Un Ghedini lirico per viola e violino

Un Ghedini lirico per viola e violino Concerto all'Auditorium Un Ghedini lirico per viola e violino La Sinfonia deU'Assedlo di Corinto di Rossini ha aperto l'altra sera all'Auditorium il concerto sinfonico diretto da Fernando Previtali e comprendente il Pezzo concertante di Ghedini, le Variazioni sopra un tema gioviale di Rota ed II Concerto per violino di Brahms cui ha dato il suo contributo determinante il giovane solista russo Oleg Kagaan, dalla sensibilità assai fine ma dal suono forse un po' troppo esile in rapporto al taglio appassionato ed irruente della frase brahmsiana. Gran successo per tutti, meritatissimo da parte del direttore che ha permesso d! godere appieno, accanto agli altri, il brano più Interessante della serata, quel Pezzo concertante per due violini, viola obbligati e orchestra scritto da Giorgio Federico Ghedini nell'estate del 1931 ed eseguito l'altra sera con la validissima collaborazione delle prime parti dell'orchestra: I violinisti Mosesti e Artioli ed II violista Pozzi. Frutto di una piena maturità artistica II Pezzo concertante traduce in compiuti valori espressivi quegli interessi storici e stilistici di ricupero dell'antica civiltà strumentale italiana — particolarmente di Frescobaldi — che costituisce II filo rosso di tutta la produzione ghediniana. Un sapore arcaico aleggia Infatti su tutta la pagina e si concreta nel queto lirismo, tenero ma non sdolcinato, intimo ma non compiaciuto d'inutili narcisismi che si dipana nel dialogo dei tre strumenti obbligati, in opposizione alla massa dell'orchestra, secondo un rapporto fra « tutti » e « concertino » che discende direttamente dall'antico concerto grosso. Ma se dell'antica forma rimane II gioco di pieni e di vuoti e l'altalena di luci ed ombre, lo spirito drammatico che investe quel sottile equilibrio è cosa del tutto moderna: il Pezzo concertante si configura infatti come la strenua, drammatica e forse impossibile difesa di un nucleo di intimità continuamente violentato e distrutto dall'irruzione dei ritmi orchestrali, ora minacciosamente guerreschi ora urtanti nella trionfalistica ostentazione d'un fasto menzognero e tirannico. p. gal.

Persone citate: Artioli, Brahms, Fernando Previtali, Frescobaldi, Ghedini, Giorgio Federico Ghedini, Oleg Kagaan, Rossini, Rota