Elezioni magistrati: al gruppo di centro va la maggioranza relativa dei seggi di Guido Guidi

Elezioni magistrati: al gruppo di centro va la maggioranza relativa dei seggi Si è votato per la prima volta col sistema proporzionale Elezioni magistrati: al gruppo di centro va la maggioranza relativa dei seggi Roma, 18 ottobre. Un forte gruppo arroccato su posizioni moderate da un lato ed un notevole orientamento a sinistra dall'altro: questo è sostanzialmente il risultato delle elezioni con cui i giudici italiani hanno rinnovato il Consiglio superiore della magistratura nella parte relativa ai suoi 20 componenti togati. Lo spoglio delle schede è ancora in corso, ma è già possibile avere una idea abbastanza chiara della situazione: la corrente moderata di «Magistratura indipendente» ha conquistato 8 o 9 seggi; quella di «Impegno costituzionale» — nella quale confluiscono giudici che spaziano in un arco molto vasto dai democristiani di sinistra ai comunisti — ha ottenuto 4 o 5 seggi; la corrente di «Terzo potere» (sinistra molto moderata) ha avuto 3 o 4 seggi; quella di iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinii illuminimi «Magistratura democratica» che è per un rinnovo completo dell'ordine giudiziario ha conquistato 2 seggi e l'«Unione dei magistrati italiani» con i giudici più conservatori ha ottenuto un seggo. In sostanza, le previsioni sono state complessivamente rispettate ed il risultato conclusivo al termine dello spoglio definitivo non dovrebbe modificare molto le indicazioni fornite da un esame compiuto su 5 mila votanti. Alle urne tra ieri e questa mattina sono andati l'80 per cento dei circa seimila magistrati italiani e soltanto fra un paio di giorni sarà possibile avere i risultati con i nomi degli eletti. Per il momento è possibile dire che « Magistratura indipendente » ha ottenuto le maggiori preferenze pari a circa il 40 per cento e rispetto al precedente Consiglio (ma è necessario tenere presente che è stata modificata la legge e che questa volta si è votato con il sistema proporzionale) ha perduto la maggioranza assoluta. Inoltre la corrente di centro sinistra « Impegno costituzionale » con il 20 per cento è andata oltre ogni previsione, mentre quella di « Terzo potere » e quella di « Magistratura democratica » si sono mantenute sulle loro posizioni conquistando rispettivamente il 18 e il 12 per cento. L'TJmi, ovvero i magistrati conservatori, hanno ottenuto un numero di voti inferiore ai suoi iscritti. I candidati di «Magistratura indipendente» hanno conquistato dovunque il primo posto: 338 voti a Roma, 115 a Bologna, 168 a Firenze, 115 in Cassazione, 161 a Torino. A Milano, invece, hanno ottenuto soltanto 45 voti dietro a Impegno costituzionale (120) e a Terzo potere (118) e Magistratura democratica (117). E' impossibile per il momento fare un calcolo per prevedere quale potrebbe es¬ sere la maggioranza che dovrà esprimere alla prima riunione del Consiglio il suo vicepresidente, il quale viene prescelto tra i 10 componenti «laici». Tra l'altro, il Parlamento deve eleggere mercoledì il decimo membro da scegliersi fra i candidati socialisti: nell'ultima votazione infatti era stato bocciato l'on. Gullo. Il futuro vicepresidente deve raggiungere una maggioranza minima di 17 voti nei primi due scrutini: al terzo scrutinio sarà eletto il candidato che avrà raggiunto il maggiore numero di voti. Guido Guidi

Persone citate: Gullo, Impegno

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Milano, Roma, Terzo, Torino