Gli elogi di tutti sono per

Gli elogi di tutti sono per Gli elogi di tutti sono per Tardelli ZOFF: Un ottimo intervento alla mezz'ora. E' l'unico pericolo corso da Dino nel primo tempo. Il pallone che lo beffa nel finale gli procurerà certo qualche dispiacere morale. Ma la colpa non è certo attribuibile al portiere azzurro. TARDELLI: Parte con grande intelligenza. I suoi « raids » sono opportuni e nitidi. E' giudicato dalla tribuna stampa come il migliore in campo. Per tutto II primo tempo sa battersi e non sfiancarsi in proiezioni importanti. Anche nella ripresa sembra il più vivo e il più lucido. ROCCA: Corre, lo sappiamo. E picchia pure, talora con gratuità gladiatoria, un povero pellegrino lussemburghese. Viene fischiato perché quella sua stessa generosità si rivela plateale e non utile agli effetti della squadra. Una cattiva anima romana lo ribattezza il « Pendolare Asmara-Addis Abeba ». PATRIZIO SALA: E' ordinato, pronto a inserirsi nella manovra offensiva. Patisce alcuni dilettanteschi contrattacchi lussemburghesi. Non ha fatto una partita da primo della classe, ma ha saputo difendersi con onore e certamente non è tra gli ultimi di questo undici azzurro. MOZZINI: Subisce un tunnel da un lussemburghese e sembra un pochino incerto su alcuni palloni alti. E' evidente che sta pagando il prezzo di un debutto molto difficile dal punto di vista psicologico se non per i guai procuratigli dall'avversario diretto. Si riprende in più occasioni alternando momenti buoni ad altri mediocri. FACCHETTI: L'autorità di sempre, e anche l'astuzia. Il gol che sblocca la partita lo propizia infatti Giacinto con una zampata anche rischiosa (a termini di regolamento) nel centrocampo avversario. E' stato molto bravo a non ammucchiarsi nelle offensive obbligate dalla squadra azzurra. CAUSIO: Momenti dignitosi e talvolta voglia di strafare che 10 tradisce. Poteva presentarsi qui come un professore, dato che il Lussemburgo è alle « elementari > del calcio. Si sforza di offrire buoni palloni non ci riesce sempre e alla lunga sembra anche scoraggiarsi un poco. CAPELLO: Idee molte, ritmo ovviamente minore. Cerca di tessere le trame, non sempre lo alutano I compagni frenetici (e Antognoni soprattutto). Non ritira la gamba in alcuni scontri, e non smette mai di riportare in avanti I suoi, Sta ritornando al livello migliore. GRAZIANI: E' coraggioso, e questo conta molto. SI batte in una trincea di stinchi. Tenta anche alcuni tiracci fuori da lontano, che possono sembrare « sporchi » ma dimostrano tuttavia come 11 nostro numero nove sia veramente un attaccante all'inglese, almeno nell'animo. Il suo accordo con Bettega è ormai quasi perfetto, sui palloni aerei si ritrovano come due autentici gemelli. ANTOGNONI: Vuole fare tutto lui e paga il prezzo di slanci e egoismi forsennati, lo sono personalmente contrario alle critiche eccessivamente negative, ma il « Settebellezze » ha pretese di gioco eccessive e sbaglia troppo. C'è un « vizio » di mano nell'occasione del suo gol nella ripresa, anche se la botta 6 apparsa ottima. Ha scalogna su due bei tiri ribattuti dal pali: è ora che si faccia benedire. BETTEGA: Lo picchiano duro almeno due volte. Inzucca due palloni di alta fattura e quindi esce ancora una volta da uno stadio con il suo tradizionale doppietto. Malgrado le ferite subite e un occhio chiuso fino all'ultimo cerca di contribuire alle triangolazioni degli azzurri italiani, non negandosi neppure in triangoli stretti e In azzardate, pregevoli rovesciate. g. arp.

Persone citate: Antognoni, Bettega, Tardelli Zoff

Luoghi citati: Lussemburgo