Seveso: nuovo allarme perle voti di leucemie e infezioni della pelle di Francesco Fornari

Seveso: nuovo allarme perle voti di leucemie e infezioni della pelle La lunga minaccia della nube tossica dell'«Icmesa» Seveso: nuovo allarme perle voti di leucemie e infezioni della pelle I medici smentiscono la notizia che 1000 persone della "Zona A" lamenterebbero una diminuzione di linfociti - E aggiungono: "Non ci sono ricoverati per malattie dermatologiche" - Escluso che la diossina possa aver inquinato l'acquedotto di Milano (Dal nostro inviato speciale) Seveso, 18 ottobre. Nuovo allarme — stavolta dall'Inghilterra — per Seveso, Meda e Cesano Maderno, la zona investita tre mesi fa dalla nube tossica fuoriuscita dalla «Icmesa»: sabato scorso il Sunday Times ha accennato al rischio che possa insorgere la leucemia nelle persone intossicate dalla diossina, riferendo che almeno mille di esse, nella maggior parte bambini, lamentano una diminuzione dei linfociti, i globuli bianchi che garantiscono la difesa immunitaria dell'organismo. Il quotidiano londinese precisava che questa diminuzione era stata riscontrata su tutti i 171 bambini che risiedevano nella «zona A», quella più colpita dalla nube tossica. Una notizia terribile, spaventosa. Che cosa dicono le autorità? Il dottor Vittorio Carreri, responsabile dell'ufficio d'igiene della Regione, è categorico: «Smentisco tutto quello che è stato pubblicato: presunti casi di leucosi non hanno nessun riferimento con gli esami fatti su oltre li mila abitanti della zona contaminata». Tuttavia il dottor Carreri ammette che «in poche decine di casi, tutti bambini sotto ai 12 anni, è stata riscontrata una diminuzione, per nulla significativa, della difesa immunitaria». Un'alterazione minima, «non tale da far temere l'insorgenza di leucemie o di leucosi». Il dottor Carreri precisa che il fenomeno «può essere una conseguenza del trattamento a base dì cortisone al quale sono stati sottoposti i bambini ricoverati per le ustioni causate dalla diossina». Secondo le autorità, dunque, la situazione è sotto controllo e non esiste alcun pericolo. Sull'argomento il professor, Paolo Moccarelli, direttore I del laboratorio di analisi del l'ospedale di Desio, che aveva organizzato il centro prelievi di Seveso, dice che «ci sono alcune persone che presentano una lieve diminuzione della difesa immunitaria». Quante? Il professore non vuole precisare il numero, smentendo tuttavia la cifra riportata dal quotidiano londinese. (.«Mille mi sembra un'esagerazione») e dice che «è stato organizzato un piano di controllo per tenerli sotto osservazione». Quali conseguenze può avere una diminuzione dei linfociti? «Possono (e sottolineo il fatto che si tratta di una possibilità non di una certezza) essere diminuite le difese immunitarie dell'organismo e, di conseguenza, queste persone possono essere maggiormente esposte alle infezioni». Esiste il pericolo che possano ammalarsi di leucemia? «Manco a parlarne — sbotta il professore — lo escludo nel modo più assoluto». Fra le tante notizie allarmistiche che si sono diffuse in questi giorni, c'è anche quella che alcuni abitanti della zona ™ seveso siano stati colpiti dalla cloracne, una malattia della pelle provocata dal triclorofenolo. Stamane circolava la voce che una trentina di persone erano state ricoverate in clinica. La cloracne è una malattia che insorge quando la diossina, trasportata in circolo, af I fiora sulla pelle: può durare dei mesi; quando l'infezione è I grave le pustole sono estrej inamente sgradevoli ed emaI nano un fetore insopportabile I per cui chi ne è colpito è costretto a vivere isolato. «Non vi sono ricoverati/, l afferma il professor Puccinelli, direttore della clinica dermosifilopatica; ed aggiunge: «Qualche caso di cloracne è I stato segnalato qua e là e sono una conseguenza diretta della nube tossica che si è abbattuta sulla "zona A". Comunque nessuno è ricoverato: si tratta di forme leggere che vengono curate senza troppi problemi». Il professor Puccinelli afferma che questi casi si riferiscono ad abitanti della «zona A», quella maggiormente contaminata: «Mi preoccuperei se ne venisse riscontrato qualcuno tra gli abitanti delle altre zone». Anche il dottor Carreri dichiara che non sono stati fatti nuovi ricoveri per casi di cloracne: «Tutti i ricoverati per questa malattia so no già stati dimessi. C'è soltanto una bambina in derma tologia pediatrica perché si è graffiata con le unghie sporche di terriccio su precedenti lesioni dermatologiche». In merito all'avvelenamen to delle falde sotterranee che alimentano le forniture d'ac qua potabile a Milano, (notizia riportata dal Sunday Times ai cui inviati le autorità della Regione avrebbero dichiarato, contrariamente a quanto detto sinora, che la diossina sta infiltrandosi sempre più profondamente nel terreno) il dottor Carreri ha pronta un'altra secca smentita. «Proprio oggi mi sono stati consegnati i dati delle ultime analisi fatte dall'Istituto superiore di sanità di Roma. I dati non sono dissimili da quelli dei primi giorni: il 94 per cento dalla diossina risulta concentrata nei primi otto centimetri del terreno; circa il 6% raggiunge una profondità massima di 24 centimetri: lo 0,14 per cento fra i 24 ed i 28 centimetri mentre traccie non valutabili sono state riscontrate ad una profondità massima di 40 centimetri. Perciò non esiste nessun pericolo di avvelenamento delle falde acquifere». Tutto normale, dunque, tutto sotto controllo secondo le autorità. Possono bastare agli abitanti di Seveso e degli altri Comuni evacuati queste «risposte rassicuranti»? Francesco Fornari I I j I I l I Milano. L'assessore Rivolta

Persone citate: Carreri, Meda, Paolo Moccarelli, Puccinelli, Vittorio Carreri

Luoghi citati: Inghilterra, Milano, Roma, Seveso