Dassault: "Accetterei la nazionalizzazione della mia industria"
Dassault: "Accetterei la nazionalizzazione della mia industria" Dassault: "Accetterei la nazionalizzazione della mia industria" Parigi, 23 ottobre. Marcel Dassault, il magnate dell'industria aeronautica francese, è pronto ad accettare la nazionalizzazione del suo «impero»: lo dichiara lui stesso in una lettera al deputato Jean-Jacques ServanSchreiber pubblicata nell'ultimo numero del settimanale «L'Express» in edicola lunedì. «Se il governo della Francia decidesse la nazionalizzazione delle mie fabbriche non potrei naturalmente che inchinarmi», scrìve Dassault, il quale aggiunge che se fosse stata decìsa nel 1973, quando fu suggerita da Servan-Schreiber, tale nazionalizzazione gli «avrebbe risparmiato le campagne di calunnie che conosciamo e che non hanno alcun fondamento, come dimostrato dai controlli pubblici dell'amministrazione fiscale». Non è la prima volta che il costruttore dei «Mirage» dichiara pubblicamente di non essere contrario ad un'eventuale nazionalizzazione della «Société des Avions Marcel Dassault - Breguet», gruppo privato il cui capitale supera il mezzo miliardo di franchi (90 miliardi di lire) e che dà direttamente lavoro a 15.450 persone. Gli sviluppi del «caso de Vathaire» non sono tuttavia estranei a quello che gli osservatori interpretano oggi come una. sorta di invito al governo. Non bisogno dimenticare che il gruppo parlamentare gollista della Camera di cui Marcel Dassault fa parte, si è associato nei giorni scorsi ad un'iniziativa socialista in favore della creazione di una commissione parlamentare d'inchiesta per far luce sulla questione del rimborso dei fondi anticipati dallo Stato alla società Dassault. Cogliendo la palla al balzo, Jean Kanapa — esponente dell'ufficio politico del Pcf — lia dichiarato che «Giscard d'Estaing non dovrebbe attendere un minuto per approHttare dell'occasione» e ha ricordato che la società Dassault figura fra i nove gruppi industriali destinati ad essere nazionalizzati dal programma comune di governo della sinistra. (Ansa)
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