Oggi pci-psi discutono di economia e Regioni di Franco Mimmi
Oggi pci-psi discutono di economia e Regioni Il colloquio chiesto da Craxi, neo segretario Oggi pci-psi discutono di economia e Regioni Roma, 21 ottobre. Ieri c'è stata la dichiarazione di De Martino favorevole a un «governo dc-psi, ma con i comunisti organicamente nella maggioranza»; oggi ha risposto Enrico Manca, membro della segreteria, parlando di sfida della sinistra alla democrazia oristiana; poi il vicepresidente della Camera, Mariotti, ha definitivamente abbandonato la corrente demartiniana per assumere posizioni autonome sulle quali, ha dichiarato, potrebbero esservi altre confluenze (che poi vuol dire un'altra corrente). Domani mattina c'è l'incontro tra le segreterie del partito socialista e del partito comunista, incontro chiesto dal segretario del psi, Craxi, nella direzione dell'8 ottobre. Si parlerà della situazione politica generale, di quella economica, dell'aborto, di problemi amministrativi regionali. Ma alle 9 di stasera la direzione del psi non aveva ancora affrontato un discorso po- litico globale, e stava parlando del caso Gullo, il candidato socialista al Consiglio superiore della magistratura bocciato per tre volte dal Parlamento. Non si tratta di frivolezza da parte dei membri della direzione psi. Il caso Gullo è tale da aggravare le fratture da sempre esistenti all'interno del partito, e allargatesi dopo la sconfitta elettorale, la caduta di De Martino dalla leadership e la vittoria di Craxi (sostenuto da Mancini). Forse convinti di essere forti a sufficienza, i manciniani hanno proposto la candidatura Gullo al C.^m; fallito il primo tentativo, ne hanno voluto un secondo e poi un terzo, mentre i voti anziché crescere diminuivano. Il fatto è che a svanire erano i voti degli stessi socialisti, poiché molti esponenti del partito consideravano il nome imposto ancora e ancora da Mancini come una provocazione. La bocciatura di Gullo è stata, dunque, una sconfitta 4i Mancini (assente stasera alla direzione) e un motivo di disagio per Craxi. Una sconfitta di non lieve entità, che spiega come sia prioritaria la soluzione del caso perché il partito possa presentarsi credibilmente, domani, all'incontro con il pei. Per Craxi, poi, si tratta di accertare la forza delle proprie posizioni prima di giungere alla riunione del Comitato centrale, prevista per il 27 ottobre (ma probabilmente slitterà di una settimana, e sarà preceduta da un nuovo incontro dei membri della direzione). Lombardi, stasera, non ha risparmiato il proprio biasimo per la scelta fatta cadere su Gullo senza che fosse sentita prima la direzione, ma nel prosieguo del dibattito sono stati i manciniani a prendere il sopravvento, avanzando due proposte: la prima chiede provvedimenti disciplinari contro chi ha contribuito alla sconfitta del candidato al Csm; la seconda propone che il partito rinunci, sconfitto Gullo, a proporre altri nomi per il seggio, e quindi al seggio stesso. La rinuncia sarebbe dettata dalla convinzione che la scelta di un secondo candidato finirebbe con l'essere in qualche modo condizionata dagli altri partiti. Insomma, si è ai ferri corti: per ora si può solo avanzare l'ipotesi che i manciniani rinunceranno alla prima richiesta — le «sanzioni» — ma saranno irriducibili sulla seconda. Sarà la riaffermazione della forza di Mancini, ma non certo dell'unità del partito socialista. Franco Mimmi
Luoghi citati: Roma
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