"Una storia d'amore sfortunata: volevamo solo un po' di denaro per metterci su un alloggetto,,

"Una storia d'amore sfortunata: volevamo solo un po' di denaro per metterci su un alloggetto,, I due rapitori si confessano; chiedevano ai Campidonico "un nido per amarsi,, "Una storia d'amore sfortunata: volevamo solo un po' di denaro per metterci su un alloggetto,, Un riscatto di venti milioni (non di 200) per raggiungere il loro scopo - "Sono così ricchi: non avremmo mai trattato male Enrico che è così affettuoso e dolce" I rapitori del piccolo Enrico hanno compiuto il sequestro per poter «avere abbastanza denaro per mettere su casa». Lo ha detto Pierina Gogliucci prima di essere trasferita alle Nuove. Ha spiegato: «Da troppo tempo eravamo in giro senza avere nulla che ci permettesse di pensare che eravamo anche noi come gli altri. Non avevamo altro desiderio che quello di avere una casa come tutti. Sarebbe stato molto bello poterci amare in un nido nostro senza più dovere ricorrere agli altri per avere un tetto». Ha detto queste cose forse senza ben rendersi conto di quanto ha commesso. «Loro erano così ricchi — ha esclamato — Cosa contava per la famiglia Campidonico sborsare un po' di denaro per aiutare me e Giovanni. Non avremmo mai trattato male Enrico che è così affettuoso, così dolce». II marito, Giovanni Sorrentino, è sembrato più preoccupato. Ha mormorato alla moglie «Ti voglio bene "Piery"» — e le ha mandato un bacio con le labbra. Ma il colore del viso era terreo. «E' una storia d'amore allucinante» hanno detto gli inquirenti. «Hanno rapito un bambino forse senza sapere a cosa andavano incontro». I coniugi Sorrentino sono molto giovani. Lui, 23 anni, lei 20. Sono sposati da circa sei. Quando è salita all'altare, Pierina Gogliucci aveva dunque 14 anni. I suoi parenti di Gioì, in provincia di Salerno, hanno spiegato: «Pierina mordeva il freno già allora. Voleva uscire dalla vita di paese. Era affascinata dalla grande città. Giovanni Sorrentino le ha promesso che insieme avrebbero avuto, loro, una vita diversa, senza troppi sacrifici ». Inizia così la corsa della giovane coppia verso il benessere. Invece, al Nord, la vita è durissima. Prima a Milano, poi a Torino abitano in squallide soffitte e mangiano quando possono nelle rosticcerie della periferia. Decidono che forse all'estero si campa meglio. Vanno in Germania. Qui 4 anni e mezzo fa, nasce il loro figlio, Franco Antonio, che in questo momento è affidato ai genitori di Pierina Gogliucci. Ma anche a Francoforte si campa da poveri. E' necessario assolutamente far qualcosa per uscire dallo squallore e vivere come si ve"de al cinema. Tornano in Italia. «Dovevamo assolutamente cambiare. Così è nata l'idea del furto alla famiglia di Verolengo che mi aveva assunto. Ho preso i gioielli ma mi è andata male anche quella volta perché poi me li hanno rubati». I coniugi Sorrentino sembrano degli ingenui e sembrano anche sfortunati proprio come i ladri del film « I soliti ignoti ». E' trapelata la notizia che avrebbero chiesta alla famiglia Campidonico, durante la prima telefonata, un riscatto di 20 milioni e non di 200. Sarebbero poi saliti a questa cifra, nelle telefonate successive, dopo essersi accorti che come ricattatori valevano troppo poco. «In fondo volevamo solo una somma che ci permettesse di comprarci uno straccio d'appartamento», ha detto Pierina. II sogno della donna, voluto a tutti i costi, anche a prezzo di un'azione criminosa, si infrange sabato mattina alle 11,15. Gli uomini del maggiore Ruggeri del Nucleo investigativo irrompono nelle due stanze. Un lavoro di indagini frenetico, incessante li ha portati airindir'izo di via San Massimo 38. Il capitano Lotti sfonda la porta armi in pugno, mentre il maresciallo Roncarà entra da una finestra. Sul letto, seminuda, c'è Pierina. Ha visto del movimento dalla finestra. Ha capito che era tutto finito, ma di fronte ai carabinieri che intimano: «Stia ferma non si muova. Dov'è il picco¬ lo? », non vuole ancora credere che sia crollata la possibilità di avere quanto ha sempre sognato, e in una crisi di disperazione urla ai militi: «Andatevene. Cosa volete, questa è casa mia e di Giovanni Sorrentino», e cerca di spingerli piangendo verso l'uscita. n. b. Enrico Campidonico con il padre: l'incubo è finito I rapitori del piccolo Enrico Campidonico: Giovanni e Pierina Sorrentino con il figlio Sotto questo letto la donna aveva fatto nascondere il bimbo all'arrivo dei carabinieri

Luoghi citati: Francoforte, Germania, Italia, Milano, Salerno, Torino, Verolengo