Sono rinviati i nuovi aumenti per discuterne con i sindacati di Emilio Pucci

Sono rinviati i nuovi aumenti per discuterne con i sindacati Luce, telefono, pasta, medicinali per ora non rincarano Sono rinviati i nuovi aumenti per discuterne con i sindacati Oggi si sarebbe dovuto riunire il Cip (Comitato prezzi) per decidere alcuni ritocchi - Nei prossimi giorni numerosi incontri fra governo e sindacati per le modalità dei rincari Roma, 13 ottobre. Il fermo «no» della federazione Cgil-Cisl-Uil a rincari «non ragionati» delle tariffe elettriche e telefoniche farà slittare di non si sa quanto tempo la riunione del Comitato prezzi (Cip) che domani, secondo quanto stabilito in precedenza, avrebbe dovuto decidere sugli aumenti dei due servizi e di alcuni prodotti amministrati (pasta, specialità medicinali). L'accordo sul rinvio è stato raggiunto questa sera, al termine dell'incontro di una minirappresentanza del governo (erano presenti i sottosegretari Evangelisti e Carta e il capo di gabinetto Milazzo) con una delegazione sindacale guidata da Garavini, Didò, Romei e Manfron. L'organizzazione dei lavoratori si è presentata all'appuntamento odierno per sottolineare di non essere più disposta a ricevere una semplice comunicazione di «decisioni già prese», senza avere la possibilità di discuterle prima. In sostanza, i sindacati respingono decisamente procedure come quella di venerdì scorso, quando vennero informati delle misure di austerità (aumento della benzina, blocco della contingenza eccetera) soltanto poche ore prima del Consiglio dei ministri. Quest'esperienza negativa spinge ora i rappresentanti confederali ad esigere un serio e approfondito confronto su tutti gli altri ritocchi tariffari. I rappresentanti del governo, pur facendo presente l'urgenza dei rincari, alla fine hanno accolto la richiesta. Di conseguenza, le bollette dell'Enel e della Sip non subiranno variazioni fino a quan¬ do le due parti non avranno esaminato e appurato insieme l'inevitabilità degli aumenti. Si tratterà di un confronto non facile, in quanto le posizioni, almeno per il momento, appaiono piuttosto distanti. Il governo sostiene che si è già perso molto tempo e che le revisioni tariffarie richieste (luce, più 12-15 per cento; telefono, più 15-20 per cento) sono assolutamente necessarie per risanare i bilanci delle due aziende e per garantire l'occupazione e i programmi di investimento. I sindacati, invece, respingono qualsiasi aggravio per l'utenza senza precise indicazioni sulla destinazione che Enel e Sip intendono dare agli introiti degli adeguamenti. Per le tariffe elettriche, in particolare, la Federazione unitaria chiede il rispetto di questi principi: qualsiasi modifica dev'essere preceduta da un dibattito parlamentare sul piano nazionale energetico; i ritocchi non devono servire a finanziare investimenti per nuove centrali nucleari, da sostenersi invece con uno specifico fondo di dotazione; le agevolazioni per chi consuma meno (450 chilowatt trimestrali) non devono essere toccate. Più dura la posizione dei sindacati sugli aumenti del telefono: « Con l'ultima ristrutturazione delle tariffe — osservano — la Sip ha incassato 400 miliardi in più e non sappiamo ancora in quali investimenti siano stati tradotti; lo abbiamo chiesto ripetutamente senza successo; siamo quindi contrari a un nuovo aumento del 15-20 per cento che porterebbe altri 200 miliardi nelle casse della azienda ». In ogni caso, anche per l'adeguamento della bolletta telefonica dovranno osservarsi i seguenti punti: conferma della «fascia sociale» (150 e 70 scatti trimestrali a prezzi ridotti per le utenze, rispettivamente, in duplex e singole); mantenimento a 30 lire degli scatti a tariffa ridotta; opposizione a rincari del canone e all'introduzione del conteggio multiplo urbano (cioè le conversazioni a tempo anche per le chiamate urbane). Queste proposte saranno al centro dei prossimi incontri governo-sindacati dedicati ai problemi tariffari. Una nuova riunione collegiale per meglio chiarire le posizioni dovrebbe tenersi nella settimana entrante. Il presidente della Confindustria, Guido Carli, ha inviato oggi un telegramma al governo chiedendo che i progettati aumenti delle tariffe elettriche e telefoniche non prevedano incrementi uguali per tutti. In altre parole, gli imprenditori suggeriscono « misure selettive », per evitare « gravi danni all'apparato produttivo che si ripercuoterebbero sul grado di competitività che oggi l'industria italiana va conseguendo sui mercati esteri ». Emilio Pucci

Persone citate: Didò, Garavini, Guido Carli, Romei

Luoghi citati: Milazzo, Roma