Cooperazione: una "spinta,, per le aziende e gli uomini

Cooperazione: una "spinta,, per le aziende e gli uomini Fermento di attività e di iniziative nel mondo dell'associazionismo Cooperazione: una "spinta,, per le aziende e gli uomini « Lavorando insieme guadagniamo di più, usciamo dall'isolamento e ci sentiamo più utili alla societàri. Questa perfetta sintesi dei vantaggi che la cooperazione porta al mondo agricolo mi è stata fatta da un contadino toscano, un giovane di venticinque anni animatore di cooperative. Dunque l'associazionismo non è soltanto utilità economica, ma sviluppo e progresso sociale. Lo rileva anche il presidente della Cci (Confederazione cooperative italiane), Enzo Badioli, quando afferma che « la crescita economica continua, feticcio e mito di tanta cultura economica contemporanea, rischia di fare della persona umana il protagonista all'incontrano del suo sviluppo, dato che essa non è nemmeno in grado di assicurare a tutti né il cibo né le condizioni mìnime dì lavoro ». Per motivi economici e sociali, dopo l'età delle filande e quella delle catene di montaggio, dovrebbe ora affermarsi l'età sociale come cardine dell'evoluzione economica, che superi la teoria del profitto a tutti i costi. In agricoltura, questi principi sono tanto più veri che in altri settori, perché essa ha subito, rispetto per esempio all'industria, l'abbandono conseguente a una politica economica deformata. Eppure la cooperazione non è ben vista da chi deve fare le grandi scelte per il Paese — il governo innanzitutto ed ora anche alcune regioni (con delle eccezioni, naturalmente) nemmeno in un momento di grande crisi come quello che oggi stiamo attraversando. Secondo un dirigente della Confederazione, « alcuni Paesi africani di recente formasione hanno già dedicato un'attenzione alla diffusione dell'idea cooperativa ben maggiore di quella che vi è in Italia ». Per questo, chi crede veramente nella cooperazione si batte perché anche da noi tale fenomeno possa acquistare una posizione di centralità nell'ambito di ogni iniziativa pubblica che miri al rilancio dell'agricoltura. Una richiesta di questo tipo è stata fatta dalla Confederazione, ed è una richiesta che ha la sua forza, con alle spalle il peso di 2250 cooperative agricole, 400 cantine sociali. 1520 cooperative lattiero-casearie, 450 ortofrutticole, 650 casse rurali: complessivamente circa un milione di soci. Si tratta d'una realtà ben viva nel Paese. Basti pensare al ruolo importante che hanno, ad esempio, le cantine sociali nella produzione e vendita di vino, oppure alla quota di mercato delle cooperative lattiero-casearie, che producono la metà di tutto Il burro italiano. Vediamo qualche dato più analitico. Federcantine: raggruppa 100 cooperative, con 170 mila soci; ha lavorato l'anno scorso 22 milioni di quintali d'uva, cioè il 21 per cento di tutta l'uva destinata alla vinificazione in Italia. Ci sono anche dieci consorzi, tra il Consorzio cantine cooperative italiane, che ha il compito di vendere, nei Paesi Cee e in quelli extracomunitari, 11 vino prodotto dalle cantine sociali aderenti alla Cci. Federlatte: 1200 cooperative, 100 mila soci. La più grande e moderna latteria sociale è la « Soresina », con 455 e 427 dipendenti. Pattori produttivi: 20 mila vacche, 8 mila suini, impianti fissi per un valore di oltre 5 miliardi, fatturato di 13 miliardi. Federortofrutta: 430 cooperative, 300 mila soci, 10 mila dipendenti fissi e 20 mila stagionali. Le cooperative della Federortofrutta lavorano circa un quarto della superfìcie italiana destinata a prodotti ortofrutticoli e gestiscono un terzo degli impianti frigorifero esistenti nel Paese. Federcasse: 643 Casse rurali e artigiane, con 911 sportelli in duemila comuni, 170 mila soci. Nel '75 oltre 352 miliardi di fatturato, impieghi superiori ai mille miliardi; i depositi sono aumentati del 40,3% gli impieghi del 20°/o. Federagricole: raggruppa tutte le cooperative agricole (2250) che non rientrano nelle precedenti federazioni, con 300 mila soci. Si espande in moltissimi settori tra cui della zootecnia (75 cooperative e 62 stalle sociali, 43 macelli), dell'olio (101 cooperative), della conduzione terreni (575), della gestione macchine (134), dei servizi colletti¬ vi (1142), della florovivaistica (29). Comprende numerosi consorzi nazionali: per macelli cooperativi (Cimaco), per gli edifici cooperativi (Unolcoop), per i tabacchi, per la fioro vi vaistica (Conaflor). 1. b. (Il precedente servizio dell'Inchiesta sulla cooperazione è stato pubblicato su « La Stampa » del 3 ottobre).

Persone citate: Enzo Badioli

Luoghi citati: Italia