Miklos Jancso: «Vizi privati» è un apologo sulla libertà

Miklos Jancso: «Vizi privati» è un apologo sulla libertà Il film sarà processato a Torino per oscenità Miklos Jancso: «Vizi privati» è un apologo sulla libertà Roma, 19 ottobre. Molli interrogativi attendono di essere chiariti nel processo per direttissima promosso contro il film del regista ungherese Miklós Jancsó, Vizi privati, pubblicità pirla, che si terrà venerdì davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Torino. Il film e una dissacrante visione della famosa tragedia di Maycrling che nella tradizione retorica e romantica si concluse con il suicidio per amore del delfino degli Absburg°. Vizi privali, pubbliche virtù proposto in prima visione il 6 giugno scorso al Cinema Nuovo di Ciriè, fu oscenità il 21 sequestrato per | settembre e rin-1 viato a giudizio dopo essere 'stato visionato dal sostituto prò-1 curatore della Repubblica di i Torino, Enzo Silvestri. E' questo il primo film dei quattro realizzati in Italia da Miklós Jancsó che è incappato nelle maglie della censura. Prima del sequestro, rispetto alla copia della pellicola presentata al Festival di Cannes, il regista dovette già apportare alcuni piccoli tagli (dicci metri) per ottenere in seconda istanza il visto dalla commissione amministrativa del ministero dello Spettacolo. «Tagli — dice Jancsó —■ che non hanno minimamente alterato il significato del film». Negli ambienti cinematografici romani si dà molta importanza a questo processo: si teme che siano le idee emergenti dal film ad aver provocato il procedimento e non le immagini considerate oscene, altrimenti sarebbero stati incriminati anche gli attori, come è avvenuto in altri casi. Venerdì, Jancsó siederà sul banco degli imputati con la scenoggiatrice Gagliardo, che è sua moglie, e al produttore Giorgio Venturini. «Questo processo è per me inaspettato — dice il regista ungherese che ormai da diversi anni abita a Roma — il film deve essere visto più in chiave di favola che sotto il profilo realistico. Non essendo un racconto di vita quotidiana mi sembra incredibile che possa essere preso sul serio, sebbene le idee delle mie favole nascondano ovviamente obbiettivi rea- li. In questo caso si sottolinea la disperazione di giovani che non hanno la possibilità di inserirsi nella società ed ai quali non rimane che la disponibilità del proprio corpo. E il potere, rappresentato dal padre, non fa niente per comprenderli e aiti- j tarli nei loro problemi». \ «L'indagine del film — ag-'giunge Giovanna Gagliardo —.iha per tema l'infanzia che ognu- j no di noi vive in un modo giù- i sio, onesto e libero in una socie-1 tà che, però, non ama i bambini j ritenendoli pericolosi appunto perché'liberi. Il problema viene affrontato non in chiave sociolo-1 gica sull'infanzia ma come un \ apologo sulla libertà e sulle lotte ; da sostenere per conquistarla. I infantili e non implicano prob'le- ! mi sentimentali rispetto alla ses-1 sualilà. Non c'è il dramma di ! una coppia o la vicenda di un \ giochi sessuali, apparentemente1 perversi per il magistrato, sono | marito che ha più amanti. E' la semplice storia eli un gruppo rinchiuso all'interno di un castello che vive la sua convivialità anche sessuale in maniera del tutto "perversa" come la vivono i bambini. L'irragioncvolezza, l'infantilismo, l'ingenuità sta nel credere che basta dare del creti- no all'Imperatore per sovvertire le istituzioni. A questo infantiti sino il potere risponde repri mendo ed anche uccidendo Vi stinto della libertà», «Forse — afferma Jancsó — il magistrato nel seguire con troppa attenzione le immagini non ha captato nel finale l'atto di accusa che un ragazzo rivolge al padre, luogotenente deV'Im peralore, dicendogli: "Come sei l'Imperatore la vita non dev'es sere facile. Sei proprio un por co. Per vent'anni non hai fatto altro che correre dietro agli or- invecchiato papà. Tutte quelle rughe. Anche per i complici del dini dell'Imperatore. Per assicurarti una brillante carriera, hai mandalo persino mia madre a letto con lui. Hai fatto ammazzare innocenti e lo sai benissimo. Hai sottoscritto le sue nefandezze, sempre sorridendo e dicendo di sì. E adesso vieni qua. Perché? Per dirci che siamo dei malvagi, dei selvaggi, degli irriconoscenti?" ». In attesa del processo e che i problemi attorno a Vizi privati si risolvano, Joncsó c la moglie stanno preparando un altro film: è sul mito del Golem, il mostro biblico al quale si altri- buisce la distruzione, durante la I guerra dei Trent'anni, del ghetto j di Praga; la storia di una comu- I nità ebraica che con soluzioni irrazionali e magiche riesce a sopravvivere allo scontro tra due grandi potenze, simbolicamente rappresentate da protestanti cecoslovacchi e cattolici austriaci. Ernesto Baldo Therese Ann Snvoy protagonista del film di (ancsé « Vizi privati e pubbliche virtù »

Persone citate: Enzo Silvestri, Ernesto Baldo, Giorgio Venturini, Giovanna Gagliardo, Miklos Jancso, Therese Ann

Luoghi citati: Cannes, Ciriè, Italia, Praga, Roma, Torino