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Morto il critico Francesco Savio Morto il critico Francesco Savio (Dalla redazione romana) Roma, 28 ottobre. E' morto a Roma, in circostanze drammatiche il critico cinematografico Francesco Savio. Aveva 51 anni. Il suo vero nome era Francesco Pavolini ed era fratello di Luca, direttore de TUnità. Prima di morire Savio aveva fatto pervenire ai quotidiani della capitale un necrologio in cui si legge: « Francesco Pavolini (Francesco Savio) si congeda da Chiara (che lo ha preceduto nel commiato), dai genitori, dal fratello, dagli amici del cinema. Dispiaciuto di perdere la prossima "prima", ma in pace con se stesso e con il mondo ». (s. r.) La scomparsa di Francesco Savio è un dolore forte per i critici, per chi ama il cinema. Egli è stato sempre « dentro » il cinema, con la naturalezza, la sapienza, la competenza e l'abbandono di un appassionato di alta classe, di un geniale dilettante. Le sue retrospettive alla Mostra di Venezia non erano solo il frutto di precisione archivistica, ma una vera opera di ricostruzione. Quest'anno per la Bien¬ nale aveva curato una intensa rassegna del cinema nell'anno 1936, inseguendo con scrupolo anche le opere meno note che sono spesso, significative come quelle celebri. Tra i suoi saggi il pubblico conosce soprattutto « Ma l'amore no » che era un omaggio al cinema italiano dal '31 al '43, perfino una parziale e ironica rivalutazione dei « telefoni bianchi », un ritratto dell'epoca condotto con grande abilità e documentazione. Il suo gusto del raffronto, la sua conoscenza inarrivabile delle fonti erano presenti anche nel lavoro militante di critico (ha collaborato al Mondo e al Tempo Illustrato), nelle sue recensioni molto articolate e sofferte, nelle presentazioni dei cicli cinematografici in televisione. Tutto era cinema per Savio, e forse no: il cinema è stato il complemento di un amore e di un dolore più fondi che l'illusione cinematografica non ha mai potuto cancellare del tutto.