Italia vittoriosa, Antognoni sconfitto di Giovanni Arpino

Italia vittoriosa, Antognoni sconfitto Solo quattro gol (ed uno al passivo) contro il modesto Lussemburgo Italia vittoriosa, Antognoni sconfitto Due reti di Bettega, una di Graziarli e dell'interno viola che colpisce due volte i pali - Zoff beffato a tre minuti dalla fine nella mediocre sagra paesana nello stadio del granducato gremito di numerosi sostenitori italiani - Problemi a centrocampo ed anche in difesa Per fortuna il respiro di sollievo ci piove in testa dopo ventotto minuti: Facchetti zompa su un pallone — al limite del fallo — avanza servendo Causio che Imbrocca un cross perfetto, testa a catapulta di Graziani e palla nel sacco. Quindici minuti dopo, raddoppia Bettega, con una zuccata pennellata (servizio di Antognoni e Causio). E' un due a zero impeccabile che avrebbe dovuto almeno essere raddoppiato nel punteggio globale delle occasioni maturate durante I primi quarantacinque minuti. Antognoni è premiato al di là dei meriti al cinquantesimo, quando infila la terza rete azzurra Lussemburgo: Zender; Schaul, De Grava; Mond, Pilot, Margue; Orioli (dal 62' Langers), Kreeke, Braun. Dresch, Dussier. Italia: Zoff; lardelli. Rocca; P. Sala, Mozzini, Facchetti; Causio, Capello, Graziani, Antognoni, Bettega. Arbitro: Doerflinger (Svizzera). Marcatori: al 28' Graziani; al 43' Bettega, al 51' Antognoni, alì'81' Bettega, all'87' Braun. (servìzio di Tardelli-Causio e il perugino si aggiusta la palla con la mano prima di sparare la botta). Sul vantaggio l'Italia insiste, con velocità pari quanto meno alla cecità. Le azioni da gol maturano, ma sotto misura sia Graziani sia a turno gli altri non indovinano più la porta lussemburghese. Costretta a far gioco la squadra denuncia i suoi limiti di sempre: la rozzezza di certi piedoni che sacrificano alla velocità risulta fin troppo evidente. Si ripetono errori su errori da parte di Rocca, che l'arbitro svizzero onorerà di almeno 30 colpi di fischietto. Bettega, colpito duro, dà quanto gli rimane in corpo, Tardelll è ancora il più limpido in fase costruttiva, mentre lo stesso Graziani pecca di egoismi che in un centravanti sono perdonabili solo quando l'azione è conclusa dal gol. La partita si sfilaccia, con qualche fischio da parte dei tifosi che pretendono la luna e Invocano addirittura Savoldi (al posto di chi?). Si scambiano qualche amichevole insulto »sul lavoro» Causio e il centravanti granata, ma a questo punto noi vorremmo davvero esaminare Antognoni. La gara è segnata, lui ha tonnellate di motivi per darsi da fare, ha anche messo a segno un golletto. Beh, il perugino si batte, come sempre, con foga pari ai suoi eterni vizi: ritardo sulla palla, un raggio d'azione che è troppo minuscolo, un ritardare continuo sul pallone utile. Il ragazzo risulta indifendibile dal punto di vista tecnico almeno in tre occasioni su quattro (e credo di essere sobrio, e non dimentico un suo bel secondo «legno» colpito quando la partita è già alla fine). Abbisogna urgentemente di rieducazione pallonara, o resterà vittima dei suoi vizi vecchi, vecchi ormai di tre anni. Abbiamo un Narciso, cari amici, che non riesce a specchiarsi nelle acque di una partita tutt'altro che pericolosa. Dei lussemburghesi, naturalmente taciamo. Sono più atletici dei loro antenati, ma non sanno stoppare palla, non vedono il triangolo, impostano il loro magro gioco con una prossimità eiaborativa che una nostra squadra di serie C non potrebbe certo permettersi. Al quarto gol (ottima combinazione che Causio fa terminare con un perfetto cross per la testa di Bettega: è l'81') potrebbe seguirne un quinto, ma Patrizio Sala fallisce («alzo» troppo marcato). Il tirassegno potrebbe avere proporzioni ancor più vistose, se conteggiassimo le due traverse colpite dal «perugino», e da un fenomenale rigore negato all'undicesimo del secondo tempo dall'arbitro per fallo commesso in area lussemburghese su Graziani. Abbiamo già In mano II telefono bollente quando segna anche il Lussemburgo: Infila la rete di Zoff il centravanti del Granducato dopo una serie di errori dal centrocampo alla difesa: il buon Braun dilettante volonteroso, bat te Zoff e fa salti di gioia come se avesse vinto una Coppa Europa. Torniamo a casa: non c'è stata la goleada mostruosa che II saggio Giacinto Magno, conoscendo le nostre difficoltà, si era ben guardato dal pronosticare. Il punteggio poteva naturalmente essere più largo, ma la Nazionale che talora c'è anche se non sempre si vede, ha soprattutto bisogno di migliorare. Persln facile dirlo. Troppe manovre azzurre si inaridiscono In soprassalti che non trovano sbocchi, il centrocampo deve ridarsi una robustezza precisa, la stessa difesa (da Mozzini a Rocca) non può certo far gridare di gioia. Il risultato in Lussemburgo era aritmeticamente scontato. Ora diversi uomini debbono crescere, altri debbono registrare la propria funzione e magari cedere il posto. La sagra paesana è finita. Quando si tratterà di football vero, suonerà ben altra musica: e speriamo che non ci riducano al ruolo dei pifferi. Giovanni Arpino Lussemburgo. Bettega porta un attacco alla rete difesa da Zender (Telefoto)

Luoghi citati: Europa, Italia, Lussemburgo, Svizzera