Da ieri è più autonoma la Regione Valle d'Aosta di Giorgio Giannone
Da ieri è più autonoma la Regione Valle d'Aosta Approvata a Roma l'attuazione dello statuto Da ieri è più autonoma la Regione Valle d'Aosta Passeranno all'Amministrazione regionale il genio civile, la motorizzazione e le opere pubbliche - Gli impiegati statali dovranno essere originari della regione o conoscere il francese (Dal nostro corrispondente) Aosta, 15 ottobre. La Regione autonoma della Valle d'Aosta è da oggi più autonoma: le norme di attuazione del suo Statuto speciale sono state approvate stamane a Roma dal consiglio dei ministri. La Regione è ora nel pieno delle sue competenze; l'avvenimento è di estrema importanza ed assume una portata storica nella vita amministrativa dell'ente locale. La Valle d'Aosta era l'unica regione a statuto speciale che non aveva ancora ottenuto il trasferimento di un certo numero di funzioni amministrative allo Stato. Già quattro anni or sono, erano state decentrate alle stesse regioni a Statuto ordinario le competenze previste dal nuovo concetto di governo locale. Il presidente del Consiglio Andreotti aveva annunciato, nel suo programma governativo al Parlamento, l'impegno personale sul piano legislativo e la lacuna rimasta incolmata per la Val d'Aosta, fin dall'istituzione della Regione autonoma. Il disegno di legge approvato stamane contiene le norme (più di 70 articoli) concordate con i rappresentanti della Regione, che le avevano richieste da parecchi anni, per l'attivazione di tutte le norme statutarie. Viene così completato il trasferimento alla Regione di funzioni amministrative, applicando con i dovuti adattamenti la disciplina stabilita nel '72 per le regioni a statuto ordinario. Ad esempio, passeranno all'amministrazione regionale gli uffici del genio civile, quelli della motorizzazione e del provveditorato alle opere pubbliche, e quelli degli antincendi. Ne conseguirà, sul piano pratico, un miglior rapporto tra ente amministrativo e popolazione, basato sulla rispondenza della situazione lo cale. «Nel caso del genio civile — spiegano i tecnici — non occorrerà, ad esempio, più passare per l'approvazione di particolari progetti di opere, attraverso le funzioni statali, con empasse notevoli, create dal funzionamento di organismi il più delle volte gestiti con criteri nazionali e non appropriati alle esigenze locali». La legge recita tra l'altro che i titoli preferenziali per gli impiegati statali destinati a prestar servizio in Val d'Aosta sono: essere originari della regione, o conoscere la lingua francese (che, come è noto, in Valle è parificata a quella italiana). Viene pure disciplinata la materia dei segretari comunali ed è prevista l'istituzione di un sistema organico per rendere più scorrevoli i controlli amministrativi e contabili sugli atti della Regione. Circa le ripercussioni a livello politico, per l'approvazione del provvedimento, non vi sono state, fino a questa sera, dichiarazioni ufficiali da parte dei massimi esponenti regionali. Il presidente della Giunta, Mario Andrione, recatosi appositamente a Roma per la riunione del Consiglio dei ministri, si è dichiarato soddisfatto al termine della seduta, sollevando però la riserva in merito alla conoscenza della iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii lingua francese da parte dei dipendenti del pubblico impiego a solo titolo preferenziale e non obbligatorio. A Roma si sono pure recati gli alti funzionari della Regione, e gli abituali portavoce del governo regionale. Giorgio Giannone
Persone citate: Mario Andrione
Luoghi citati: Aosta, Roma, Val D'aosta, Valle D'aosta
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