Una colorata primavera all'insegna del foulard

Una colorata primavera all'insegna del foulard Le novità della moda a Firenze Una colorata primavera all'insegna del foulard (Nostro servizio particolare) Firenze, 21 ottobre. Unica nel panorama mondiale della moda, l'Italia divide da qualche anno ormai la presentazione dei modelli per le due stagioni, tra Milano e Firenze. Se la capitale lombarda con Milano vende moda, sempre più prossima ad una versione italiana del prét■à-porter della Porte Versailles, e con le sfilate dell'alta moda pronta, polarizza l'attenzione della stampa internazionale, Firenze, con i suoi 1S9 espositori al Palazzo degli Affari, è a livello boutique, una sezione vivacissima di moda italiana dall'eccezionale validità economica. Chi di Firenze decretava e continua a decretare l'insorgente inutilità, deve ricredersi di fronte all'interesse concreto di oltre mille compratori, giunti persino dall'Australia e come sempre dal Giappone, dagli Stati Uniti, dal Kuwait e dai paesi del Mec, dinanzi al tutto esaurito nella sala bianca e alla folla dei diversi stands. Firenze resta un mercato prestigioso e Pitti-Donna ha saputo trasformarsi offrendo un tipo di moda che, riflettendo le tendenze attuali, le tempera e insieme le anima d'un piglio spiritoso. Anche a Firenze pochi i tailleur, scarsi i mantelli, il colore dominante è il greggio e regna il volume molle ma verticale negli abiti, nei blouson, nelle tuniche, così come nelle gonne solo occasionalmente diritte, quasi sempre svasate, a ruota, arricciate e posate l'una sull'altra. Anche da PittiDonna si sprigiona la nostalgia dello stile fiandra, del corredo Ottocento, mentre le iramature rustiche, la presenza del ricamo e del Sangallo aggiungono note di freschezza. Ma i colori violenti a Milano, qui sono nitidi e puri in toni pastello o pittorico, con inediti azzurri fino al pervinca. Gli abiti di linea ampia e morbida, a spalla scesa, il volume raccolto dalla coulisse alle spalle, alla vita, ai fianchi, resistono, ma ecco ad enfatizzarli la cintura fusciacca, avvolta a mai'issa alla vita per gonfiare corpetto e gonna. Si trova da Liliana Rubechini nei suoi abiti da riposo, belli come abiti da sera, in quelli di cotone paesano col tricot in vita o a mezzo delle maniche di Charade, che invita ad un nuovo uso del foulard, legato al fianco in gioco con gli stampati a frutta e fiori, piazzati a pannello fra corpino e gonna. Sembrano costruiti con fazzoletti trattati a losanghe sovrapposte in seta panna listata di viola, gli abiti estivi di Enzo Russo, c'è sempre un fazzoletto a ricoprire le gonne arricciate di Hermitt, le sue tuniche eleganti sono dei veri foulard disposti in sbieco con le maniche in georgette celestone. L'estate è saggia a PittiDonna, le stravaganze dimenticate. I due pezzi in seta dal minuto rigato bianco nero di Ferragamo, gonne a pieghe, camicetta polo, si completano di smilze giacchine bianche o nere, di blouson o di cardigan in maglia di cotone; i quadrigliati di diversa grandezza fra camicetta e gonna da Mose, rialzano la loro compita praticità con una ; erfetta giaccacamicia blu. Invece della giacca, talora ampia e molle, prevale, da Liolà, il blusotto con la coulisse all'altezza della vita, ma l'abito da mattino senza maniche in seta e acrilico di Malusport è chiuso in una giacchino bolero con i davanti in maglia screziata di marron e arancio, quello da pomeriggio in seta blu da un fluttuante giacchino della stessa tinta o candido. C'è insomma, a parte la piacevolezza di certe immagini popolaresche e qua e là raffinatamente zingaresche, un ritorno all'eleganza quieta anche se viva. Lucia Sollazzo Firenze. Un modello della collezione primavera-estate '77

Persone citate: Enzo Russo, Ferragamo, Liliana Rubechini, Lucia Sollazzo