Le cooperative: subito la riforma per l'Aima e per i Consorzi agrari

Le cooperative: subito la riforma per l'Aima e per i Consorzi agrari Le cooperative: subito la riforma per l'Aima e per i Consorzi agrari (Dal nostro inviato speciale) Alba, 16 ottobre. Duemilaquattrocento cooperative agricole associate, rispetto alle 1800 del 1975, sono il fiore all'occhiello della Ccl (Confederazione cooperative Italiane), che ha mandato ad Alba il dott. Carlo Borrini, presidente della Federagricola, per rinserrare le file, anche in Piemonte, una regione dove la Confederazione non è stata finora particolarmente forte. Qual è il successo di questa centrale cooperativa nel mondo agricolo? Borrini ha spiegato che ci si è basati su alcune scelte fondamentali: 1) dimensione regionale; 2) potenziamento delle federazioni che rappresentano le varie categoria omogenee; 3) creazioni di consorzi ai diversi livelli (provinciale, regionale, nazionale). La scelta regionale è stata fatta per un collegamento tra la base e il centro, ma anche per un miglior controllo e revisione delle cooperative (ci sono del poteri non ancora ben chiariti da parte delle Regioni). « La mlnlrlforma — ha detto Borrini — ha stabilito che lo Stato deve sostenere la cooperazione; con la nuova legge che ci auguriamo imminente, si arriverà addirittura a modificare il Codice civile per quanto riguarda la cooperazione ». Il secondo punto, è una conseguenza del primo: e in tutte le regioni si costituiscono delle Fe¬ derazioni regionali. Infine, i consorzi, che sono il « momento economico-commerciale della cooperazione agricola ». Finora ai consorzi è mancato un « polmone finanziario », e se ne risentono gli effetti negativi. « In queste ore — ha detto Borrini — molti conservifici cooperativi non possono lavorare il pomodoro, perché non sono In grado di pagare i prezzi elevati richiesti dal produttori, i quali (giustamente) vogliono incassare subito ». Per questo la Ccl ha dato vita all'.. Istituto finanziario cooperativo », con l'associazione della Federazione casse rurali. E' già stato raccolto un miliardo di sottoscrizioni, con l'obbiettivo di arrivare a 5 miliardi di lire. Un altro problema di fondo trattato dal presidente della Federagricole sono stati i rapporti tra le Federazioni e le associazioni sindacali e sociali. Rapporti che si basano su pochi punti fondamentali: rispetto delle proprie competenze, integrazione e presenza al momento di formare le cooperative. In quanto alle associazioni di produttori, Borrini ha detto che esse non sono sostitutive delle cooperative: le prime possono intervenire sui mercati, le seconde svolgono il lavoro tipico della cooperazione. Riforma dell'Alma (Azienda di Stato per gli Interventi sui.mercati agricoli) e dei Consorzi agrari sono stati altri due punti toccati nella relazione. » L'Alma — ha detto Borrini — potrebbe non esistere se continua a funzionare così ». Per l'olio, ha spiegato, non si è ripetuto lo scandalo del Parmigiano solo perché c'è stata l'asta pubblica, con i giornalisti e la tv. Secondo Borrini, devono essere le organizzazioni cooperativistiche a gestire l'Aima, che dovrebbe anche orientare il mercato. Se l'Alma ha il solo compito di distribuire (con grande ritardo) le Integrazioni di prezzo, essa non serve più. Consorzi agrari. Noi non li denigriamo, ha detto il presidente della Federagricole. e non vorremmo che. nel mutare di una situazione politica, ci fosse l'inserimento di nuove forze, che si spartiscano il potere al loro interno, senza attuare alcuna riforma. Quindi il problema dei Consorzi agrari va affrontato prima che sia troppo tardi. Venendo a parlare della crisi economica e delle misure di austerità, Borrini ha sottolineato come i recenti provvedimenti di austerità colpiscano l'agricoltore in misura maggiore rispetto ad altri lavoratori. Pensiamo all'aumento dei fertilizzanti, all'energia elettrica, ai carburanti, tutti prodotti dei quali II coltivatore si serve quotidianamente per il sue lavoro, e per I quali non c'è alternativa. L'agricoltura sopporta, ora come in passato, sempre maggiori sacrifici degli altri. Tutti i pesi, tutte le rivendicazioni, anche quelli di altri settori, si ripercuotono sull'agricoltura. Borrini ha ricordato che « non è pensabile eccitare, fino al limite di rottura, certi equilibri salariali, senza pensare alle conseguenze per i settori che usano quei prodotti ». Lo stesso vale per i prezzi amministrati (trasporti pubblici, luce, gas, eccetera): non si sono migliorati i servizi e si sono accumulati debiti. E' chiaro che. in queste condizioni, l'operaio non ha altra alternativa che adeguare quello che guadagna al costo della vita. Poro l'agricoltore vede che aumentano i prezzi dei trattori, dei fertilizzanti, delle sementi. Il giro si chiude con il rincaro dei prodotti agricolo-alìmentari e cosi, afferma Borrini. ingiustamente si attribuisce alla classe contadina l'accusa di essere una classe di effamatori. Ecco perché, ha concluso il presidente deila Federagricole, è necessario che ci siano diversi rapporti con i pubblici poteri. Ecco perché l'agricoltura, e la cooperazione in particolare, ha il diritto e il dovere di Intervenire sulle grandi scelte, anche su quelle che in apparenza non toccano il mondo agricolo, ma che, prima o poi, finiscono per far pesare su questo mondo errori e decisioni sbagliate prese da altri. |. b.

Persone citate: Borrini, Carlo Borrini

Luoghi citati: Alba, Piemonte