Come si diventa direttori di banca

Come si diventa direttori di banca Come si diventa direttori di banca Mentre in Parlamento si stanno discutendo i criteri per le nomine dei Consigli di amministrazione delle banche pubbliche è interessante analizzare come avviene, al di fuori delle cariche espresse dal potere politico (presidenze e vicepresidenze), il meccanismo di assunzione e di promozione del personale bancario. In generale gli avanzamenti di carriera sono molto simili a quelli delle altre imprese private, ossia per meriti e capacità professionali. Anche se la maggior parte delle banche appartiene direttamente o indirettamente al settore pubblico, esse hanno sempre conservato ima spiccata imprenditorialità. La «gelosia» delle funzioni da parte dei dirigenti di banca nei confronti del potere politico è sottolineata dal fatto che la stessa autorità di controllo non viene esercitata da un ministero, ma da una componente stessa del sistema bancario, ossia dalla Banca d'Italia. Come avvengono nelle banche italiane i sistemi di assunzione e di promozione? Queste domande le abbiamo rivolte ad un giovane direttore centrale della Cassa di Risparmio di Torino, Pier Domenico Gallo, anche in seguito alla polemica verificatasi tra dirigenti dell'Istituto stesso e sindacati per la decisione del Consiglio di amministrazione di procedere ad un concorso interno per la nomina di 37 nuovi funzionari. I sistemi di assunzione e di promozione — ci è stato risposto — variano da banca a banca, a seconda delle categorie cui appartiene l'Istituto di credito (di diritto pubblico, di interesse nazionale, Casse di Risparmio, Banche di credito ordinario, Banche Popolari cooperative, di credito speciale). Inoltre in tali sistemi — ha aggiunto il dottor Gallo — ha giocato un ruolo assai importante il sindacato, specie in questi ultimi anni. La politica sindacale è stata sostanzialmente orientata ad imporre all'azienda, nella fase iniziale della carriera, degli automatismi che «se da un lato costituiscono una garanzìa dì avanzamento per tutto il personale, dall'altro comportano, inevitabilmente, un freno alla selezione interna in base al merito». D'altro canto la politica adottata precedentemente dai sindacati bancari, diretta a «monetizzare» ogni richiesta e che ha portato la categoria ad elevati livelli retributivi è «una delle cause principali — ha sostenuto ancora il Gallo — dell'aumento del divario tra il costo della raccolta e i tassi dei fidi e, quindi, dell'elevato costo del denaro in Italia». A questo proposito, un dirigente di una grande banca multinazionale americana, con sedi nei principali Paesi del mondo, ha sostenuto che i costi medi del personale bancario della filiale italiana sono i più alti tra tutti i Paesi in cui la banca è presente, Stati Uniti compresi. Al di fuori degli automatismi, le carriere avvengono per criteri di merito o di anzianità congiunta al merito. Tuttavia, recentemente, sull'esempio di quanto già avveniva alla Banca d'Italia, dove tutti gli avanzamenti fino al grado di dirigente sono fatti sulla base di un concorso interno, alcuni Istituti hanno applicato il principio dei concorsi per i passaggi ai gradi superiori. E' quanto ha deciso di recente la Cassa di Risparmio di Torino, trovando però un ostacolo da parte dei sindacati impiegatizi. Le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) hanno denunciato la decisione perché adottata «senza preventiva verifica, come richiesto, delle effettive necessità qualitative e quantitative per ricoprire tali funzioni» avanzando, quindi, «dubbi sulla obiettività della prova» e de• finendola «provocatoria» nel momento in cui «il Paese reclama la fine delle giungle corporative». La «Federdirigenti», che raggruppa oltre il 90 per cento del personale direttivo, ha risposto che i sindacati si trovano, in questo caso, in contraddizione con loro stessi poiché è chiaro che «qualsiasi impresa, se vuole soppravvivere produrre e guadagnare, deve poter contare su una efficace selezione dei propri dipendenti. Il metodo del concorso interno sembra il più idoneo ad affrontare in modo concreto, e senza andare a tempi lunghissimi, il problema della selezione». Si va dunque verso un periodo — abbiamo ancora chiesto al dottor Gallo — in cui fare carriera in banca sarà più difficile? «Più difficile sicuramente sì, nel senso che dovrebbe riprendere il giusto posto il merito, ma non più lungo, perché, ami, bisogna puntare sul ringiovanimento dei quadri attraverso il personale più preparato e capace». Renzo Vii la re

Persone citate: Gallo, Pier Domenico Gallo, Renzo Vii

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti, Torino