Torino per una verifica poi penserà al Borussia

Torino per una verifica poi penserà al Borussia A Firenze Radice non farà "staffette 99 Torino per una verifica poi penserà al Borussia (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 30 ottobre. «Scusi, ma perché qui in Italia le danno del tedesco?». Anche questo si è sentito chiedere oggi Gigi Radice da Cesano Maderno quando si è trovato di fronte all'Intervistatore della Tv tedesca. Gli hanno puntato addosso la telecamera, subito dopo l'allenamento (bagnatlssimo) a Coverciano e lui. il Gigi, ha risposto con la franchezza essenziale, asciutta, di sempre: «E' una storia vecchia di dieci anni, cominciò quando allenavo il Monza e mi scontravo spesso a parole con il vice presidente, lo difendevo le mie idee, quell'altro ripeteva che avevo la testa dura e un giorno concluse: •Te me par propi tedesc. Così mi inventò questo soprannome». / microfoni e i fili della tv di Germania ricordano una volta di più a Radice e al Torino e a tutti noi che i granata sono con i piedi in due staffe, campionato e Coppa del Campioni. Vuole dimenticai sene almeno lui. Radice, che tenacemente, proprio alla tedesca, ripete la sua parola d'ordine: una tappa per volta, una partita por volta, ora pensiamo alla Fiorentina poi penseremo al Borussia. Del resto ha motivi sufficienti per ritenere questa gara con i viola una prova delle più significative sia per l'oggi che per il domani del Torino. Perché qui si tratta di verificare, di confermare il valore della cosiddetta •Formula 2» della squadra, cioè dell'edizione senza Claudio Sala e Peccl, senza I •bigs- ma con un telaio egualmente solido e un ritmo egualmente alto. «Contro la Roma —spiega Radice — abbiamo collaudato l'efficacia di questa soluzione alternativa. Adesso confermiamo l'inquadratura di domenica scorsa e contiamo di ripetere pure gli esiti positivi. Lasciamo stare il Borussia, questo successivo e vicinissimo impegno di Coppa Europa non ci deve condizionare e non influisce assolutamente sulle mie scelte, così come mi induce a programmare qualche ricambio, qualche «staffetta» contro la Fiorentina in vista della gara di Dusseldirf. Può darsi che in Germania si veda un Torino diverso, anche la cosiddetta formula delle «tre punte» potrebbe essere valida, in teoria: ma qui a Firenze niente cambi, dobbiamo solo dimostrare che questo Torino, pur se non è al completo, può sempre fare bene la sua parte, essere cioè all'altezza del Torino con scudetto». — L'assenza di Claudio Sala toglie una caratteristica importante al vostro gioco d'attacco: le incursioni laterali fino alla linea dì fondo, con palloni pericolosi rimessi sul centro, in abbondanza. Rinuncerete a questo schema o qualcuno dovrà sostituirsi a Claudio nella parte? «Il rilievo è esatto, proprio contro la Roma abbiamo riscontrato che siamo mancati nella mano- o ! vra di aggiramento. Domani potremo sforzarci di agire sulle fasce laterali per allargare il gioco. Nessuno può fare la parte di Claudio con la sua inventiva e la sua Imprevedibilità, ma per esempio gli scambi sulla destra fra Butti e Patrizio Sala possono essere egualmente efficaci». Si accenna a un disegno tattico della partita e viene fuori evidente l'importanza del centrocampo, di uomini duttili come Butti e Salvadori e Patrizio Sala e Zaccarelli: in questo •quadrilatero- si deciderà buona parte del confronto e la funzionalità del settore sarà la base su cui costruire la buona prova di un complesso che ha recuperato in pieno Sar. in. Proprio oggi a Coverciano i.'eilo è andato In segreteria a depositare le cinquemila lire di quota annua per ottenere il patentino di allenatore di terza categoria: a trenta anni-Santln sì preoccupa del -dopo-, ma intanto è sicura la sua utilità in questa squadra che mercoledì prossimo gli consentirà di tornare a figurare in Coppa dei Campioni dopo otto anni (ultima presenza con il Milan nel 1968), proprio su quel campo di Dùsseldori dove subì due anni fa espulsione e squalifica internazionale (contro il Fortuna, in Coppa Uefa). Sia il Torino che la Fiorentina hanno dovuto accettare stamane grosse razioni di pioggia durante l'allenamento che ha concluso la preparazione delle squadre. Un'acqua che regala raffreddori e tristezza e aumenta un po' la preoccupazione di Carlo Mazzone, l'allenatore dei viola tutto teso ad aspettare — e auspicare — il recupero di Gola, perseguitato da un risentimento muscolare e dunque non proprio agevolato dal clima umido. Mazzone ha latto capire anche al sordi che farà di tutto per avere in campo Gola, un regista essenziale per la squadra che senza di lui perde equilibrio e saldezza geometrica: «Preferisco far giocare Gola al settanta per cento che un sostituto al cento per cento delle proprie condizioni fisiche», dice il trainer. E aggiunge che deciderà solo domattina, dopo aver ascoltato il parere del giocatore, che già domenica scorsa a San Siro ha risposto «sì», pur acciaccato. E' chiaro che Mazzone si aspetta un altro «sì», prevedibile a questo punto come quello della Monaca di Monza, viste le attese e le forzature psicologiche. La presenza di Gola appare determinante non solo per dare ordine al gioco dei viola, ma anche per definire le marcature e i ruoli tattici a centrocampo. Se non giocherà lui la Fiorentina potrà ricorrere a Casarsa come •finta ala-, con Caso mezz'ala e Desolati e Bertarelli di punta. Radice e Mazzone aspettano che si levi il sipario, a noi sembra che il Torino ha più possibilità di scambiare le parti: per esempio sia Butti che Zaccarelli che Salvadori possono marcare Antognoni. Ovvio aggiungere che Antognoni, come sempre, sarà tra i protagonisti più attesi (tra l'altro ci sarà Bearzot in tribuna) per quello che farà e per quello che di lui si dirà. «Ormai Antognoni è un personaggio segnato dal destino», dicono i tifosi viola, un po' orgogliosi e un po' rassegnati. Antonio Tavarozzi I FIORENTINA: Mattolini; Galdiolo, Rossinelli; Pellegrini, Della Martira, Restelli; Caso, Gola, Casarsa, Antognoni, Desolati. 12. Ginulfi, 13. Bagnato, 14. Bertarelli. TORINO: Castellini, Danova, Santin; Salvadori, Mozzini, Caporale; Butti, P. Sala, Graziarli, Zaccarelli, Pulici. 12. Cazzaniga, 13. Gorin, 14. Garritane. Salvadori « regista »