Sindacati: no al caro luce e telefono Treni fermi da lunedì sera per 24 ore di Giancarlo Fossi
Sindacati: no al caro luce e telefono Treni fermi da lunedì sera per 24 ore Valutazioni negative dopo gli incontri con il governo Sindacati: no al caro luce e telefono Treni fermi da lunedì sera per 24 ore Roma, 22 ottobre. La segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil esprimerà nei prossimi giorni un giudizio completo sulle decisioni prese questa sera dal comitato interministeriale prezzi per l'aumento delle tariffe dell'elettricità e dei telefoni. Riunitasi oggi insieme ai dirigenti di tutte le categorie, la segreteria ha dato una prima valutazione negativa riferendosi, però, a quanto il governo ha comunicato nel corso dell'incontro svoltosi ieri sera a Palazzo Chigi. «Abbiamo detto no — ha detto il segretario confederale della Cgil Didò, illustrando alle categorie il risultato del colloquio — ad aumenti automatici per i prossimi quattro anni per l'energia elettrica e abbiamo ribadito la necessità di legare l'aumento delle tariffe alle esigenze di investimento. In qualsiasi caso, abbiamo sottolineato che non accetteremo ritocchi alle tariffe per la fascia protetta ». Didò ha criticato la relazione fatta dal Ministro dell'industria Donat-Cattin,, osservando che « la posizione del governo era al limite della provocazion ». « L'unica assicurazione avuta ieri sera — ha aggiunto — è che gli aumenti non entreranno in vigore prima del 1977 e che saranno collegati ai programmi di investimento. Per il resto, non abbiamo avuto alcuna indicazione sull'accoglimento delle nostre proposte ». L'aspetto più importante, sottolineato nella riunione fra la segreteria e le categorie, è questo: la posizione del sindacato sarà negativa se gli aumenti tariffari risulteranno sganciati dai piani di investimento o dalla salvaguardia dei livelli occupazionali. A seconda dei dettagli del provvedimento, ha precisato il segretario generale della Uil Benvenuto, « potremo rivedere il nostro atteggiamento ». Il segretario confederale della Uil Ravecca ha fatto presente che, per il momento, la Federazione non accetta nulla di quanto ha proposto il governo. « Dobbiamo ancora portare avanti la discussione; comunque non c'è nessun assenso ». Seri dubbi sulla capacità del governo di definire in tre mesi il piano elettronico (settore elettrico e telefonico) sono stati manifestati da Gianni Bon, dirigente della Firn. Treni fermi sull'intera rete nazionale dalle ventuno di lunedì 25 ottobre alle 21 di martedì, passaggi a livello incustoditi, stazioni bloccate, biglietterie chiuse. Uno sciopero di 24 ore è stato deciso dai sindacati confederali dei ferrovieri al termine di un incontro «deludente e assolutamente negativo» con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bressani sui problemi del rinnovo contrattuale. Altre azioni, incisive e di maggiore durata, seguiranno entro breve tempo se non ci saranno novità sostanziali nell'atteggiamento del governo. «Non si sono delineate — informa un comunicato sindacale — prospettive chiare sulla riforma dei trasporti e sul potenziamento e ammodernamento dell'azienda. La delegazione governativa non è stata in grado di fornire risposte sulle rivendicazioni economiche connessi all'entrata in vigore del contratto della categorìa». Sui temi normativi, riguardanti il nuovo ordinamento del personale, il governo «ha prospettato un modello in via di definizione per gli impiegati statali, che è del tutto inadeguato alle caratteristiche produttive e organizzative delle ferrovie e alle caratteristiche delle prestazioni lavorative dei ferrovieri». Lo sciopero è stato proclamato anche per sostenere il prossimo confronto del 28 ottobre fra il presidente Andreotti e le Confederazioni, sollecitato al fine di verificare l'effettiva disponibilità dell'esecutivo alla rapida conclusione dei negoziati in corso per le varie categorie del pubblico impiego. Si sa che nella decisione dei sindacati ha influito non poco l'annuncio della soppressione delle concessioni di viaggio per la categoria, considerate da sempre «parte integrante dello stipendio». Un comunicato ministeriale rileva che il sottosegretario Bressani aveva invitato i sindacati a «verificare le ipotesi sindacali e normativa senza irrigidimenti pregiudiziali da ambo le parti», mentre «pregiudizialmente i sindacati avevano insistito sull'esigenza di una risposta del governo sui benefici economici immediati, in particolare sull'anticipo di L. 25 mila al mese prò capite». «Il governo — conclude il comunicato — si è riservato di dare in tempi brevi adeguata risposta nell'ambito della valutazione del costo del contratto». Giancarlo Fossi
Persone citate: Andreotti, Bressani, Didò, Donat-cattin, Gianni Bon, Treni
Luoghi citati: Roma
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