Pochi posti, tanti studenti: pugilato

Pochi posti, tanti studenti: pugilato Angustie a Medicina Pochi posti, tanti studenti: pugilato Tornata la calma, mozione di protesta alla Facoltà - Le mille ore: solo la corrente de è contraria all'intervento regionale Primo « Ingorgo » alla facoltà di Medicina: ieri 400 studenti del primo anno che frequentano 1 corsi semestrali di chimica, fisica e biologia all'istituto d'Igiene di via Santena hanno litigato nel tentativo di entrare tutti in aula, dove i posti sono meno di 300. Pugilato e spintoni. Ristabilita la calma, si sono trasferiti per un'assemblea nel locali di fisiologia al Valentino. Qui hanno approvato una mozione di protesta chiedendo all'autorità accademica di fornire locali sufficienti. Come sarà possibile accontentarli, visto che l'edilizia universitaria è ferma e che tra breve, quando saranno iniziati tutti i corsi, le strutture dovrebbero accogliere, in teoria, 8 mila Iscritti? La facoltà di Medicina è tra quelle che soffrono maggiormente per l'affollamento che mette In crisi la serietà dello studio. Ogni anno I primi due corsi sono oberati di studenti che si accalcano per un palo di mesi nella speranza di poter seguire le lezioni. Poi, rassegnati, si limitano a studiare sui libri. Anche il tentativo di fornire una buona preparazione pratica non è facilmente attuabile. Ne sono esempio le « mille ore », il tirocinio ospedaliero che da un anno gli iscritti dell'ultimo biennio di Medicina hanno l'obbligo di praticare. La Regione ha emanato di recente una circolare sulle norme pratiche di realizzazione a partire da novembre. La facoltà di Medicina, solidali i primari, ha respinto l'iniziativa accusando l'Ente locale di interferire nella didattica e ha minacciato di non riconoscere 11 lavoro svolto dagli iscritti In base alle norme della Regione. L'assemblea degli studenti attraverso i loro rappresentanti di facoltà appartenenti alle sinistre (pei, psi, extraparlamentari) ha preso ufficialmente posizione In favore della Regione. D'accordo con la facoltà invece i rappresentanti della lista di ispirazione democristiana. La polemi¬ ca è aperta. Ascoltiamo le varie voci. Alessandro Meluzzi di « Unità per la ri/orma dell'Università » (pei, psi): «1 docenti hanno ragione a imporre le "mille ore", ma hanno torto a rifiutare di discuterne con la Regione, chiamata in causa nel momento in cui l'Università usufruisce delle strutture ospedaliere. Alle « mille ore » si salda il problema del numero programmato, proposto a livello nazionale. « Abbiamo un medico ogni 450 abitanti. E' il rapporto più alto del mondo. Un anno la i laureati erano 110 mila, gli iscritti a Medicina HO mila. Perché i medici abbiano un futuro occorre moralizzare il servizio sanitario e affrontare l'equa distribuzione dei compiti in un sistema sanitario regionale che tenga conto delle esigenze sociali ». Claudio Ritossa della lista Per il movimento degli studenti (extraparlamentari) : « La nostra speranza è che la Regione continui nella sua azione fino a trovare un accordo che metta gli studenti nella condizione di prepararsi con serietà. L'Ente locale non "interferisce", ma aiuta con i mezzi a disposizione per una didattica diversa, che veda inserito lo studente, fin dal primo momento, in lavori pratici, graduati ovviamente secondo la preparazione ». Unica voce, per ora, a favore dell'atteggiamento della facoltà, ma che ancora non ha parlato ufficialmente è quella degli appartenenti alla lista di ispirazione democristiana di Università popolare e pluralista. Dice Giorgio Martlny: «La didattica compete ai docenti. La Regione ha preso un'iniziativa inopportuna che può bloccare le "mille ore" con grave danno per gli studenti. Infatti gli organismi per coordinare la realizzazione del tirocinio non sono competenti dal punto di vista didattico ». Martiny ritiene che l'intervento delle forze sociali esterne non sia da respingere, ma piuttosto da vedere « come consulenza ».

Persone citate: Alessandro Meluzzi, Claudio Ritossa, Giorgio Martlny, Martiny