Clay: "Male le gomme ma non mi lamento,, di Gian Dell'erba

Clay: "Male le gomme ma non mi lamento,, Clay: "Male le gomme ma non mi lamento,, (Nostro servizio particolare) Monza, 12 settembre. Incomincia con la pioggia questo nostro pomeriggio vissuto durante la corsa ai boxes della Ferrari. Mauro Forghieri, responsabile tecnico del team di Maranello fa infatti approntare i treni di pneumatici per il terreno bagnato mentre ancora manca circa mezz'ora al via. Intanto Reutemann, Lauda e Regazzoni si sistemano nell'abitacolo delle loro monoposto e, subito dopo, si portano sulla pista per compiere un giro di ricognizione. Partendo, Reutemann Incoccia con il musetto in un carrello ma Bellentani, capo meccanico della sua vettura, gli raddrizza lo spoilerino con le mani. Al termine del giro, mentre gli altri si dispongono sulla griglia di partenza, Regazzoni rientra per far sostituire le due « sllck » posteriori. Dalla folla partono fischi all'indirizzo di Hunt, che vien fatto indietreggiare nello schieramento. Si ode anche qualche urlo » indietro, indietro, banditi ». Gli inglesi, dopo la polemica sulla benzina, non godono i favori del pubblico. Campiche, cronometrista della Heuer per la Ferrari, ha il suo daffare per asciugare gli strumenti elettronici sistemati non al boxes ma sul muretto che si affaccia sulla pista. Marlene Lauda cela il suo nervosismo chiacchierando con Willy Dungel, il fisioterapista che ha curato Lauda dopo l'incidente. Nel box a fianco Mariapia, moglie di Clay Regazzoni, scambia due parole con Mimicha, moglie di Reutemann. Quest'ultima si assenterà poi per tutta la corsa. Vicino ai boxes stazionano sei vigili urbani che il comune di Modena ha inviato a Monza per man¬ tenere sgombra l'area di lavoro della Ferrari. Con un minuto di ritardo, sono le 15,29, I motori rombano, le vetture partono per l'ultimo giro di ricognizione e, alle 15,31, ritornano allo schieramento di partenza dove II via viene dato mentre gli ultimi hanno ancora le vetture In movimento e stanno sopraggiungendo. Talmente improvvisa da sorprendere quelli delle prime file, I meccanici delle tre Ferrari tornano di corsa al boxes scrutando ansiosamente verso l'uscita della « parabolica » di dove sbucheranno i concorrenti per il primo passaggio. Dopo poco Forghieri guarda II cielo con preoccupazione, Borsari, Cuoghi e Bellentani, responsabili rispettivamente delle vetture di Clay, Niki e Carlos, si consultano per un'eventuale sostituzione delle gomme. Marlene Lauda segue la corsa con espressione pensierosa. Campiche schiaccia I bottoni del suo cronometro elettronico come un pianista di jazz impazzito. Lauda sta recuperando posizioni, nei boxes si esulta, a Marlene sfugge un tenue sorriso. Dopo dieci minuti di gara scende di nuovo qualche goccia e Regazzoni perde leggermente contatto. • Tjttl con le gomme fredde — dice Forghieri — e Clay è alta pari, poi quelle degli altri si scaldano e lui rallenta ». Sono le 15,55 quando un urlo sale Immane dalla folla: Hunt non è passato. Cuoghi strìnge il braccio a Forghieri che gli dice: « Sté cairn, che ne riparliamo quando è finita ». Poi si gira verso Daniele Audetto e due sorrisi si incrociano. Marlene chiede di Hunt. Le spiegano, è contenta, ride. « Tutti applaudono Niki, è bello essere a Monza, gli italiani sono formidabili ». Intanto Lauda ripassa e sono altri battimani perché ha superato anche Vittorio Brambilla che forse sperava nella pioggia. Cuoghi dice: « Che bravo che è 'sto ragazzo. Ha una forza, ma una forza... Se sono contento? Beh, è una grossa soddisfazione ». Ricomincia a piovere, sono le 16,10, Audetto corre da Bellentani per sapere se le gomme da pioggia sono pronte. Tutti gli sguardi sono tesi alla « parabolica », Audetto saltella da Campiche ai segnalatori che hanno molto lavoro, visto che le macchine in pista sono tre. Dopo dlclotto minuti smette di piovere. Marlene si è seduta ma credo che l'unghia del pollice della sua mano destra sia ormai tutta rosicchiata; poi caccia un sospirone mentre gli obbiettivi del fotografi sono costantemente puntati su di lei. Mettendo le foto di seguito probabilmente si potrebbe seguire dalle sue espressioni la corsa di Niki Lauda attimo per attimo. Alle 16,35 è nuovamente pioggia. Forghieri impreca. « Sul bagnato Clay perde. Se rimanesse asciutto anche Lauda si farebbe più sotto ». Dopo dieci minuti Lauda ha passato Scheckter. Marlene fa un salto di gioia, i meccanici alzano le braccia, Forghieri scuote i pugni: « Orco boia, smettesse solo un poco di piovere ». Regazzoni va sempre più forte e si avvicina agli avversari. Dopo un po', II ticinese passa In seconda posizione mentre Niki è vicinissimo a Depailler. Alla tornata, Niki è passato, Marlene non trattiene più la sua felicità e improvvisa un balletto su un muretto del box. Forghieri, appoggiato al suo ombrello, è tranquillo: « Adesso Niki mantiene la posizione, va più piano. Fa bene, perché prima l'ha tira come un matti ». Poi la corsa finisce. Abbracci e strette di mano: Regazzoni Lauda Reutemannl, tutti al traguardo. Oggi la Ferrari non avrebbe potuto far meglio. Ma la grande impresa è ancora di Niki. Ci trasferiamo tutti nel pullman-stampa della Fiat, alle spalle dei boxes della Ferrari. Lauda manifesta chiaramente la gioia per il suo quarto posto, Carlos Reutemann dice: « Avrei voluto fare di più, ma con la pioggia non ho voluto rischiare. Inoltre avevo la macchina leggermente sottosterzante ». Chi non nasconde la sua soddisfazione è Regazzoni. « Ho tirato fin da principio ma le gomme non In temperatura non mi hanno permesso di fare di più. Alle varianti uscivo con le posteriori che patinavano mentre a "Lesmo", dove giravo in quarta, ero più veloce degli altri ». « Inoltre — continua il ticinese — sono stato preso in contropiede dalla partenza Improvvisa mentre Invece aspettavo i dieci secondi. Con l'asciutto andavo bene, la pioggia mi ha creato qualche problema. A poco dalla fine ho poi dovuto tribolare anche per superare I doppiati. Sembra Incredibile: quando ormai ero vicino a Petterson proprio un italiano mi ha Intralciato. Ho trovato infatti Pesenti-Rossl due volte: la prima a "Lesmo", la seconda alla chicane. Andava nettamente più plano anche perché aveva montato i pneumatici da pioggia e avrebbe potuto facilitarmi invece il compito ». « Comunque — conclude — non mi lamento, è andata bene. Partire indietro non mi ha condizionato. L'avevo già dichiarato ieri che ci avrei messo solo un po' di più a portarmi tra i primi. La macchina andava bene, quindi non avrebbe potuto essere diversamente ». Gian dell'Erba La tensione di Marlene (La Stampa - Bosio)

Luoghi citati: Maranello, Modena, Monza