I costruttori edili criticano il governo

I costruttori edili criticano il governo I costruttori edili criticano il governo Roma, 25 ottobre. Ai politici e soprattutto al governo i costruttori contestano molta edilizia « parlata » (cioè un eccesso di attenzioni prog ramina tori e i e poca edilizia « fatta » (cioè un difetto di interventi operativi). Eppure, ha rilevato il presidente dell'Ance, Francesco Ferri, nel corso dell'annuale assemblea dell'associazione, li settore potrebbe svolgere, nel delicato momento economico, una valida funzione antirecessiva: « Il comparto delle costruzioni per ogni mille miliardi di investimenti richiede soltanto 96 miliardi di beni di importazione e 56 miliardi di prodotti energetici, mentre produce effetti diretti e indotti per 1630 miliardi ». Sono opportunità, ha osservato Perri « mai colie a pieno dal sistema politico », come dimostrano le cifre dei consuntivi, del tutto negative: secondo 1 dati raccolti dall'Ance, l'edilizia residenziale, dal 1969 ad oggi, si è pressoché dimezzata e solo nel 1975 la flessione degli investimenti è stata del 10 per cento; nell'edilizia non residenziale e nelle opere pubbliche gli investimenti sono ancora diminuiti, sempre nello scorso anno, di oltre l'8 per cento in rapporto al livelli già bassi dell'anno precedente; per il 1976 si prevede che le abitazioni prodotte non supereranno le 190 mila unità contro le 210 mila del 1975. Come se non bastasse, incessante è stato l'aumento dei costi di costruzione, con punte superiori al 30 per cento l'anno. Il ministro dei Lavori Pubblici Gullottl presente in sala, non ha avuto difficoltà ad ammettere 11 difficile momento del settore, ma ha replicato seccamente che « è inutile fare una analisi delle cause che hanno portato all'attuale situazione, anche perché in questi casi ognuno è portato a mettere in risalto gli errori altrui ». Non è quindi il caso di «tirare le pietre », ha aggiunto Gullotti, anche perché i costruttori hanno pesanti responsabilità sulla mancata realizzazione della riforma urbanistica, oggi tanto invocata e fortemente osteggiata, Invece, quattro anni addietro. E' più opportuno, perciò, guardare al futuro e lavorare di comune accordo per una riforma che rilanci, una volta per tutte, il settore delle costruzioni. Il ministro ha osservato a questo punto che soltanto una nuova normativa-quadro urbanistica « a cui il governo sta lavorando e alla quale devono essere agganciati il piano decennale per l'edilizia (investimenti per circa 10 mila miliardi, ndr) e l'equo canone, potrà rimuovere a monte il grosso macigno di errori, interessi settoriali, latitanze pubbliche e private ». Al contrarlo, Perri ha sostenuto che le proposte di equo canone, in tutte le loro varianti, « significano uno svuotamento della proprietà Immobiliare attraverso una compressione artificiosa del reddito dell'abitazione ». e- p>

Persone citate: Francesco Ferri, Gullotti, Perri

Luoghi citati: Roma