Con la presa di potere di Hua s'inizia la "demaoizzazione,, di Alberto Cavallari

Con la presa di potere di Hua s'inizia la "demaoizzazione,, Svolta nella 3a epurazione dell'ultimo decennio? Con la presa di potere di Hua s'inizia la "demaoizzazione,, La nomina ufficiale di Hua | Kuo-feng alla presidenza del partito comunista cinese è accompagnata da notizie (non ufficiali) sull'arresto di tutto il gruppo dei «maoisti ortodossi». Poiché Pechino non smentisce, pare davvero in corso la terza grande epurazione dell'ultimo decennio, dopo la Uquidazio7ie del gruppo di Liu Shiao-chi e del gruppo di Lin Piao. Ma stavolta si tratta del gruppo di Mao stesso, e la Cina attraversa una svolta senza paragoni, la crisi più vasta dopo ta fondazione del regime avvenuta nel '49. Ci si deve chiedere infatti se l'avvenimento non sfiori il colpo di Stato e, in un certo senso, la controrivoluzione. Quanto al colpo di Stato, la risposta non è difficile. 1 quattro principali arrestati guidavano Va Cina con Mao dal '65, e certamente componevano col presidente scomparso l'oligarchia dei vincitori della «rivoluzione ininterrotta». Ha scarsa importanza la questione se to moglie di Mao fosse una Cleopatra, una Messalina, un'intrigante che ha guidato un gruppo d'intriganti colpevoli di «circonvenzione d'incapace», mentre conta che i quattro rappresentavano con Mao la cosidetta «linea giusta», e persino dal punto di vista istituzionale. La signora Chiang Ching, durante lo scioglimento del partito seguito alla rivoluzione culturale, fu persino vicepresidente degli organi eccezionali che colmarono il vuoto di potere, i famosi «gruppi centrali» del partito e dell'armata. Yao Wen-Yuan ha firmato tutte le campagne ideologiche di Mao, dalla prima polemica letteraria del '65 all'ultima del '75-76 contro i «residui borghesi». Wang Hong-wen ha riscritto lo statuto del partito nel '73, ha presentato la relazione politica del decimo congresso, ha prolungato nel '76 la rivoluzione culturale del '65. Chang Chun-chiao ha firmato il preambolo alla costituzione del '75, era viceprimoministro, oltre che vicepresidente del partito con Wang. Tenendo conto di questi fatti non si può certamente dire che l'arresto del gruppo significa solo l'emarginazione di una minoranza di sinistra. Esso significa l'espulsione dalla vita pubblica cinese del gruppo dirigente che nell'arco del decennio 1966-76 ha collaborato con Mao nelle seguenti fondamentali operazioni: 1) scioglimento del partito e sua rigenerazione intorno alle linee ideologiche della rivoluzione culturale; 2) eliminazione della destra di Liu; 3) eliminazione dell'ultrasinistra di Lin Piao. 4) rifacimento dello statuto del partito avvenuto nel 1973; 5) rifacimento costituzionale registrato nel 1975; 6) gestione della «undicesima» lotta» contro il nuovo revisionismo di destra di Teng. Pertanto, l'arresto del gruppo significa la sconfessione di chi ha elaborato le nuove istituzioni dello Stato e la nuova dottrina del partito nate dalla seconda rivoluzione maoista. Nella sostanza, è come se avessero imprigionato a Pechino Mao stesso, per quanto a posteriori. Le caratteristiche classiche del colpo d iStato sono visibi- li poi negli avvenimenti. L'arresto dei «maoisti ortodossi» è opera del potere esecutivo, in un momento in cui l'ufficio politico del partito è praticamente vacante, e il Comitato centrale non si riunisce da mesi. Alla sua origine è il classico conflitto tra gli organi dello Stato (governo, partito, oligarchia ideologica) che da mesi dilania la Cina. La sua esecuzione sfocia infine in una eccezionale «dittatura personale» di Hua Kuo-feng che, per la prima volta nella storia del comunismo cinese, sppfi somma i poteri di capo del partito, capo del governo, capo dell'esercito. Vedremo infatti se le voci sulla nomina di Li Hsien-nien alla carica di primo ministro saranno confermate. Per ora, al centro dei fatti domina la dittatura di Hua, ex ministro di polizia. Quanto alla «controrivoluzione», il discorso è diverso. Da un certo punto di vista, essa è certamente cominciata, dato che l'operazione colpisce i protagonisti della «seconda rivoluzione», gli ideologhi del maoismo puro, i teorici del partito «nuovo» nato nel '73, i creatori dello Stato rinnovato tra il '66 e il '75, decapitando il partito dei leaders della «rivoluzione ininterrotta» voluta da Mao dopo il '65, prolungata da Mao fino alla sua morte, confermata con la stessa destituzione di Teng. Tuttavia bisogna vedere fino a che grado d'intensità si spinge il colpo di Stato, e fino a che punto Alberto Cavallari (Continua a pagina 2 in quinta colonna) Pechino. L'ultima fotografia ufficiale che ritrae la vedova di Mao, Chiang Ching (ultima a destra) con i massimi esponenti di Pechino (da sinistra, Hua Kuo-feng, Chang Chun-chiao e Yeh Chien-ying). La foto risale al mese di settembre (Telefoto Ap)

Luoghi citati: Cina, Liu, Pechino