Scandalo a Roma per le auto rimosse
Scandalo a Roma per le auto rimosse Denunciato da una tivù privata Scandalo a Roma per le auto rimosse I dipendenti di sette ditte appaltatrici: "Il « giro » illecito coinvolge molti vigili urbani" Roma, 30 ottobre. Il servizio di rimozione delle auto in sosta di intralcio al traffico sarebbe al centro di un illecito giro di affari che coinvolgerebbe i vigili urbani di Roma e lo stesso Comune. La denuncia è stata fatta, ai microfoni della tv privata « Gbr », da un gruppo di dipendenti delle sette ditte che hanno ricevuto il servizio in sub-appalto dall'Automobile Club, che a sua volta lo ha avuto in appalto dal Comune nel 1967. Gli autisti di queste ditte, in sciopero da stamane per rivendicare un miglior trattamento salariale e normativo, accusano i vigili urbani di corruzione e di interesse privato in servizio di pubblica utilità, e di complicità con privati a scopo di lucro nei confronti del Comune di Roma. Le sette ditte si servono di 32 carri-gru per rimuovere auto in sosta, di intralcio prevalentemente nel centro storico. Per il ritiro di ogni vettura rimossa, l'automobilista paga I 13.000 lire. La ditta privata — secondo la denuncia dei dipendenti — ne incassa 7000, il Comune 4000, di cui 1000 per l'uso dell'area del posteggio comunale, 3000 non si sa bene a quale titolo, l'Aci 1000 e il resto è costituito da tasse. Più auto vengono rimosse — affermano gli autisti — maggiori sono i profitti. Sulla base di questo criterio, le sette ditte (Fabrizi, Arcangeli, Rossi, Salvuccelli, Sellani, Tenuta, Antonucci) avrebbero stabilito degli « incentivi ». Il meno grave, che è in sostanza un vero e proprio cottimo, sarebbe la corresponsione di 500 o mille lire, a seconda delle ditte, agli autisti, per ogni vettura prelevata. Uno di essi ha confessato che spesso, per fare prima e per rimuovere il maggior numero possibile di automobili, vengono portate via vetture che in realtà non intralciano il traffico. L'altro « incentivo » sarebbe costituito — secondo la denuncia — da una vera e propria tangente data ai vigili urbani che accompagnano i carri gru, per indurli a lasciar prelevare più auto possibile, sotto forma di «buoni-benzina» (10 litri per sei macchine, 20 litri per 10) o di denaro. I fatti sono stati confermati dal sindacalista della Cgil Pietro Coccia, della sezione aziendale sindacale dell'Aci di Roma, che ha partecipato alla trasmissione. I lavoratori delle sette ditte hanno affermato che giungono a prestare anche 14 ore di servizio al giorno, mentre le ditte non corrispondono i previsti contributi previdenziali e spesso non pagano regolarmente lo stipendio. La vertenza che ha per interlocutore ultimo il comune porterà alla luce — hanno detto i dipendenti delle sette ditte — numerosi altri fatti oscuri per ora solo accennati. Tra questi, la forzosa inoperosità dei carri gru comunali (che sembra costino ognuno qualche decina di milioni) « lasciati a marcire letteralmente (uno è slato recentemente portato alla demolizione con soli pochi chilometri percorsi) nei depositi comunali, (Ag. Italia)
Persone citate: Antonucci, Arcangeli, Fabrizi, Pietro Coccia, Rossi, Sellani, Tenuta
Luoghi citati: Comune Di Roma, Italia, Roma
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