Agonia in piazza degli affari

Agonia in piazza degli affari Agonia in piazza degli affari Il mercato di Milano ha perso in una settimana più del 7 per cento: l'indice ha toccato il minimo storico da 20 anni - L'ondata di ribassi non ha risparmiato alcun titolo (Nostro servizio particolare) Milano, 16 ottobre. La Borsa sta vivendo una volta di più giornate di alta drammaticità. L'inatteso provvedimento — a carattere puramente demagogico — di aumentare la «cedolare secca» dal 30 al 50 per cento l'ha portata ormai all'orlo del collasso con l'indice che ha rotto il fragile argine di j quota 40 per mantenersi in tutte le sedute della settimana sui nuovi minimi degli ultimi 20 anni, non più toccati cioè dal lontano 1956. La ripresa economica, il cosiddetto «miracolo italiano», gli anni in cui ci si era illusi di far parte effettiva di una nuova Europa in espansione sembrano essere stati solo un sogno che non può ripetersi nella realtà. Le ven- dite dei pochi rimasti ancora sugli spalti ormai sbrecciati dell'investimento azionario sono affluite — anche se in misura non sempre copiosa — senza alcuna possibilità di assorbimento. E non si può certo parlare in questo caso di vendite allo scoperto perché, ormai, dopo il ben noto blocco creato dalla Consob, la speculazione al ribasso non ha ormai più margini di manovra. Se a ciò sì aggiunge poi la delicatezza del momento tecnico — nella prossima settimana si dovranno affrontare le scadenze mensili, con la risposta premi ed i riporti di ottobre in calendario rispettivamente per lunedì e martedì — non stupisce che i realizzi ad ogni costo abbiano prevalso in tutte le sedute anche se in quella di giovedì si era aperta qualche tenue speranze grazie ai tentativi di sostegno messi in opera dalla Banca d'Italia che sono serviti ad arginare un poco la frana della quota. D'altra parte i continui cedimenti delle quotazioni aumentano le necessità di smobilizzo da parte degli operatori allo scopo di reintegrare gli scarti di garanzia richiesti dagli istituti bancari per le operazioni di proroga dei riporti. E questo vale, come s'è detto, per gli operatori professionali, ma non per quei risparmiatori che, definitivamente colpiti dall'ultima «stangata», hanno deciso di liquidare le posizioni a qualunque costo per chiudere un capitolo di amare delusioni ormai senza rimedio. Solo un maggior senso di autocontrollo da parte di chi cerca di valutare le prospettive e le possibilità delle società i cui titoli stanno andando alla deriva potrà riuscire forse a determinare un certo ripensamento, quanto meno di tipo selettivo, nei confronti di impieghi che racchiuderanno ancora qualche possibilità di ripresa in una economia che è alla ricerca di un suo risanamento. Fatto sta che il bilancio della settimana appare come uno dei più pesanti di questi ultimi tempi e per di più ciò è avvenuto in un momento di trend decisamente negativo. L'indice azionario de «Il Sole - 24 ore» segna una perdita del 7,05 per cento essendo passato da 40,83 a 37,95 toccando come s'è detto un minimo storico degli ultimi 20 anni. L'ondata di ribassi ha praticamente investito l'intero listino, non risparmiando neppure gli assicurativi che, più o meno, hanno sempre rappresentato uno dei punti di forza del mercato grazie soprattutto a considerazioni sul loro contenuto patrimoniale. Ora, con la prospettiva di provvedimenti restrittivi anche per questo settore, tale caratteristica sembra essere passata in secondo piano. Titoli come Compagnia Milano, Abeille e Fondiaria Incendio perdono in settimana tra VII ed il 13 per cento, portando ad un 20 per cento il ribasso accumulato in quindici giorni. Anche fra gli altri comparti non mancano percentuali di perdita rilevanti. c. col. Comitato Ucrifer (r. s.) SI è riunito nei giorni scorsi il Comitato Direttivo della Unione Costruttori e Riparatori Ferrotranviari (Ucrifer) che rapgruppa quasi tutti 1 produttori italiani e a partecipazione statale di meccanica ferroviaria. Nella riunione è stato confermato quanto contenuto nel documento inviato al Cipe nell'ottobre 1973 e cioè la necessità, per il settore della costruzione di veicoli, che la Amministrazione Ferroviaria proceda a gare per lotti economici e per ogni tipo di veicoli in modo che le assegnazioni possano rispondere a criteri di economicità produttiva. La Borsa in Italia 45,81 44,71 (Indice azionario 1938=1) 43,50 42,73 40,83 37,95 Settembre

Persone citate: Abeille

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano