin (Industria) presenteranno una relazione sui problemi energetici. Il 30 settembre scade infatti il regolamento per evitare gli sprechi di energia, in particolare quella derivata dai prodotti petroliferi; questi ultimi incidono come è noto sulla nostra bilancia commerciale in maniera piuttosto pesante. Nel Consiglio dei ministri successivo al prossimo il governo adotterà provvedimenti legislativi per dare nuovo vigore alle norme già esistenti; è probabile che si torni a parlare, anche se forse non martedì 21, di un aumento nel prezzo della benzina. Sempre nel Consiglio dei ministri del 21 settembre si discuterà di riconversione industriale (ma anche in questo caso per i provvedimenti bisognerà attendere la settimana successiva) e di provvedimenti relativi all'aviazione militare. Nel frattempo i tecnici del ministero delle Finanze sono al lavoro per vedere da quali fonti il governo può ottenere il denaro necessario a varare il piano di aiuti e di ricostruzione per il Friuli, e in quale modo sarà possibile reperire i fondi. Le possibilità di cui si parla sono molteplici, e non si escludono a vicenda. Una prima parziale soluzione potrebbe venire da un prestito nazionale, a tasso d'interesse vantaggioso, in modo da reperire i fondi su base «volontaria». In secondo luogo sarà forse istituita un'addizionale «prò Friuli» sulle imposte dirette, come è stato fatto in occasione di altre calamità nazionali: Vajont e Belice. Infine c'è chi suggerisce di devolvere a favore delle popolazioni colpite dal terremoto una parte del ricavato dell'aumento di prezzo della benzina, che si dà ormai per imminente. Difficoltà in questo senso verrebbero però dal fatto che l'aumento è ormai «prenotato» dal ministero del Tesoro e dalle società petrolifere. E' sicuro comunque che l'«una tantum» (a Roma scherzosamente soprannominata «una spessum») la cui utilizzazione ha sollevato polemiche, sarà seguita, oltre che dall'aumento della schedina del Totocalcio a tempo indeterminato, da altri provvedimenti di natura fiscale. m. t.

Persone citate: Morlino, Rumor

Luoghi citati: Friuli, Roma, Vajont