A picco la sterlina La lira sta a galla

A picco la sterlina La lira sta a galla A picco la sterlina La lira sta a galla Voci allarmistiche hanno determinato una svalutazione record della valuta britannica - La nostra tiene grazie all'imposta del 7 per cento Londra, 25 ottobre. Voci allarmistiche, peraltro smentite, hanno l'atto precipitare bruscamente la sterlina stamane, con un'ondata massiccia di vendite. La quotazione è scesa di sette cents e mezzo a causa di voci secondo le quali 11 prestito estero contratto recentemente dalla Gran Bretagna avrebbe comportato condizioni che Imponevano a tale Paese una forte svalutazione. Non è la prima volta che voci allarmistiche diffuse a fini speculativi In relazione al prestito del Fondo monetarlo Internazionale si ripercuotono sulla sterlina. Il governo ha reagito aspramente, definendo « grossolanamente irresponsabile » quanto ha scritto ieri 11 «Sunday Times » circa una svalutazione Ingente della sterlina Imposta dal Fini e dagli Stati Uniti in particolare. La più forte caduta In un solo giorno da quando la sterlina fu svalutata ufficialmente è cominciata sul mercati estremo-orientali, che aprono prima di quelli occidentali. Poi l'ondata delle vendite si è estesa al mercati europei continentali. La sterlina è scesa Ano a 1,5730 rispetto al dollaro (venerdì aveva chiuso a 1,6485) poi è stata quotata a 1,5940, a 1,5885 e infine a 1,5925. Il deprezzamento ponderato della valuta britannica rispetto al 1971 è arrivato al 47,8% a mezzogiorno di oggi. Stamattina era del 46,5".. e venerdì sera del 45,3» b. II precedente record negativo era stato registrato, con 11 i.ì.fi"... 11 14 ottobre. Anche a Parigi la sterlina è scesa per la prima volta al di sotto degli 8 franchi, chiudendo a 7,9090-7,9500 rispetto agli 8,20758,2320 della chiusura di venerdì. Il volume degli scambi in sterline è stato limitato, malgrado il nervosismo del mercato. (Ansa-Agi-Ap) Roma, 25 ottobre. La lira, com'era nella previsione, dopo la reintroduzione della tassa del 7 per cento sugli acquisti di valuta, ha registrato oggi un lieve miglioramento sul dollaro, mantenendosi sostanzialmente stabile nei confronti delle altre monete, eccettuata la sterlina risultata fortemente indebolita su tutti i mercati. Al « fixing » la moneta americana è passata da 868,30 di venerdì scorso a 863,90. Tra i cambisti si evita ormai di fare previsioni. Il ripristino della tassa sul pagamenti verso l'estero è considerato un male inevitabile visto che si è scelto di evitare la via della svalutazione ufficiale. Tale scelta, però, viene fatto notare, aggrava il costo delle Importazioni senza peraltro favorire le esportazioni. Da qui la necessità, secondo gli ambienti bancari, di rivederne la scadenza fissata in 4 mesi. La sua caduta prima del termine potrebbe in ogni caso aprire la strada verso altre misure: ad esempio una differenziazione dell'imposta a seconda delle importazioni che dovranno essere comunque fatte. Va da sé che occorrerebbe un negoziato preventivo con la CEE, la quale sembra propensa a consigliare misure diverse e più pesanti prima di accettare « protezioni » differenziate. Al di là di questo, la tassa temporanea dovrebbe determinare una riduzione delle importazioni non strettamente impellenti con una riduzione, di conseguenza, della domanda di dollari. Le prime indicazioni della tendenza sarebbero già emerse nella seduta odierna dove sono stati ufficialmente scambiati apnena 8 milioni e 450 mila dollari.

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Parigi, Roma, Stati Uniti