I traffici dei diplomatici nordcoreani sono serviti a finanziare i terroristi?
I traffici dei diplomatici nordcoreani sono serviti a finanziare i terroristi? Le accuse in Scandinavia (prove da agenti sudcoreani) I traffici dei diplomatici nordcoreani sono serviti a finanziare i terroristi? (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 22 ottobre. Si allarga lo scandalo delle ambasciate nordcoreane nei Paesi scandinavi. Le polizie di Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia avrebbero accertato che parte del denaro ricavato dal contrabbando di sigarette e liquori (questa l'accusa mossa a diversi diplomatici del governo di Pyongyang accreditati presso i quattro Paesi) servivano a finanziare i terroristi giapponesi dell'Armata rossa, i palestinesi di Settembre nero e i tedeschi del gruppo BaaderMeinhof. Il quotidiano di Oslo «Aftenposten» avrebbe consegnato alla polizia due documenti, giunti in redazione per posta, dai quali si rileverebbe l'esistenza di contatti tra i terroristi e i diplomatici nordcoreani sotto accusa. Secondo una notizia proveniente da Helsinki, i due documenti (si sa che ci sono, ma non si sa che cosa contengono dato il segreto istruttorio) sono stati fatti pervenire al giornale di Oslo da agenti segreti della Corea del Sud, i quali avrebbero rapito due notti fa in Finlandia due nor¬ dcoreani, l'autista dell'ambasciata e un diplomatico che aveva con sé i documenti in questione. In effetti, che i due siano spariti dalla circolazione senza lasciare la minima traccia è ormai ufficiale: li stanno cercando sia l'Interpol, sia le polizie nordiche, ma soprattutto i colleghi che appaiono molto nervosi e disorientati. Tutto quello che si sa ufficialmente è che la macchina dell'ambasciata, una Mercedes nera, è stata ritrovata intatta in una strada solitaria alla periferia di Helsinki, nelle vicinanze di un porticciolo privato. Stamane un portavoce della questura di Helsinki ha dichiarato che ci sono poche speranze di ritrovare vivi i due scomparsi. Questa dichiarazione lascia supporre che la polizia finlandese sappia assai di più di quanto non voglia far sapere. Secondo alcune fonti non ufficiali questo silenzio sarebbe stato imposto dal ministero degli Esteri preoccupato sia dell'integrità personale degli addetti all'ambasciata finlandese a Pyongyang, sia dalla possibili¬ tà che i nordcoreani per ritorsione si rifiutino di pagare i debiti contratti con esportatori finalandesi, che il governo, in base ad un accordo interno, aveva garantito. Lo stesso aveva fatto Stoccolma e si sa che le due nazioni hanno in totale crediti verso la Corea del Nord pari a circa duecento miliardi di lire. Se i nordcoreani non dovessero pagare, gli esportatori svedesi e finlandesi riceverebbero, pertanto, egualmente il denaro che verrebbe però prelevato dalle casse statali. A Copenaghen il quotidiano Berlinske Tidenden» afferma oggi che la polizia danese avrebbe in mano le prove che j diplomatici nordcoreani nei Paesi scandinavi avrebbero anche spacciato droga. «Il nostro governo avrebbe potuto chiudere un occhio sulle sigarette e i liquori — scrive il giornale — ma dato che c'era di mezzo la droga non ha potuto transigere. Questa è la vera ragione dell'espulsione di tutta la delegazione accreditata a Copenaghen». I diplomatici nordcoreani hanno lasciato al completo la Danimarca, ieri sera, in vagone letto diretto a Berlino Est. Quelli di Oslo si apprestano a partire, mentre quelli di Helsinki hanno annunciato che non se ne andranno. In ogni caso, hanno sei giorni di tempo per lasciare il Paese e si ritiene che approfitteranno di questa dilazione per continuare a cercare il collega scomparso. In Svezia le cose sono andate più lisce. I nordcoreani hanno fatto sapere stamane di essere stati richiamati in Patria. Waher Rosboch
Persone citate: Rosboch
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