In prigione da 20 anni accoltella un detenuto

In prigione da 20 anni accoltella un detenuto Furibonda lite per la lettera d'una donna In prigione da 20 anni accoltella un detenuto Stava scontando 30 anni per omicidio; ieri è stato condannato ad altri 24 - Testimone importante scomparso dopo una licenza premio Antonio Serra, 51 anni, che uccise con una coltellata Antonio Buono, 25 anni, suo compagno di cella nel carcere di Saluzzo dovrà scontare altri 24 anni di carcere. Nel '53 a Roma era già stato condannato a 30 anni per una sanguinosa rapina con due morti ad Allumiere. In pieno giorno, sulla piazza del paese, quattro banditi avevano dato l'assalto alle bustepaga della miniera: prima ancora di impadronirsi del bottino avevano falciato con una sventagliata di mitra due operai. Per il Serra, subito arrestato, era incominciata la lunga odissea da un penitenziario all'altro. Dopo vent'anni trascorsi in varie case di pena finì a Saluzzo dove fu rinchiuso in cella con il Buono. La tragica lite scoppiò perché il Serra riteneva che il compagno gli avesse troncato l'unico legame con il mondo esterno: la corrispondenza con una donna. Antonio Buono mori il 2 dicembre '71, un mese dopo il ferimento, e il suo aggressore venne condannato all'ergastolo dalla corte d'assise. In appello però il difensore, avvocato Auberti, provò che il suo assistito era stato interrogato in un primo momento solo come indiziato di tentato omicidio, e non era stato nuovamente sentito quando fu rinviato a giudizio per omicidio «aggravato da futili motivi». Venne cosi annullata l'istruttoria e la sentenza di primo grado. Ieri è tornato quindi davanti alla corte d'assise (pres. Barbaro, p.m. Marciante, cancelliere Ferlito) per raccontare l'episodio. «C'erano dei dissapori con il Buono — ha detto — e qualche giorno prima del fatto gli diedi uno schiaffo a scopo educativo. Il 29 ottobre comunque sono stato aggredito. Ho cercato di difender¬ mi». Una versione che non ha convinto ì giudici e il pubblico ministero che ha chiesto per lui l'ergastolo. In udienza è mancata una testimonianza importante, quella di Matteo Stepic, 43 anni, compagno di cella dei due protagonisti, che in passato aveva dato versioni contrastanti affermando In un primo tempo che l'aggressore era stato il Serra e successivamente che questi si era difeso. Prima del processo infatti l'uomo, in prigione per omicidio, ha ottenuto dal giudice di sorveglianza una licenza, ma alla sua scadenza non lui fatto ritorno. La corte ha comunque ritenuto responsabile di omicidio l'imputato, e l'ha condannato a 24 anni di reclusione più tre di libertà vigilata.

Persone citate: Antonio Buono, Antonio Serra, Barbaro, Ferlito, Marciante

Luoghi citati: Allumiere, Roma, Saluzzo