Giscard a muso duro ammonisce i gollisti di Alberto Cavallari
Giscard a muso duro ammonisce i gollisti "C'è una sola maggioranza, con me,, Giscard a muso duro ammonisce i gollisti (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 ottobre. Rientro polemico e aggressivo di Giscard d'Estaing dal viaggio nella Réunion. «La maggioranza presidenziale vincerà le elezioni legislative del '78 », egli ha detto, « sia per effetto dell'azione governativa sia per l'appello che il Presidente della Repubblica saprà rivolgere ai francesi perché facciano la scelta giusta ». Secondo Giscard, il piano Barre è il miglior piano possibile, non ci sono altre alternative, e « nel primo semestre del 1977 se ne sentiranno gli effetti positivi ». I commentatori politici notano che con queste battute '1 Presidente rientra nella lotta politica dopo un lungo periodo di distacco che pareva fargli preferire il ruolo di « presidente di tutti i francesi ». Ma si tratta delle conseguenze logiche di una si* tuazione cambiata, dopo l'allontanamento dal governo di Chirac che doveva svolgere la funzione di coordinatore della maggioranza. Evidentemente Giscard si rende conto che la raccolta di consenso intorno al piano Barre non è riuscita, che le speranze di una lunga operazione di centro-sinistra sono tramontate, e che la recente battaglia parlamentare consiglia di tornare ai vecchi metodi di una lotta frontale in cui lo stesso s'impegna personalmente. L'entrata fragorosa del Presidente nella battaglia elettorale è stata accompagnata da un preciso riferimento politico a Chirac. « L'ex primo ministro » ha detto Giscard « impiega tutta la sua energia per sviluppare l'azione politica della formazione politica di cui fa parte. E' del tutto naturale che sia così, ed egli assume tutte le responsabilità di una simile azione. La sua formazione politica appartiene comunque alla mag- gìoranza presidenziale, e il suo successo contribuirà al successo della maggioranza presidenziale nel suo insieme ». Questa tesi circa una « sola maggioranza possibile » guidata dal Capo dello Stato è però chiaramente enunciata come un avvertimento a Chirac che proprio domenica prossima, al comitato centrale gollista, intende lanciare il suo progetto di mobilitazione elettorale intorno alla formula del « gollismo laborista ». Si fa notare cosi che la battaglia Giscard-Chirac per la guida della maggioranza entra nella sua fase calda. II Presidente della Repubblica ha chiaramente avvertito che non si lascerà sottrarre il compito di guidare le elezioni, né tollererà concorrenze. Ma questo era scontato dopo le dimissioni del primo mini¬ stro e la rottura politica estiva. Ciò che interessa, piuttosto, è la precipitazione con cui il Presidente ha dichiarato aperta la lotta elettorale, mentre ancora il 29 settembre negava che « nel '76 si dovessero aprire le elezioni del 1977 ». Nell'analizzare le ragioni di questa decisione pare che abbiano senz'altro un peso gli insuccessi del piano Barre (attaccato persino dal mondo finanziario americano) e il calo di popolarità del Presidente. Ma non vanno trascurati altri fattori, e tra questi il ribollire di forti tensioni all'interno del movimento gollista. In Parlamento, per esempio, pur respingendo l'accusa d'essere « chirachiano » il capogruppo Udr Labbé ha recentemente affermato che, comunque, i gollisti « non sono nemmeno giscardiani, così come non vollero essere pompidoliani ». Durante le discussioni sul piano Barre, inoltre, una ventina di gollisti hanno votato con la sinistra la richiesta di una imposta sul capitale. Esiste poi la minaccia che domenica Chirac imponga al comitato centrale gollista e trascini sulle proprie posizioni antagoniste larga parte del movimento, complicando i rapporti all'interno del governo, dove il superministro Guichard è incaricato di coordinare quella maggioranza che Giscard afferma di voler guidare come capo unico. Naturalmente la sinistra non valuta che questa polemica sull'unità della maggioranza presidenziale sia completamente vantaggiosa. Infatti, mentre rivela una crisi che agita l'area di centrodestra, questa polemica può tuttavia fruttare voti, dato che lo schieramento della maggioranza diventa più articolato. Alberto Cavallari Giscard d'Estaing
Persone citate: Barre, Chirac, Giscard D'estaing, Giscard-chirac, Guichard
Luoghi citati: Parigi
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