Sulla spesa pubblica

Sulla spesa pubblica Sulla spesa pubblica (Segue dalla 1' pagina) 3.900, cui vanno tolti 300 miliardi che rappresentano il contributo dello Stato agli istituti speciali di credito. Stammati, per spiegare il contenimento del deficit, ricorderà come, fra il '76 e il 77, secondo le valutazioni fatte dall'Iseo (Istituto per la congiuntura) si prevedeva un aumento dei prezzi del 18,5 per cento. Nella misura in cui il disavanzo di bilancio previsto non solo non ha superato quella percentuale, ma ha realizzato un decremento di 50 miliardi, si può ritenere di trovarsi di fronte ad una prima correzione degli squilibri del Paese. Essere riusciti, infatti, a tenere fermo il deficit pur in presenza di un rincaro dei prezzi, dovrebbe significare ravviamento di quell'azione di raffreddamento delle tensioni monetarie accumulatesi in questi anni nell'economia del Paese. Un'importante annotazione il ministro la farà anche sulla quota di credito utilizzata dal Tesoro: mentre nel '76 il deficit di cassa (13.800 miliardi) assorbirà il 46,9 per cento dell'espansione del credito totale interno previsto in 29.400 miliardi, per il prossimo anno la quota scende al 39,1 pur in presenza di un'espansione del credito a 34.800 miliardi. Ciò significa, se gli impegni saranno mantenuti, che la riduzione del peso della domanda di credito da parte del Tesoro aumenterà lo spazio per le altre attività (soprattutto produttive), con vantaggi non solo interni dal lato dei prezzi, ma anche esterni dal punto di vista della bilancia dei pagamenti. Stammati, infine, affronterà l'esigenza richiesta dalle forze politiche di operare altre riduzioni. Un primo contenimento si potrà, forse, avere attraverso una serie di tagli per 93 miliardi, già previsti sia dal Tesoro sia dal Bilancio. Per avviare, comunque, un serio processo di risanamento della spesa pubblica occorre tener conto di due condizioni essenziali: anzitutto che le nuove spese siano in stretta connessione con nuove risorse reali; in secondo luogo, per quanto riguarda le aziende autonome, che, sulla base di quanto il governo sta facendo in questi giorni, le tariffe siano adeguate ai costi, contenendo inoltre questi ultimi con l'eliminazione di agevolazioni e contributi i quali si risolvono in altri pesanti oneri per il bilancio dello Stato. Natale Gilio Bilancio dello Stato Valutazione del disavanzo complessivo di cassa per il 1977 (in miliardi di lire) Entrate tributarie Altri incassi TOTALE INCASSI Spese correnti Spese in conto capitale .... TOTALE SPESE DISAVANZO BILANCIO Cassa DD. PP Aziende autonome INPS Cassa per il Mezzogiorno . . . Regioni Interessi BOT Altre partite DISAVANZO TESORERIA . . DISAVANZO COMPLESSIVO . IST. DI CREDITO SPECIALE DEFICIT GLOBALE + 31.800 6.400 40.770 8.830 2.750 700 100 450 1.600 900 100 38.200 49.600 — 11.400 — 2.500 — 13.900 + 300 — 13.600 Espansione del credito interno (in miliardi di lire) Anno 1976 Anno 1977 Disavanzo Tesoro (al netto dei fondi trasferiti a istituti di cre- dito) 13.800 13.600 Impieghi bancari ! 11.300 10.000 Impieghi istituti di credito special 5.300 6.500 Obbligazioni di imprese . . . 1.700 2.000 TOTALE 32.100 32.100 Deposito obbligatorio sulle im- portazioni , —2.700 2.700 Credito disponibile per finanziare il Tesoro, gli investimenti e le attivita finanziarie delle imprese . 29.400 34.800

Persone citate: Inps Cassa, Natale Gilio, Stammati