I lettori discutono

I lettori discutono I lettori discutono Montedison o Savid? Leggiamo, non senza un certo senso di stupore, che sul giornale del 20 ottobre 1976 viene affermato che la Montedison avrebbe messo a punto con la Stars paraurti in materia plastica ad assorbimento di energia. Ora, pur riconoscendo sia a Montedison che a Stars indubbi grossi meriti nel campo delle materie plastiche, ci sembra giusto puntualizzare che è stata la Savid a realizzare, anche in collaborazione con Cromodora e Stars, questo prestigioso risultato. Infatti i paraurti ad assorbimento di energia sono stati realizzati per la Fiat 128 con il materiale Savid, poliestere rinforzato con fibra di vetro e non con il polipropilene, materia plastica che non e dotata di sufficienti caratteristiche meccaniche e tecniche per questo impiego. Paraurti in polipropilene per la Fiat 128 sono prodotti, ma per un sufficiente assorbimento di energia necessitano di un rinforzo in acciaio. Il ritrovato è quindi svuotato da ogni interesse come novità tecnica nel settore paraurti. Savid S.p.A. (A. Luchini, Como) Una controrisposta Illustre Maestro, ammetto lo sbaglio per non essermi congratulato, al termine dell'esecuzione, anche col timpanista; di questa dimenticanza spiacevole, ma peraltro abbastanza comprensibile in certe circostanze, avevo già rivolto le mie scuse al collega appena lasciato il palco. Quanto al Concerto di Quaranta proprio perche l'ho studiato, concertato e diretto continuo a sostenere che questa musica scritta col metodo o linguaggio dodecafonico (e non in «stile» come Lei giustamente mi fa osservare) «non suona mai modale» tranne nell'episodio del Te Deum. Comunque affinché questo nostro scambio di opinioni non degeneri in una inutile polemica (cosa che non e nelle mie intenzioni) La invito ad esaminare la partitura (se crede posso fargliela avere) onde possa constatare di persona, attraverso la lettura delle note, la validità della mia affermazione. Franco Mariani, Torino Dov'è la mafia L'Autorità giudiziaria, evidentemente preoccupata dei modesti risultati conseguiti nella lotta contro il fenomeno « mafia », ha chiesto al ministro della Difesa di fare intervenire l'Esercito. E' il caso del procuratore generale della Repubblica di Catanzaro che stima necessario che consistenti reparti dell'Esercito vengano dislocati in Calabria per procedere a rastrellamenti ed a capillari controlli delle vie di comunicazione, centri abitati e località sospette. La « mafia ». definita dai dizionari una riunione segreta di persone che si danno aiuto nei reciproci interessi senza rispetto a legge né a morale, è un fenomeno che normalmente si pensa alligni tra la gente socialmente e culturalmente « diseredata, violenta e senza scrupoli ». Abbiamo invece e purtroppo un tipo di « mafia » molto più pericolosa e « mimetizzata » di perbenismo che alligna nei ceti sociali medioalti, che non usa mezzi violenti, non suscita scalpore, teoricamente rispettosa della legge c della morale, ma che in pratica rappresenta il « tumore maligno » del tessuto sociale nazionale. Il primo tipo di « mafia » potrebbe essere facilmente e subito vinto, senza l'intervento dell'Esercito. Basterebbe la gloriosa Arma dei carabinieri, se lo Stato la potenziasse moralmente e materialmente nelle sue istituzioni. Il secondo tipo di « mafia », quello più pericoloso perché invisibile, che produce danni sociali più vasti e duraturi, è più difficile a distruggere, anche con l'intervento dell'Esercito. Questo tipo di « mafia » non è soltanto in Calabria, in Sicilia od in Sardegna; esso non ha confini regionali; è un fenomeno nazionale ed è compito del Parlamento, dei partiti politici e della Magistratura porvi rimedio, se è possibile. Angelo Ligalo. Torino L'Iva vessatoria Il progetto di modifica della legge Iva, attualmente allo studio della «commissione dei trenta», contiene una norma indubbiamente vessatoria per la categoria degli agenti e rappresentanti. Se, come si propone, l'Iva sulle spese di alberghi, ristoranti, autostrade, carburante e lubrificanti fosse dichiarata indetraibile, gli agenti e rappresentanti di commercio avrebbero un iniquo aggravio di costi, visto che tali spese costituiscono la quasi totalità delle voci fiscalmente detraibili. Mi auguro che tale norma non entri in vigore almeno nei confronti di questa particolare categoria di piccoli imprenditori fra i più tartassati dalla riforma tributaria. dr. Francesco Ghiglione, commercialista, Genova

Persone citate: Francesco Ghiglione, Franco Mariani, Luchini

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Como, Genova, Sardegna, Sicilia, Torino